Decreto ingiuntivo: cos'è a cosa serve, domanda e costo

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Decreto ingiuntivo: cos'è a cosa serve, domanda e costo

Il Decreto Ingiuntivo è un procedimento giudiziario con il quale i cittadini, le società, le imprese, i lavoratori possono recuperare un credito nei confronti della persona o imprese debitrice. 

 

Tale procedura consiste nel far emanare da un Giudice del Tribunale competente per tipologia del debito, (ad esempio per crediti di lavoro come il mancato pagamento dello stipendio al lavoratore, il Tribunale competente è quello del lavoro), un provvedimento contenete un ordine di immediato pagamento delle somme dovute e dimostrate attraverso documentazione idonea, es. fattura, scrittura privata con promessa di pagamento, estratti autentici delle scritture contabili, buste paga, ecc, entro uno specifico termine di scadenza.

 

I suddetti termini di scadenza pagamento sono di 40 giorni dalla notifica dell’ingiunzione. 

 

Entro il predetto termine, il debitore però può fare opposizione al decreto ingiuntivo senza possibilità di contraddittorio, comunicando per iscritto all’ordine del Giudice, le motivazioni della sua volontà ad opporsi al pagamento, dando così inizio ad una causa ordinaria per l’accertamento dell’effettività del debito iscritto all’ingiunzione.

 

Vediamo nello specifico il decreto ingiuntivo cos'è a cosa serve, costo e quando si richiede?

 

Decreto Ingiuntivo esecutivo: cos'è e come funziona?

Che cos'è Il decreto Ingiuntivo esecutivo?

  • Il decreto inguntivo esecutivo, è un ricorso ossia un provvedimento giudiziario che può essere ottenuto solo mediante specifica istanza, ora anche online, da fare al Tribunale di competenza, al fine di far emettere dal Giudice un ordine di pagamento a favore di un creditore che presenti in allegato alla sua richiesta, una prova scritta del debito, come per esempio una fattura, una scrittura controfirmata di promessa a pagare, una o più buste paga nell’ambito dei crediti da lavoro, ecc. 

  • Il Decreto Ingiuntivo, è quindi una procedura molto più veloce e meno costosa rispetto ad un procedimento giudiziario ordinario, infatti, ci vogliono pochi giorni per la sua emissione e 40 giorni per poter effettuare il saldo del debito, oppure, l’opposizione al decreto, inoltre, come previsto dagli articoli 633 e ss. del c.p.c., la sua emissione richiede una specifica sussistenza di requisiti e specifiche condizioni come per esempio la prova tangibile del mancato pagamento, che andrà poi allegata all’istanza da presentare al Giudice.

  • Se il debitore, entro 40 giorni dalla data di notifica dell’ingiunzione, non provvede a presentare la comunicazione di opposizione al decreto e né adempie all’ordine di pagamento, viene attivata su istanza dell’avvocato della parte lesa, la procedura esecutiva a carico del debitore, che potrà eventualmente chiudersi con il pignoramento dei beni immobiliari, mobiliari, presso terzi e la vendita dei beni, oppure, con una procedura fallimentare.

In altre parole, il decreto ingiuntivo non è una sentenza ma un valido e forte strumento di riscossione che il creditore può ottenere ed utilizzare solo per far valere determinati diritti come ad es. la riscossione di un credito o consegna di una cosa che sia un bene o un documento omesso, tutto opportunamente documentato.

Le questioni riferite a tale credito, come ad es. le clausole contrattuali o le inadempienze delle parti, possono, invece, essere trattate davanti al giudice solo in sede di opposizione al decreto, quindi nella causa di opposizione che terminerà con l’emissione di una sentenza.

 

Con l'entrata in vigore del decreto del Fare, 21 agosto 2013 sono stati modificati con l'articolo 78 del D.L. n. 69/2013, gli articoli  645 e 648 della procedura del codice civile, nel primo è stata introdotta l’anticipazione, di cui all’art. 163-bis terzo comma, per la fissazione dell’udienza per la comparizione delle parti non oltre 30 giorni dalla scadenza del termine minimo a comparire, che è di 90 giorni, ovvero, è possibile richiedere al presidente del tribunale che l’udienza venga fissata entro 30 giorni per cui entro al massimo 120 giorni liberi, nell'art. 648 c.p.c, invece è stato stabilito che la decisione sulla provvisoria esecuzione avvenga già in prima udienza.

 

Requisiti decreto ingiuntivo: per cosa si può richiedere?

Un decreto ingiuntivo perché possa essere emesso dal Giudice di Pace o dal Tribunale competente, devono sussistere dei requisiti e delle condizioni specifiche che consentano di procedere alla provvedimento.

