Incentivi per i pagamenti elettronici

Bonus bancomat 2020: cos'è e come richiederlo, cashback di Natale

Bonus bancomat e bonus Natale 2020 da 300 e 150 euro: cos'è e come funziona il rimborso sulle spese effettuate con pagamenti digitali dall'8 dicembre

Bonus bancomat 2020: cos'è e come richiederlo, cashback di Natale

Partito il bonus Natale 2020 e bonus bancomat per gli acquisti effettuati con forme di pagamento elettroniche, misure che rientrano nell’ambito del “piano cashless”, con uno stanziamento di 1,75 miliardi di euro per il 2021 tramite un meccanismo di premi e non di sconti.

 

Previsto inoltre un super cashback ossia 2 premi da 1500 euro per 100mila italiani che useranno di più bancomat e carte per le loro spese. È importante ricordare che non varrà l'ammontare di quanto speso ma il numero di operazioni, anche piccole e piccolissime.  

Ai primi 100.000 spetterà un premio di tremila euro.


Al via quindi il cd. piano Cashless con bonus bancomat, super cashback e lotteria scontrini 2021.
 

Tra le novità anche l'arrivo di un bonus bancomat da 300 euro dal 1° gennaio 2021, ecco come funziona.

 

Cashback: cos’è e come funziona

Obiettivo del governo: rilanciare i consumi soprattutto attraverso le transazioni elettroniche come primo passa verso una più ampia e seria riforma fiscale, già nei piani dell’esecutivo nel 2021.

 

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bonus bancomat, che prevede:

  • un bonus Natale 2020 da 150 euro per le spese di dicembre 2020. Si pensa ora ad una probabile proroga al 6 gennaio 2021.

  • un cashback da 300 euro per le spese del 2021;

  • 2 premi supercashback da 1.500 euro per i primi 100 mila cittadini che effettueranno il maggior numero di pagamenti con carte.

Cos’è il cashback? Letteralmente vuol dire soldi indietro, si tratta di un meccanismo tramite il quale si riceve il rimborso di parte della spesa sostenuta per gli acquisti effettuati con strumenti che garantiscono la tracciabilità. 

 

Per ottenere il rimborso del bonus bancomat sul proprio conto corrente servirà scaricare l’app IO della Pubblica Amministrazione. È stato previsto anche un minimo di 50 transazioni per accedere al rimborso.

 

Bonus 300 euro bancomat e carta: al via i rimborsi

Dal 1° gennaio 2021 al via il cd. bonus bancomat da 300 euro l’anno per chi spende fino a 3.000 euro pagando con bancomat o carte, a fronte di un determinato numero di transazioni. In questo modo il governo cercherà di incentivare l’utilizzo delle cashless anche per il pagamento di importi non rilevanti. Si tratterebbe di uno sconto del 10% fino a 3.000 euro complessivi.

 

Il Ministero dell’Economia ha messo a punto un sistema che mette in contatto i principali operatori di pagamenti digitali (Visa, MasterCard, Nexi, Satispay, American Express, PagoPa, Sia, etc.) con l’Agenzia delle Entrate, cercando di superare i soliti problemi legati alla privacy.

 

Previste delle agevolazioni anche per gli esercenti e i professionisti che permettono l’utilizzo dei pagamenti digitali. Oltre al credito d’imposta del bonus Pos 2020 in vigore dal 1° luglio potrebbero arrivare delle detrazioni fiscali solo per le prestazioni pagate in digitale e un’esenzione fiscale per chi usa buoni pasto elettronici.

 

Bancomat e carte di credito: Italia tra le ultime in Europa

Sembra essere un paradosso: in Italia ci sono più Pos che nel resto d’Europa eppure siamo agli ultimi posti in classifica per transazioni elettroniche, nonostante le commissioni siano tra le più basse del Vecchio Continente. I Pos, Point of sale “punto di vendita”, sono quei dispositivi elettronici che consentono di effettuare pagamenti mediante moneta elettronica, ossia carte di credito e bancomat.

 

Secondo il presidente dell’ABI- Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, in Italia il numero di operazioni annue pro-capite tramite Pos è pari a 111, contro una media dell’Area Euro più che doppia (265). Meglio di noi la Finlandia con 532 operazioni, i Paesi Bassi (505), il Regno Unito (453), l’Estonia (382) e il Belgio (373), peggio di noi solo Romania e Bulgaria.

 

Da considerare poi che nel nostro Paese i Pos sono ampiamente diffusi: sono pari a 3,2 milioni, oltre un terzo di quelli dell’intera Zona Euro. Per ogni 100.000 abitanti ci sono 5.200 Pos, a fronte dei 2.800 della media europea. Le commissioni sui pagamenti digitali, inoltre, sono pari all’1,1%, sotto la media Ue (1,2%).

 

Nonostante questi numeri i commercianti e professionisti lamentano i costi del servizio mentre i consumatori sono restii a cambiare abitudini soprattutto a causa dei timori arcaici legati alla sicurezza di questi nuovi metodi di pagamento.

 

Bancomat e carte di credito per combattere evasione fiscale

La lotta al contante è però necessaria, soprattutto per combattere l’evasione fiscale che costa allo Stato oltre 100 miliardi di euro l’anno, basti sapere che nei primi tre mesi di lockdown il Fisco ha visto diminuire il passivo di 27,5 miliardi di euro.

 

Da considerare poi che l’utilizzo del Pos serve anche a semplificare le procedure di acquisto e quelle di pagamento delle tasse per imprese e professionisti. Sulla base del cashless, infatti, si basa una possibile riforma del pagamento delle tasse per le partite IVA tramite un meccanismo di cassa che superi i tanto odiati acconti e saldi, con pagamenti mensili o trimestrali.

 

Intanto un piccolo passo in avanti è stato fatto, tagliando il tetto al contante da 3 mila e 2 mila euro a partire dal 1° luglio 2020, con un’ulteriore stretta prevista a partire dal 2022 a mille euro per i pagamenti cash.

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