Bonus auto 2020

Bonus auto 2020: come richiederlo, da quando e quanto spetta, importo

Bonus auto 2020 incentivi di 3.500 euro diesel e euro 6 con rottamazione. Fino a 10 mila euro per chi acquista un’auto elettrica e fino a 6.500 per ibride

Bonus auto 2020: come richiederlo, da quando e quanto spetta, importo

Bonus auto 2020 ultime novità:

 

Bonus auto 2020 ultime novità: grazie agli incentivi del Decreto Rilancio tornano a correre le immatricolazioni auto in Italia nel mese di agosto, dopo il tonfo di marzo ed aprile dovuto al lockdown.

 

Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, nel mese di agosto le immatricolazioni sono state pari a 88.801, con un calo dello 0,43% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, un buon risultato se paragonato al -85% di marzo e al -98% di aprile. Da inizio anno le auto vendute sono state pari a 809.655, il 38,9% in meno rispetto ai primi otto mesi del 2019.

 

Numeri da record per le auto eco-friendly.

 

*** Bonus auto 2020 ultime notizie 30 luglio 2020: convertito in legge il Decreto Rilancio, entra in vigore dal 1° agosto anche il nuovo bonus auto 2020.

 

Previsti incentivi fino a 3.500 euro per chi acquista un'auto Euro 6 e diesel e rottama un mezzo vecchio almeno di 10 anni fino al 31 dicembre 2020, con prezzi inferiori ai 40mila euro. 2 mila euro lo sconto del venditore e 1.500 l’incentivo dello Stato. 

Senza rottamazione il bonus si dimezza.

 

Per le auto più ecologiche gli incentivi arrivano fino a 10 mila euro per chi acquista un’auto elettrica e fino a 6.500 per le ibride

 

Come funzionano gli bonus auto 2020.

 

Settore auto in profonda crisi

Il settore automotive è in fibrillazione in attesa di sapere quali misure il governo deciderà di adottare per supportare la crisi del comparto, duramente colpito dagli effetti della pandemia e trascurato dall’esecutivo, a detta di molti operatori del settore.

 

Sinora si è discusso solamente del bonus rottamazione, che potrebbe non essere sufficiente a rilanciare un comparto che insieme all’indotto rappresenta circa il 10% del PIL italiano e impiega oltre 1.200.000 lavoratori.

 

Dopo un primo bimestre 2020 con volumi già in decrescita rispetto al 2019, l’emergenza coronavirus ed il conseguente lockdown hanno praticamente azzerato il mercato di auto, veicoli commerciali e industriali nei mesi di marzo e aprile. Secondo Federauto, le segnalazioni dei concessionari indicano che nella prima decade di maggio gli ordini di autoveicoli nuovi sono modestissimi e che esaurite le immatricolazioni legate agli ordini in portafoglio, acquisti prima del lockdown, il mercato di tutti i tipi di autoveicoli crollerà mediamente del -30%.

 

Alla luce di questa drammatica situazione, Anfia, Federauto ed Unrae ritengono che non sia più “rinviabile l’attuazione di un’importante campagna di incentivi per la rottamazione di auto e veicoli commerciali vetusti e l’acquisto di autoveicoli di ultima generazione, e per lo sviluppo infrastrutturale, nonché la revisione della fiscalità sulle autovetture per un adeguamento a livello europeo”.


Inoltre, in assenza di interventi mirati, una chiusura del mercato auto 2020 con 500.000/600.000 unità in meno rispetto all’anno precedente determinerà un danno sostanzioso per l’Erario, quantificato in un mancato gettito IVA di circa 2,5 miliardi di euro.

 

Immatricolazioni auto -49,6% a maggio

Nonostante la fine del lockdown il mese di maggio registra un brusco calo delle immatricolazioni auto. In base ai dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, maggio registra 99.711 immatricolazioni di autovetture nuove, con una flessione del -49,6% rispetto ai volumi di maggio 2019. Il dato cumulato da inizio anno totalizza 451.366 vetture, con una perdita di 459.506 pezzi, pari a -50,4% nel confronto con i primi cinque mesi del 2019.

 

Analizzando il mercato per alimentazione le immatricolazioni a benzina scendono del -52,3%, quelle diesel -56,8%, GPL -50,6% e metano -48,7%. Segno positivo soltanto per i veicoli elettrici (+51%) ed ibridi (+16,6%) che nel complesso raggiungono una quota di mercato del 12,85%, segnale che indica un cambio di mentalità degli italiani, maggiormente orientati al rispetto dell’ambiente.