Innanzitutto, è necessario che il credito consista in una:

consegna di una somma determinata di denaro;

consegna di un determinato bene;

consegna di un documento.

È inoltre necessario che il credito sia provabile mediante prova scritta idonea secondo le modalità previste dall’art. 634 c.c.:

  • Scritture Private: con "promessa di pagamento" del debitore o di un suo "riconoscimento del debito": ad esempio un contratto di compravendita o di affitto, una cambiale o assegno che non possano esser fatti valere come titoli immediatamente esecutivi.

  • Polizze e Telegrammi;

  • Estratti autentici delle scritture contabili purché regolarmente emessi e vidimati;

  • Fatture commerciali: relative alla vendita di merci da parte di un’impresa commerciale;

  • Buste paga precedenti o Contratto di assunzione.

Se il creditore è la pubblica amministrazione, sono considerate prove scritte anche i libri e registri, se regolarmente tenuti e certificati o in caso di omessi versamenti di previdenza ed assistenza, valgono le indagini degli ispettori addetti.Per i crediti vantati da avvocati, notai o professionisti, è prova scritta, la parcella sottoscritta dal professionista con l’avallo della relativa associazione professionale. 

  

Decreto Ingiuntivo chi può fare richiesta?

Il decreto Ingiuntivo come strumento di riscossione di un credito o come ordine di consegna di un bene o di un documento come per esempio la consegna delle buste paga da parte del datore di lavoro, può essere richiesto e ottenuto da qualsiasi cittadino, impresa, azienda o condominio che vanti un credito nei confronti di un debitore.

 

Ovviamente, il decreto ingiuntivo può essere emesso dal Giudici di Pace o dal Tribunale competente, solo se presentato con specifica istanza con allegata la "prova" del mancato saldo delle somme dovute e solo se sussistono i requisiti e le condizioni per emettere l’ingiunzione di pagamento. 

 

Decreto ingiuntivo mancato pagamento stipendio o fattura:

L’impresa che dopo 60 - 30 giorni non riceve il saldo di una fattura o il consumatore che non riceve un determinato bene dopo averlo pagato o il lavoratore che non viene pagato lo stipendio, può rivolgersi ad un avvocato per richiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo, ovvero, un’ingiunzione di pagamento nei confronti del soggetto debitore.

Solitamente, prima di procedere al ricorso decreto ingiuntivo esecutivo, si tenta di recuperare il debito attraverso procedure più soft ma comunque riconosciute valide dal codice civile che sono:

Quando questi primi tentativi di recuperare le somme o il bene, cadono nel vuoto il cittadino, l'impresa, la società può presentare il ricorso al decreto al Giudice di Pace, se il credito vantato rientra nei 5000,00 euro, o al Tribunale ordinario, per i crediti superiori, mediante apposito modello e con allegata la documentazione attestante la somma dovuta, per esempio la fattura, lo scontrino o le buste paga precedenti, al fine di far emettere dal magistrato un ordine di pagamento o consegna, che abbiano titolo esecutivo che consenta loro il recupero “forzoso” del  credito.

 

Importante: Per i consumatori che sottoscrivono un contratto a distanza senza aver ricevuto il bene o il rimborso del credito, possono richiedere l’emissione del decreto, al giudice del luogo di residenza (o domicilio) del consumatore

   

Giudice di Pace e Tribunale:

L’impresa, i consumatori, i cittadini, per poter richiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo devono presentare il ricorso al Giudice di Pace o al Tribunale competente:

  • decreto ingiuntivo ricorso esecutivo al Giudice di Pace: il decreto ingiuntivo può essere presentato, dall’interessato o da un avvocato, per i crediti fino a 5.000 euro e fino a 20.000 per ricorsi inerenti rimborsi danni da circolazione di veicoli. Per i provvedimenti di competenza del giudice di pace, la Legge consente di essere rappresentati da un legale e quindi da un avvocato oppure anche da soli per ricorsi fino a 1.100 euro. Se la contestazione riguarda un contratto sottoscritto a distanza da un consumatore, il tribunale competente è quello del luogo di residenza del debitore.

  • decreto ingiuntivo esecutivo ricorso presso Tribunale competente: il decreto ingiuntivo può essere presentato per crediti superiori a 5.000 euro in materia di ricorsi civili e superiori a 20.000 per i ricorsi inerenti rimborsi danni da circolazione di veicoli. Al Tribunale competente, la Legge obbliga il creditore ad essere rappresentato dal un legale che presenterà l’istanza con allegata la documentazione per la richiesta dell’ordine di ingiunzione.

 

Modello ricorso esecutivo fac simile Giudice di Pace:

La domanda per la richiesta di ricorso per decreto ingiuntivo va presentata al Giudice di Pace se il credito non supera i 5.000 euro, tramite un legale oppure direttamente dal cittadino o dall’impresa, se il credito non è superiore a 1.100 euro. Il Giudice di Pace è competente per i seguenti casi:

  • se il ricorrente ha prestato denaro o cose a terzi.

