Debito pubblico: Savona Consob propone i bond perpetui per la ripresa

Il presidente della Consob, Paolo Savona, ha lanciato la proposta dei bond perpetui, strumenti tipici delle fasi belliche. Cosa sono e come funzionano?

Debito pubblico: Savona Consob propone i bond perpetui per la ripresa

L’emergenza sanitaria da coronavirus è stata più volte paragonata ad una vera e propria guerra che oltre a mietere tante vittime ha affossato l’economia mondiale. Sulla base di questo ragionamento il presidente della Consob, Paolo Savona, ha lanciato la proposta dei bond perpetui.

 

L’economia dell’Italia fa fatica ad ingranare la marcia, quindi qualsiasi strumento utile a supportare l’azione del governo deve essere considerata valida. Non si può continuare ad affrontare gli effetti di questa pandemia con strumenti classici. Servono nuove idee, progetti temerari per accelerare i tempi di recupero.

 

Cosa sono i bond perpetui

Si tratta di titoli di Stato senza scadenza, che garantiscano una cedola fissa esentasse, emessi dal Tesoro per sostenere la ripresa dell'economia italiana. Nel suo tradizionale discorso annuale al mercato finanziario, il presidente della Consob Paolo Savona ha descritto i bond perpetui come "uno strumento tipico delle fasi belliche, alle quali la vicenda sanitaria è stata sovente paragonata". Le obbligazioni "potrebbero riconoscere un tasso di interesse, esonerato fiscalmente, pari al massimo dell'inflazione del 2% che la BCE si è impegnata a non superare nel medio termine".

La sottoscrizione di obbligazioni irredimibili, anche detti 'consols', “sarebbe ovviamente volontaria e l'offerta quantitativamente aperta. In altri paesi le emissioni di consols sono state seriamente discusse e forme simili attuate, ma nessun esperimento pratico di questo tipo è stato tentato”.

 

I bond perpetui sono degli strumenti ibridi, a metà tra un’obbligazione e un’azione. Pagano un tasso d’interesse fisso e a tempo indeterminato ma senza alcun rimborso, infatti per rientrare in possesso del capitale investito si procede con la vendita del bond sul mercato secondario. Inoltre, in caso di fallimento dell’emittente si potrà essere rimborsati sono una volta che sono stati soddisfatti tutti i creditori. Per tali ragioni il suo rendimento è più alto rispetto a quello di una classica obbligazione.

 

Nel caso in cui i cittadini decidessero di non comprare queste obbligazioni si creerebbero i presupposti per un aumento dell’imposizione fiscale, sostiene Savona. L’adesione servirebbe ad “impedire che costi e vincoli possano essere imposti al Paese se non si raggiungessero i rapporti di debito pubblico/PIL nella misura concordata a livello europeo”.

 

“Emettere titoli irredimibili sarebbe quindi una scelta dai contenuti democratici più significativi perché, se sottoscritti, limiterebbero i rischi per il futuro del Paese e, di conseguenza, gli oneri sulle generazioni future, quelle già in formazione e quelle che verranno".

 

Savona: bisogna fare attenzione all’indebitamento

Far indebitare maggiormente le imprese non è la soluzione giusta per una ripartenza, come non lo è l’aumento del rapporto debito/PIL dovuto all’emissione di titoli di Stato e crediti Ue.

 

Secondo il numero uno dell’authority di regolazione del mercato e tutela degli investitori “se gli interventi decisi per fronteggiare la crisi produttiva si concentreranno in prevalenza sulla concessione di garanzie e di incentivi all’indebitamento delle imprese, si avrà un peggioramento della loro leva finanziaria, che renderà ancora più difficile e più lenta la ripresa dell’attività produttiva. Se a queste spese e a quelle necessarie per assistere le famiglie in difficoltà si provvederà con prestiti obbligazionari pubblici e crediti ottenibili dall’Ue, tutti da rimborsare, il rapporto debito pubblico/PIL, già elevato, si innalzerà ulteriormente”, creando problemi di fiducia sul rimborso del debito pubblico.

 

Savona, occorre agevolare la formazione di capitale di rischio

La ricetta di Savona per sostenere la ripresa economica dell’Italia in questa fase delicata, oltre a prevedere l’emissione dei consols, prevede anche l’agevolazione della formazione del capitale di rischio in sostituzione dell’indebitamento.

 

Lo Stato potrebbe favorire l'azionariato popolare, in particolare nelle medie imprese, prestando la propria garanzia. "La soluzione di far beneficiare il capitale di rischio della garanzia statale eviterebbe un ritorno non meditato dello Stato nelle imprese e consentirebbe ai piccoli risparmiatori di godere di garanzie capaci di azzerare il rischio delle proprie scelte per un periodo predeterminato. Lo Stato spenderebbe certamente meno di quanto non faccia erogando sussidi a fondo perduto, compresi quelli destinati a imprese che non hanno possibilità di sopravvivenza; responsabilizzerebbe inoltre gli imprenditori a ben usare il risparmio ottenuto, limitando l'azzardo morale".

 

Savona: gli italiani sono formiche che lavorano per sostenere cicale estere

L’Italia non deve rappresentare un problema per l’Europa e per il mondo, anzi, deve essere una risorsa di risparmio a cui l'estero attinge in diverse forme per la sua crescita.  Del resto, gli italiani sono dei gran risparmiatori, basti sapere che a fine 2019 disponevano di una ricchezza immobiliare, monetaria e finanziaria, al netto dell'indebitamento, pari a 8,1 volte il loro reddito disponibile, di cui il 3,7 volte in forma di attività finanziarie, per un ammontare di 4.445 miliardi di euro.

 

Le famiglie italiane, secondo il presidente Consob, “sono tutt'altro che cicale, come una distorta pubblicistica tende a sostenere, mentre sono formiche che lavorano per sostenere molte cicale estere, anche quelle di paesi che hanno un ben differente rilievo economico, come il Canada, gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Belgio, la Francia e la gran parte dei paesi sudamericani".

 

Jerusalmi: da Savona analisi puntuale delle priorità

L’Amministratore Delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, ha condiviso l'attenzione costante del Presidente Savona al risparmio degli italiani. “Dal Presidente Savona abbiamo ascoltato un’analisi puntale dell’agenda su cui operatori dei mercati e soggetti istituzionali devono impegnarsi nei prossimi mesi per mantenere il nostro sistema economico e finanziario competitivo ed efficiente. In particolare, apprezziamo il richiamo del Presidente alla sfida posta dalle nuove tecnologie che richiede investimenti in risorse finanziare ed umane fondamentali per il nostro Paese. È una sfida che può generare ricerca e occupazione qualificata anche per i più giovani”.

 

Mattarella: il ruolo del mercato è centrale nel processo di ripresa del Paese 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio a Savona in occasione della relazione annuale, scrivendo che “il ruolo del mercato è centrale nel processo di ripresa del Paese che ha subito una crisi sanitaria senza precedenti, con gravi effetti economici e sociali, e conseguenze ancora difficili da valutare nella loro complessità”. “Ora occorre affrontare la nuova fase, favorendo il rafforzamento patrimoniale delle imprese, la loro crescita dimensionale, per sostenere la competitività e la capacità di investire e innovare nel nuovo contesto”.

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