Intesa chiude il semestre con quasi 3 miliardi di utile previsti 2020

Intesa, Carlo Messina: «Con Ubi diventiamo la seconda banca europea per capitalizzazione, la sesta per risultato operativo e l’ottava per totale attivo».

Intesa chiude il semestre con quasi 3 miliardi di utile previsti 2020

Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre con un utile netto pari a 2,6 miliardi, in crescita del 13,2% rispetto a 2,3 miliardi del primo semestre 2019, che corrisponde all' 86% dei 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l'esercizio 2020 e risulterebbe pari a circa 3,2 miliardi se si escludono le rettifiche di valore su crediti pari a circa 880 milioni per i futuri impatti di Covid-19, principalmente a copertura generica su crediti in bonis. Il gruppo risultante, dall'acquisizione di Ubi Banca prevede dal 2022 un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro e il "proseguimento di una strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali". Lo rende noto Intesa Sanpaolo. Si intende rendere noto il nuovo Piano di Impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro.


«Intesa Sanpaolo e Ubi hanno modelli di business simili, con culture e valori aziendali condivisi. Insieme, possiamo rafforzare un gruppo campione nazionale e leader a livello europeo, forte di oltre 1,1 trilioni di euro che gli italiani ci affidano. Insieme siamo più forti e insieme abbiamo un maggiore potenziale di crescita.» Lo afferma il ceo di Intesa, Carlo Messina. «Possiamo proiettarci - aggiunge - nelle primissime posizioni tra le banche dell'Eurozona: diventiamo la seconda banca per capitalizzazione, la sesta per risultato operativo e l'ottava per totale attivo. Nei primi sei mesi dell'anno, a fronte di un contesto molto impegnativo, abbiamo conseguito il miglior utile netto del primo semestre dal 2008, pari a 2,6 miliardi di euro. Ciò significa - aggiunge - aver già realizzato l'86% dell'obiettivo minimo di utile netto di 3 miliardi, previsto per quest'anno. Il risultato netto del primo semestre 2020 mostra un aumento del 39% rispetto ai primi sei mesi del 2019, escludendo i 900 milioni di euro di accantonamenti relativi ai possibili impatti futuri del Covid-19».

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