Fattura elettronica Tax free shopping: cos'è come funziona requisiti

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Redazione
di Redazione
4 ottobre 2019 12:59
Fattura elettronica Tax free shopping: cos'è come funziona requisiti

Tax free shopping 2019: è in vigore l’obbligo della fattura elettronica da parte del cessionario di beni di consumo, qualora la controparte sia un viaggiatore straniero non residente all’interno della Comunità Europea. 

 

La soglia oltre la quale scatta il nuovo obbligo di fatturazione elettronica è per importi sopra i 155 euro.

 

Vediamo quindi cos’è la tax free shopping, come funziona, in cosa consiste, da quando diventa obbligatoria la fatturazione elettronica e cosa cambia?

 

Tax free shopping: cos’è?

Che cos’è il tax free shopping?

Il Tax free shopping è un’agevolazione riservata ai residenti al di fuori della Comunità Europea che consente loro, di richiedere a rimborso l’Iva pagata sugli acquisti effettuati in Italia.

 

L’articolo 38-quater del Dpr 633/1972, dispone infatti che per gli acquisti di beni di consumo effettuati in Italia, da viaggiatori stranieri, residenti o domiciliati fuori dalla Comunità europea, per cui extra-Ue, è prevista la restituzione dell’imposta sul valore aggiunto pagata sull'acquisto, quale stimolo, incentivo e sviluppo del nostro commercio internazionale e favorimento del turismo con l'arrivo di consumatori stranieri.

 

In pratica, grazie al tax free shopping, gli acquisti di beni per uso personale dei cittadini extra-Ue in Italia, sono esentasse e per questo spetta loro, il rimborso dell’IVA.

 

Tax free shopping: come funziona?

Come funziona il tax free shopping 2018? Il tax free shopping Funziona in questo modo: se il cittadino residente al di fuori della Comunità Europea effettua degli acquisti di bene di consumo nel nostro Paese, può richiedere il rimborso dell'IVA pagata.

 

Per richiedere il rimborso e beneficiare dell'agevolazione, il viaggiatore straniero, si rivolge ad apposite agenzie internazionali, chiamate Tax Refund Agency che si occupano proprio di rimborsare l'imposta sul valore aggiuno ai cittadini extra-Ue.

 

Tali agenzie, sono quindi degli intermediari tra il viaggiatore straniero e l'Amministrazione Finanziaria che garantiscono al cessionario che l’operazione è stata svolta regolarmente.

 

Il viaggiatore straniero, non residente o domiciliato all'interno della Comunità Europea, che compra un genere di consumo in Italia presso un negozio convenzionato che espone la scritta Tax free shopping, riceve dal negoziante:

  • la fattura, e

  • il modello di Tax Refund.

Il negoziante però, a fronte dell'acquisto soggetto a rimborso dell'IVA, può rilasciare al viaggiatore, anche un documento chiamato tax free shopping chèque, contenente tutti dati obbligatori previsti per la fattura, e che consente comunque la restituzione dell'imposta a titolo di rimborso.

 

Vi ricordiamo che l'Agenzia delle Entrate al fine di facilitare l'adempimento e-fattura obbligatoria ha previsto una nuova procedura per delegare l'uso dei servizi fattura elettronica e del cassetto fiscale agli intermediari, per maggiori informazioni leggi delega fattura elettronica 2019.

 

Rimborso IVA Tax free: quando spetta? Requisiti:

Tax free requisiti per il rimborso IVA: perché l’acquisto in Italia sia agevolabile con il tax free shopping, occorrono i seguenti requisiti e condizioni:

  • che il bene sia acquistato da un privato cittadino;

  • che l’acquisto riguardi beni (e non servizi) di importo superiore a 154,94 euro IVA inclusa;

  • che il bene, o i beni,  sia per consumo personale o familiare;

  • che i beni siano trasportati nei bagagli personali al di fuori della Comunità Europea entro i 3 mesi successi all'acquisto;

  • che venga emessa regolare fattura.

Il motivo di un tale regime è da ricercarsi, oltre che nella volontà del legislatore Europeo ed Italiano di agevolare il viaggiatore che acquista merce nell’ambito della UE, anche nella circostanza che l’IVA è una imposta che si applica nel momento in cui il bene viene immesso in consumo, che nei suesposti casi sono appunto Paese extra UE.

 

Fattura elettronica tax free shpping: da quando obbligo?

Abbiamo visto fino adesso come l’acquisto di beni in regime di Tax free shopping, sia un ottimo incentivo per i consumatori stranieri non residenti nella Comunità europea, visto il rimborso IVA che spetta loro, su beni come gioielli, telefoni, vini, abbigliamento, scarpe, accessori, ecc. 

 

Dal 2018, però la normativa tax free shopping cambia per effetto del decreto 193/2016, poi riconvertito nella legge 225/2016 e per effetto della legge di Bilancio 2018.