  • se il ricorrente ha venduto della merce che non è stata pagata

  • se il ricorrente ha comperato un mobile che non è stato consegnato e se si è in grado di dimostrarlo con un atto scritto (scrittura privata, fattura, ecc.).

L’istanza di decreto Ingiuntivo va redatta su apposito Modello ricorso fac simile decreto ingiuntivo Giudice di Pace e compilata con i seguenti dati:

  • Ufficio giudiziario a cui ci si rivolge

  • Le parti

  • L’oggetto

  • Le ragioni della domanda

  • Le conclusioni

Occorre inoltre indicare e allegare:

  • le prove documentali 

  • il domicilio del ricorrente o se rappresentato da un avvocato può essere indicato anche lo studio legale.

Il decreto, insieme al ricorso, deve essere notificato alla parte debitrice tramite ufficiale giudiziario su incarico del ricorrente, pertanto, è necessario produrre un originale del ricorso e delle copie sottoscritte in originale dalla controparte o dal legale rappresentante che andranno appunto spedite, inoltre, il ricorso va depositato in cancelleria insieme ai documenti allegati, dopo aver pagato il contributo unificato.

  

Formulario modello Tribunale:

L’istanza di Decreto Ingiuntivo va presentata al Tribunale di competenza (per esempio se si tratta di crediti di lavoro va inoltrata al Tribunale del Lavoro con il seguente Modello di Domanda Decreto Ingiuntivo Tribunale del Lavoro, tramite apposito modello di domanda Decreto ingiuntivo formulario modello Tribunale redatto dal legale rappresentante. La domanda va compilata indicando:

  • Ufficio giudiziario a cui ci si rivolge;

  • Le parti;

  • L’oggetto;

  • Le ragioni della domanda;

  • Le conclusioni.

Occorre inoltre indicare e allegare:

  • le prove documentali ;

  • il domicilio del rappresentante legale.

Il ricorso insieme al decreto, va depositato presso gli uffici decreti ingiuntivi della cancelleria, in originale + 2 copie sottoscritte all’originale che andranno poi depositate previo pagamento del relativo contributo unificato, e notificate per mezzo degli Ufficiali Giudiziari, su incarico dell’avvocato alla controparte.

Dalla data di notifica dell’ingiunzione, la controparte ha 40 giorni di tempo per fare opposizione al decreto o pagare la somma iscritta all’atto, oltre predetto termine, se la parte debitrice non risponde si attiva la procedura esecutiva del decreto e quindi si attiva il provvedimento per il pignoramento dei beni al fine di coprire il debito.

  

Spese contributo unificato e bollo:

Il Decreto Ingiuntivo come strumento potente di riscossione di crediti, come abbiamo illustrato precedentemente può essere richiesto e ottenuto solo se sussistono specifici requisiti e condizioni.

Il ricorso di decreto di ingiunzione deve essere depositato in originale + 2 copie autenticate + documentazione idonea, presso la cancelleria, previo pagamento del Contributo Unificato.

I nuovi importi con la tabella aggiornata Contributo Unificato devono ancora essere pubblicati.

Contributo Unificato per processi Civili di 1° Grado

Valore fino a € 1.100,00: € 43

Valore superiore a € 1.100,00 e fino a € 5.200,00: € 98,00

Valore superiore a € 5.200,00 e fino a € 26.000,00: € 237,00

Valore superiore a € 26.000,00 e fino a € 52.000,00: € 518,00

Valore superiore a € 52.000,00 e fino a € 260.000,00: € 759,00

Valore superiore a € 260.000,00 e fino a € 520.000,00: € 1.214,00

Valore superiore a € 520.000,00: € 1.686,00

 

Contributo Unificato per processi Civili Impugnazione:

Valore della Causa Contributo Valore fino a € 1.100,00: € 64,50

Valore superiore a € 1.100,00 e fino a € 5.200,00: € 147,00

Valore superiore a € 5.200,00 e fino a € 26.000,00: € 355,50

Valore superiore a € 26.000,00 e fino a € 52.000,00: € 777,00

Valore superiore a € 52.000,00 e fino a € 260.000,00: € 1.138,50

Valore superiore a € 260.000,00 e fino a € 520.000,00: € 1.821,00

Valore superiore a € 520.000,00: € 2.529,00

 

Processo Civile - Cassazione

Valore della Causa fino a € 1.100,00: € 86,00

Valore superiore a € 1.100,00 e fino a € 5.200,00: € 196,00

Valore superiore a € 5.200,00 e fino a € 26.000,00: € 474,00

Valore superiore a € 26.000,00 e fino a € 52.000,00: € 1.036,00

Valore superiore a € 52.000,00 e fino a € 260.000,00: € 1.518,00

Valore superiore a € 260.000,00 e fino a € 520.000,00: € 2.428,00

Valore superiore a € 520.000,00: € 3.372,00

Importante:  Se nell’atto introduttivo del giudizio, il difensore non provvede ad indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata e il proprio numero di fax ai sensi degli artt. 125,co. 1 c.p.c. e 16 co. 1 bis, del D.Lgs. n. 546/1992, oppure, non se non viene indicato dal ricorrente il proprio codice fiscale: il C.U. è aumentato della metà.