 

Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto ha dichiarato che non dobbiamo farci “illudere dalla crescita delle immatricolazioni di auto elettriche o ibride perché non possono che rappresentare una marginalità del mercato. Nel complesso, maggio ci dà la fotografia di un mercato drammaticamente fermo, situazione confermata dal fatto che i nuovi ordini sono più che dimezzati rispetto a maggio dello scorso anno e lo stock di veicoli invenduti ammonta a 900.000 veicoli sui piazzali di case e concessionari: 18 miliardi di euro ossia un costo enorme per il sistema automotive”.

 

Il recupero del comparto auto sarà molto lento

Il recupero del comparto auto sarà molto lento, assicura De Stefani Cosentino, sostenendo che “ogni settimana che passa, aumenta la probabilità che gli operatori più fragili della nostra filiera chiudano i battenti, generando una spirale negativa dalla quale il sistema automotive rischierebbe di non riprendersi più, con nefaste ripercussioni economiche, sociali e fiscali. Appare quasi superfluo sottolineare l’urgenza di intervento da parte del Governo con un piano di incentivazione di tutti i segmenti e motorizzazioni del mercato: a giugno la situazione non cambierà e così nei prossimi mesi”.

 

Mercato elettrico importante ma servono anche altre misure

Gli operatori del comparto hanno accolto con favore la notizia di un accordo nella maggioranza per gli incentivi auto, visto che limitarsi al rifinanziamento del fondo per l’acquisto di autoveicoli a basse emissioni non avrebbe aiutato più di tanto un’effettiva ripartenza del settore automotive italiano.

 

Questo tipo di bonus, infatti, avrebbe privilegiato solamente gli italiani più abbienti, in quanto il costo di acquisto di un’auto elettrica o ibrida determina necessariamente un maggiore esborso di denaro rispetto a quello di un’auto più inquinante.

 

Con molta probabilità, quindi, non si sarebbero ottenuti benefici sul tanto auspicato rinnovo del parco circolante italiano, che, in riferimento alle autovetture, a fine 2019, per il 32,5% è ancora costituito da auto ante-Euro 4 e, dato ancor più preoccupante, per il 57% da vetture con oltre 10 anni di anzianità.

 

Il settore automotive italiano è certamente impegnato ad incoraggiare il processo di elettrificazione della mobilità e lo testimoniano gli ingenti investimenti che la filiera italiana ed europea sta compiendo, ma le condizioni non sono più quelle di qualche tempo fa, sono profondamente mutate.

 

Bonus di 4.000 euro con rottamazione e di 2.000 euro senza

Il governo sembra aver compreso la portata della crisi che il settore auto sta affrontando. In particolare, il Movimento 5 stelle sembra essere ora disposto ad allargare gli incentivi anche per l'acquisto di modelli Euro 6 alle auto benzina e diesel, ottenendo in cambio un incremento dei bonus già previsti per le auto ibride ed elettriche.

 

La maggioranza sembra essere orientata ad approvare l'emendamento originario di Pd, Iv e Leu, primo firmatario Gianluca Benamati (Pd), che prevedeva un bonus di 4 mila euro per l’acquisto nel 2020 di una vettura nuova Euro 6 benzina, diesel o ibrida, entro un limite massimo di emissioni che ancora è oggetto di discussione politica, che scenderebbe a 2.000 euro nel 2021, a fronte della rottamazione di un usato con almeno 10 anni. Di questi 4.000 euro di sconto effettivo per il cliente, 2 mila sarebbero a carico dello Stato e 2 mila a carico dei concessionari.

 

Per svecchiare il parco auto circolante e ridurre l’inquinamento potrebbero essere corrisposti anche incentivi senza il vincolo della rottamazione, anche se in misura minore per un totale di 2.000 euro ad auto. Lo Stato potrebbe contribuire sino a 1000 euro sempre a condizione che uno sconto di pari misura venga applicato dal venditore. Nel 2021 il contributo scenderebbe a 1.000 euro.

 

Le misure sarebbero pronte mentre resta il nodo coperture, con la caccia a circa 800 milioni di euro di fondi. Formalmente gli incentivi dovrebbero essere contenuti nel decreto Rilancio, la cui approvazione è prevista entro l’8 luglio, ma potrebbero slittare a metà luglio, in occasione del nuovo decreto luglio 2020.

 

Gli ecobonus già in vigore

Queste misure si andrebbero ad aggiungere agli ecobonus già in vigore, che prevedono un contributo di 4.000 euro, che raggiunge i 6.000 euro in caso di rottamazione, se si acquista un’auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km.

 

Nel caso di una nuova vettura con emissioni di CO2 comprese tra 21 e 60 g/km, invece, è previsto un bonus di 1.500 euro al quale se ne aggiunge un altro dai 1.000 euro in caso di rottamazione.

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