FTSE MIB: cos’è e da quali società è composto questo indice di Borsa

E' un indice che rappresenta le 40 società a maggiore capitalizzazione della Borsa di Milano. Rappresenta l’80% della capitalizzazione complessiva

FTSE MIB: cos’è e da quali società è composto questo indice di Borsa

Sulla Borsa Italiana sono quotate oltre 370 società, di tutte queste le più importanti sono racchiuse nell’indice FTSE MIB.

 

Si tratta di un indice che rappresenta un paniere composto dalle 40 società a maggiore capitalizzazione della Borsa di Milano. Rappresenta l’80% della capitalizzazione complessiva e quasi il 90% del controvalore degli scambi totali del listino milanese.

 

Cos’è e cosa vuol dire FTSE MIB

Quali sono le più importanti società quotate a Piazza Affari? Quelle contenute nel FTSE MIB, che rappresenta il più significativo indice azionario della Borsa italiana. Cos’è il FTSE MIB? È il paniere che racchiude le azioni delle 40 società italiane quotate sull'MTA o sul MIV con maggiore capitalizzazione e liquidità.

 

Tale indice rappresenta oltre l’80% della capitalizzazione complessiva di mercato interna e quasi il 90% del controvalore degli scambi. Viene anche chiamato listino principale di Piazza Affari e le società che lo compongono Blue Chip o large caps.

 

L'Indice FTSE MIB ha l'intento di riprodurre il settore allargato del mercato azionario italiano, prendendo in considerazione la performance dei 40 titoli italiani più importanti. Viene calcolato sulla base di tutte le operazioni di trading operate sui titoli che lo compongono, rappresentando così in maniera sintetica il rialzo o il ribasso dell’intero mercato azionario italiano. Guardando il FTSE MIB si capiscono i movimenti della totalità delle azioni in listino.

 

L’acronimo FTSE MIB sta per Financial Times Stock Exchange per la prima parte del nome e Milano Indice di Borsa per la seconda. L’indice è stato chiamato così il 1° giugno 2009 ma la sua storia inizia il 31 dicembre del 1992 con la denominazione COMIT 30. 30 perché erano trenta le società che componevano il più rappresentativo indice della Borsa di Milano.

 

Il 17 ottobre del 1994 la Banca Commerciale Italiana ha ceduto i diritti sul COMIT 30 a Borsa Italiana che lo ha ridenominato MIB30. Per un breve periodo si è chiamato anche S&P MIB, a seguito di una partnership tra Borsa Italiana e Standard & Poor’s, ma è nel 2009 che prenderà l’attuale nome in seguito alla fusione tra Borsa Italiana e il London Stocks Exchange (LSE).

 

Quali società include attualmente l’indice FTSE MIB?

L’indice FTSE MIB non è sempre lo stesso, ossia le società che lo compongono variano di volta in volta a seconda della capitalizzazione di mercato e liquidità. L’Indice fornisce complessivamente una corretta rappresentazione per settori. In ogni caso una società non può mai rappresentare oltre il 15% dell’indice per evitare un’eccessiva concentrazione.

 

Normalmente la revisione ordinaria dei componenti viene effettuata ogni tre mesi, il lunedì successivo al terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre.

 

Possono esserci anche revisioni straordinarie legate ad esempio ad operazioni particolari effettuate dalle società, che vanno dalle fusioni al delisting.

 

Attualmente le 40 società che compongono il FTSE MIB sono:

  • A2A

  • Amplifon

  • Atlantia

  • Azimut Holding

  • Banca Generali

  • Banca Mediolanum

  • Banco Bpm

  • Bper Banca

  • Buzzi Unicem

  • Campari

  • Cnh Industrial

  • Diasorin

  • Enel

  • Eni

  • Exor

  • Ferrari

  • Fiat Chrysler Automobiles

  • Finecobank

  • Generali

  • Hera

  • Intesa Sanpaolo

  • Italgas

  • Leonardo

  • Mediobanca

  • Moncler

  • Nexi

  • Pirelli & C.

  • Poste Italiane

  • Prysmian

  • Recordati

  • Saipem

  • Salvatore Ferragamo

  • Snam

  • Stmicroelectronics

  • Telecom Italia

  • Tenaris

  • Terna – Rete Elettrica Nazionale

  • Ubi Banca

  • Unicredit

  • Unipol

Tra queste società, Generali e Mediobanca sono le uniche a non aver mai abbandonato il listino principale di Piazza Affari, dal 1992 quindi. Enel, invece, è la più capitalizzata, seguita da Eni, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali.

 

Quanto vale il FTSE MIB?

Oggi, 28 maggio 2020, il FTSE MIB scambia a 18.157,89 punti, dopo aver toccato un minimo dell’anno a 14.153,09 punti il 12 marzo scorso, quando Borsa Italiana registrò la sua peggior seduta di sempre per i timori legati alla pandemia. Il massimo del 2020, invece, è stato raggiunto il 19 febbraio a 25.483,05 punti, prima del diffondersi dei contagi da covid-19.

 

Osservando le performance possiamo dire che quella a un mese è positiva del 4,4%, quella a sei mesi negativa del 22,68% e quella a un anno negativa del -10,83%. Negli ultimi due anni, invece, l’indice FTSE MIB ha perso il 18,93% del proprio valore.

 

Il massimo storico è stato toccato il 7 marzo del 2000, quando raggiunse 51.273 punti, mentre il minimo storico di 12.295,80 è stato toccato il 24 luglio del 2012 sulle speculazioni che colpirono i titoli di Stato.

 

Quali operazioni di trading si possono fare con il FTSE MIB?

Si può investire direttamente sul FTSE MIB quando si vuole prendere posizione sul mercato azionario italiano oppure sugli strumenti derivati, come il future sul FTSE MIB e i CFD, ossia i contratti per differenza.

 

 

 

 

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