 

Contributo Unificato al 50% Decreto Ingiuntivo:

Per i procedimenti Speciali previsti nel Libro IV titolo I c.p.c. anche se proposti nella causa di merito. Ad Esempio:

  • accertamento tecnico preventivo

  • procedimento per ingiunzione

  • procedimento per convalida di sfratto

  • procedimenti cautelari

  • procedimenti possessori

2) Decreto ingiuntivo Marca da Bollo:

I costi relativi all’iscrizione a ruolo di una causa dipendono dal valore e dal tipo di causa. E’ necessario apporre sul ricorso le seguenti marche acquistabili in tabaccheria:

  • una marca da bollo da € 27 per diritti forfetizzati di cancelleria per i procedimenti di valore superiore a € 1.033

  • il contributo unificato, variabile a seconda dell’importo indicato nel verbale/ordinanza:

  • di € 21,50 se inferiore a € 1.100

  • di € 49 se compreso tra € 1.101 e € 5.200

  • di € 118 se superiore a € 5.200 o se l’atto impugnato non indica nessun importo e il valore del ricorso non è determinabile dal ricorrente.

3) Decreto ingiuntivo spese Legali:

  • I cittadini e le imprese che intendono richiedere e ottenere un decreto ingiuntivo per dei pagamenti o merce non ricevuti, hanno l’obbligo di essere rappresentati da un legale se il credito supera i 1.100 euro. Al di sotto di tale soglia, il ricorrente può rivolgersi autonomamente al GIUDICE DI PACE e pagando solamente le spese del contributo unificato se il credito non supera la somma di € 1.033,00.

Generalmente nei ricorsi di decreto ingiuntivo, il Giudice che sulla base dei requisiti e della documentazione presentata dal ricorrente, emette il decreto ordina contestualmente, il pagamento delle spese legali sostenute dal ricorrente, al debitore. Nel caso in cui, il Giudice dovesse rifiutare l’emissione del decreto, è obbligato a pagare le spese legali sostenute fino a quel momento. 

  

Decreto ingiuntivo esecutivo modello fac simile editabile pdf:

Il decreto ingiuntivo, su richiesta del ricorrente può essere dichiarato immediatamente esecutivo, ovvero non serve aspettare i 40 giorni successivi alla data di notifica dell’atto, se il ricorso per decreto ingiuntivo ha come oggetto un credito fondato su cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, atto ricevuto da notaio o altro pubblico ufficiale autorizzato.

  • Decreto Ingiuntivo Telematico;

  • Istanza di esecutorietà decreto ingiuntivo.

Altresì può essere concessa l’esecuzione provvisoria esecutiva, se vi è pericolo di un grave pregiudizio nel ritardo, oppure, nel caso previsto dall’art. 63 delle disp. att. c.c., ovvero, se si si tratta di debiti condominiali, l’amministratore del condominio può, infatti, chiedere e ottenere che il decreto di ingiunzione sia dichiarato immediatamente esecutivo.

  

Opposizione decreto ingiuntivo:

L’opposizione decreto ingiuntivo può essere eseguito dal debitore, ovvero, da colui che riceve la notificazione dell’atto di ingiunzione per un debito non saldato nei confronti del creditore, entro e non oltre 40 giorni dalla notifica tramite gli Ufficiali Giudiziari. 

 

L’opposizione al decreto, avviene mediante comunicazione scritta da spedire all’ordine del giudice che ha emesso l’ordine di pagamento, tramite raccomandata A/r nella quale il debitore motiva la sua volontà ad opporsi al pagamento iscritto nell’atto, per esempio perché il credito è stato già saldato o non è ancora scaduto nei termini ecc.

 

A questo punto, la controversia si svolge secondo le norme del procedimento ordinario per verificare la legittimità del credito, inoltre, sempre su richiesta del debitore e sempre entro 40 giorni dalla notifica, se ricorrono gravi motivi, il giudice può sospendere l’esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo (art. 649 c.p.c.). Contributo Unificato per Opposizione al Decreto Ingiuntivo: è ridotto del 50%.

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