A partire dal 1° settembre 2018, infatti, scatta il nuovo obbligo di fattura elettronica 2018 nel caso in cui l'acquisto del bene superi la soglia di 155 euro.

 

Alla luce del nuovo adempimento, ossia, fatturazione elettronica per il tax free shopping, ci sono 3 procedure diverse da attuare:

  • Detassazione immediata dell'acquisto, se il cessionario emette fattura senza IVA: in questo caso, il negoziante deve rilasciare la fattura al turista straniero che entro 4 mesi deve indicare gli estremi del passaporto e visto della dogana. Se però il turista, non provvede alla restituzione della fattura, il negoziante, dovrà regolarizzare l’operazione ai sensi dell’art.26 primo comma del DPR 633/72, entro 1 mese dalla scadenza del suddetto termine.

  • Emissione della fattura cartacea con IVA, e poi rimborso dell'imposta su domanda del viaggiatore o della società VAT-refund, tax refund o tax free se l'importo del bene non è superiore a 155 euro: attualmente questa è sempre la soluzione più scelta dalla maggior parte dei negozianti tax free, perché evita di doversi poi mettersi in regola con la fattura in caso di mancata restituzione della fattura emessa nei confronti del viaggiatore extra Ue.

  • Emissione della fattura elettronica tax free se l'importo del bene acquistato è superiore a 155 euro.

 Ecco invece quanto costa la fattura elettronica.

 

Fattura elettronica tax free: come funziona?

Per effetto della Legge di Bilancio 2018, il tax free con obbligo emissione fattura elettronica in caso di acquisto in regime tax free superiore a 155 euro, è slittato dal 1° gennaio al 1° settembre scorso.

 

L'obbligo di fatturazione elettronica tra privati, tra operatori economici B2B Business to Business, tra professionisti, imprese, aziende, società, in pratica tra tutti i titolari di partita IVA, è slittato al 1° gennaio 2019 ed è stato confermato dalla Legge di Bilancio 2019.

 

Alla luce di ciò, andiamo a vedere come funziona la fattura elettronica tax free shopping:

  • in base a quanto previsto dall'articolo 4 bis del decreto 193/2016 riconvertito in legge 225/2016 e dalla Legge di Bilancio 2018, dal 1° settembre 2018 entra in vigore l'obbligo di emissione fattura elettronica per il tax free shopping, al fine di rendere il visto doganale digitale, per cui completamente dematerializzato.

  • Un apposito decreto dell'Agenzia delle Dogane, Monopoli e Agenzia delle Entrate, spiegherà poi come funziona la fattura elettronica tax free 2018 nel SdI, Sistema di Interscambio che serve ora per la gestione e conservazione delle fatturePA e delle fatture elettroniche tra privati che hanno accettato l'opzione per l'invio telematico dei dati all'Agenzia delle Entrate, come funziona  il visto doganale elettronico tramite O.T.E.L.L.O. (Online tax refund at exit), come farà il viaggiatore straniero a recuperare tramite il SdI, le sue fatture di viaggio,

  • Dal 1° settembre 2018, pertanto, le trasmissioni per l'apposizione del visto doganale elettronico tramite OTELLO non avverranno mediante messaggi XML ma fatture elettroniche xml. Tali fatture sono escluse dalla Comunicazione Esterometro 2019.

  • In data 22 maggio 2018 l'Agenzia delle Dogane di concerto con le Entrate, hanno provveduto a pubblicare 2 documenti atti a spiegare le modalità di attuazione della fattura elettronica tax free shopping:

    • la determinazione n. 54088/RU, illustra le regole di attuazione;

    • la nota n. 54505/RU che spiega le istruzioni operative per l’utilizzo del software Otello 2.0, per le fatture emesse nel periodo transitorio: fattura cartacea fino al 31 agosto 2018 e fattura elettronica dal 1° settembre 2018. Dalle fatture emesse dal 1° dicembre 2018, dovranno invece essere trattate esclusivamente con Otello 2.0 a eccezione delle fatture emesse da cedenti unionali non stabiliti nel territorio italiano.

  • Per quanto riguarda invece lo sgravio dell’Iva, ex articolo 38-quater, Dpr 633/1972, le Dogane e le Entrate chiariscono che:

    • chi effettua la cessione deve emette fattura elettronica e deve trasmettere tramite Otello 2.0, il messaggio con i dati della fattura per il tax free shopping al momento dell’emissione. Al cessionario, viene poi messo a disposizione il documento elettronico con il codice che certifica l’avvenuta acquisizione

    • il cessionario da prova dell'uscita delle merci dal territorio con il codice di visto digitale generato da Otello 2.0 mentre se l’uscita del bene dal territorio Ue avviene per mezzo di un altro Stato membro, la prova di uscita deve essere fornita dalla dogana estera secondo le regole vigenti nel suddetto Paese.

Lo sai che dal 1° gennaio 2019 è entrata in vigore la fattura elettronica carburanti.

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