Dichiarazione dei redditi 2020 integrativa e correttiva: quando si fa?

Dichiarazione dei redditi integrativa correttiva a favore e a sfavore, come funziona 730 integrativo correttivo per correggere errori 730 rimborso

Dichiarazione dei redditi 2020 integrativa e correttiva: quando si fa?

Dichiarazione dei redditi 2020 integrativa e correttiva. I contribuenti che dopo l’invio della dichiarazione dei redditi tramite 730, si accorgono di aver commesso degli errori nella compilazione dei dati o di non aver fornito tutti elementi necessari all’individuazione del reddito o di eventuali deduzioni e detrazioni di imposta, possono procedere alla correzione degli errori, presentando un 730 integrativo.

 

La dichiarazione integrativa, infatti, serve al contribuente per integrare omissioni e dimenticanze che possono originare una differenza di imposta e di conseguenza, condurre a diversi risultati più o meno favorevoli nei confronti del contribuente.

 

Vediamo quindi in dettaglio che cos’è la dichiarazione integrativa 2020 a favore e a sfavore come funziona ed entro quando va consegnata.

 

Dichiarazione dei redditi 2020 integrativa scadenza:

Scadenza dchiarazione dei redditi 2020 integrativa: i contribuenti che dopo aver provveduto ad inviare la propria dichiarazione dei redditi con modello 730, si sono accorti di aver dimenticato di fornire alcuni dati importati relativi alla dichiarazione o che li hanno riportati in maniera erronea, possono procedere alla correzione errori 730, con la dichiarazione integrativa

 

Tale possibilità, è riconosciuta dall’art.14 del Decreto Ministero delle Finanze n°164 del 1999 che prevede la possibilità per i contribuenti di presentare dichiarazioni integrative per procedere alla correzione degli errori riportati nel modello dichiarativo.

 

Tale correzione degli errori, può essere effettuata da un CAF, anche quando la assistenza fiscale è stata prestata dal sostituto di imposta, qualora dall’elaborazione della precedente dichiarazione, vengano riscontrati errori, la cui correzione è a favore del contribuente con un rimborso o un minor debito.

 

Dichiarazione integrativa scadenza 26 ottobre 2020: questo è il termine entro il quale il contribuente che ha rilevato degli errori nella propria dichiarazione, può presentare:

- il 730 integrativo, al fine di procedere alla loro correzione. Per essere valida la dichiarazione integrativa, va compilata in tutte le sue parti, indicando il codice 1 nella relativa casella del frontespizio.

 

- Alternativamente al 730 integrativo, il contribuente, può scegliere di correggere gli errori nella dichiarazione originaria, attraverso il modello Unico, da presentare entro il 30 novembre 2020.

 

La dichiarazione correttiva nei termini, prevede inoltre la possibilità per il contribuente di utilizzare l’eventuale differenza di imposta, come credito o a rimborso con la prossima dichiarazione dei redditi 2020.

 

Per informazioni su come rimediare tramite ravvedimento, leggi:

 

Dichiarazione dei redditi integrativa a favore e a sfavore: novità

Dichiarazione dei redditi integrativa novità da parte della Suprema Corte. La Suprema Corte, si è pronunciata a sessioni unite, dichiarando che la dichiarazione integrativa a favore del contribuente, ossia, correzione dati 730 che generano una minore imposta, può essere corretta solo entro 1 anno. Tuttavia al contribuente spetta anche un’altra opzione.

 

Secondo quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza n. 13378 del 30 giugno 2016, il contribuente ha la possibilità di correggere errori od omissioni commessi durante la compilazione della dichiarazione, a prescindere dal fatto che abbia inviato o meno una dichiarazione integrativa.

 

Il fatto di aver presentato la dichiarazione correttiva, permette però al  contribuente di fruire 48 mesi di tempo per richiedere il rimborso delle maggiori imposte.

Le sezioni unite dalla Cassazione, a tale proposito, hanno precisato quanto segue:

 

- Dichiarazione integrativa a favore del contribuente: è la possibilità per il contribuente di utilizzare la dichiarazione dei redditi, per correggere errori od omissioni che abbiano determinato un maggior reddito o, comunque, di un maggior debito d’imposta o di un minor credito, mediante la dichiarazione integrativa. Tale possibilità, è permessa non oltre il termine prescritto per la presentazione della dichiarazione relativa ai periodo d’imposta successivo, con compensazione del credito eventualmente risultante. Quindi si usa questo tipo di dichiarazione da inviare entro 1 anno, per correggere un errore che ha sfavorito il contribuente.

 

- Dichiarazione integrativa a sfavore del contribuente: si usa quando l'errore commesso ha fatto ottenere un favore al contribuente a discapito dello Stato, è ammessa fino al 31 dicembre del quinto anno successivo.

Il conclusione la sentenza della Cassazione contiene alcuni principi molto importanti:

  • che la dichiarazione integrativa a favore del contribuente: può essere corretta al massimo entro l’anno successivo;

  • che il contribuente, a prescindere da quando e come ha inviato la dichiarazione integrativa e la domanda di rimborso, in fase di contenzioso può opporsi alla richiesta tributaria dell’Amministrazione finanziaria, allegando gli errori commessi nella redazione della dichiarazione.

  • che la dichiarazione integrativa a sfavore del contribuente ma a favore del fisco, può essere presentata fino al 31 dicembre del quarto anno successivo, vale a dire entro i termini per l’accertamento fiscale.

Dichiarazione integrativa cos'è cambiato? A cambiare sono state le regole per la dichiazione integrativa a favore. Grazie, infatti, all'entrata in vigore del decreto 193/2016, ossia, il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio, sono state introdotte 2 importanti novità:

  • Possibilità di utilizzare la compensazione credito Irpef derivato dalla dichiarazione integrativa anche se il modello viene presentato oltre 1 anno, ossia, dopo il 30 novembre successivo.

 

Dichiarazione dei redditi integrativa: cos'è e come funziona?

Come funziona la dichiarazione integrativa? La dichiarazione dei reddiiti integrativa funziona così:

 

- Il contribuente che si accorge di aver commesso degli errori sul proprio 730, può procedere alla dichiarazione integrativa.

 

- Se la correzione errori 730, è a favore del contribuente, tale da generare un maggior credito o un minor debito o un’imposta pari a quella determinata con il Modello 730 originario, la correzione può avvenire presentando il 730 integrativo entro il 25 ottobre, oppure, entro il 30 novembre (nuova scadenza per il modello Redditi 2020) se il contribuente, invece, che utilizzare il 730 integrativo, utilizza il modello unico.

 

Per effettuare la correzione degli errori e trasmettere la dichiarazione integrativa all’Agenzia delle Entrate, il contribuente deve rivolgersi al CAF o professionista abilitato, anche qualora l’assistenza fiscale sul 730 originario, sia stata prestata dal sostituto di imposta o sia stato trasmesso in maniera indipendente, presentando tutti i documenti 730, dai quali evincere l’errore o l’omissione.

 

Il CAF o il professionista abilitato, entro il 10 novembre, devono poi verificare la conformità della dichiarazione integrativa, fare il calcolo delle imposte, consegnare al contribuente a copia del 730 integrativo trasmesso all’Agenzia, sul quale è stato apposto il visto di conformità 730, e la comunicazione del risultato dell’elaborazione al sostituto d’imposta.

 

Come correggere gli errori 730?

La presentazione del modello 730 integrativo, comporta da parte del contribuente, l'invio di un nuovo modello 730 2020 per mezzo del CAF o del professionista abilitato.

 

La dichiarazione integrativa 2020 per essere valida, deve essere pertanto compilata nel modo giusto, ecco quindi di seguito le istruzioni compilazione 730 integrativo:

  • Indicare il codice relativo all'errore od omissione, che si intende correggere:

    • Codice 1: dimenticanze 730 che hanno determinato nella dichiarazione dei redditi originaria, un maggior credito o un minor debito o un’imposta pari, per cui errori che non modificano la liquidazione dell’imposta;

    • Codice 2: omissioni ed errori 730 che impediscono l'esatta identificazione del sostituto che effettuerà il conguaglio;

    • Codice 3: se il contribuente si accorge sia di non aver fornito tutti i dati che servono ad identificare il sostituto sia quelli realtivi a errori o dimenticanze.

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