Lavoro nero sanzioni 2020: lavoratore e datore di lavoro, quali sono?

Lavoro nero sanzioni per il datore di lavoro e lavoratore senza contratto, violazioni durata dell'orario lavoro e giorno di riposo e Libretto Unico

Lavoro nero sanzioni 2020: lavoratore e datore di lavoro, quali sono?

Lavoro nero sanzioni 2020 lavoratore e datore di lavoro: molte persone credono che in caso di lavoro irregolare, rischi solamente il datore di lavoro. 

Ciò non è assolutamente vero!

 

Laddove il datore di lavoro venga sorpreso ad impiegare lavoratori in nero senza cioè regolare contratto di lavoro, le sanzioni lavoro nero, aumentate tra l'altro con il Jobs Act, prevedono ora anche il coinvolgimento del lavoratore che accetta di lavorare in modo irregolare.

 

A seguito del Jobs Act di Renzi e del novellato apparato sanzionatorio del lavoro nero, i prestatori d'opera, possono rischiare soprattutto se durante il lavoro irregolare hanno dichiarato la disoccupazione all'Inps o al Centro per l'impiego o hanno percepito una qualche indennità proprio perché disoccupati.

 

Ma andiamo con ordine e vediamo prima come sono cambiate le sanzioni lavoro nero con l'entrata in vigore del decreto attuativo del jobs act n. 151/2015, ecco invece le sanzioni reddito di cittadinanza datore di lavoro e lavoratore.

 

Maxisanzione lavoro nero 2020 datore di lavoro:

Con l'entrata in vigore del decreto attuativo 151/2015 Jobs Act è stata introdotta una nuova maxisanzione lavoro nero con sanzioni a scaglioni per il datore di lavoro che impiega lavoratori senza regolare contratto di lavoro.

 

Maxi sanzione lavoro nero 2020:

Le nuove sanzioni lavoro nero 2020 a scaglioni per effetto degli aumenti apportati dalla legge di Bilancio sono:

  • Lavoro nero fino a 30 giorni: sanzione 2020 da 1.800 euro a 10.800 euro.

  • Lavoro nero tra 31 e 60 giorni: sanzione 2020 da 3000 a 18.000 euro da 3.600 euro a 21.600 euro.

  • Lavoro irregolare oltre 60 giorni: importo sanzione nel 2020 da 7.200 euro a 43.200 euro.

Inoltre, i decreti Jobs Act, hanno introdotto la procedura di diffida che permette di regolarizzare la violazione accertata ottenendo uno sconto sulle sanzioni e una maggiorazione del 20% delle sanzioni in caso di utilizzo di lavoratori stranieri o di minorenni con obbligo scolastico.

 

Il decreto inoltre esclude il cumulo della maxisanzione lavoro nero con le sanzioni di omessa comunicazione di assunzione, consegna del contratto al lavoratore o dell'omessa annotazione sul Libro unico del lavoro, il quale sempre per effetto del Jobs Act, è diventato telematico ma poi è stato abolito dal decreto Semplificazioni.

Per maggiori informazioni, leggi: libretto unico del lavoro telematico.

 

Lavoro nero sanzioni 2020: cosa rischia il lavoratore?

Non è solo il datore di lavoro a rischiare laddove venga sorpreso ad occupare lavoratori in nero

Con la modifica al sistema sanzionatorio del lavoro nero ad opera del jobs act, non è solo a rischiare in caso di attività lavorativa prestata senza un adeguato contratto di lavoro.

 

Come specificato dal decreto 151/2015, il datore di lavoro che assume lavoratori in nero può essere sanzionato con un a multa fino a 36.000 euro + maggiorazione del 20% se ad essere impiegati illecitamente sono stranieri senza permesso di soggiorno o minori sotto i 16 anni.

 

La maxi sanzione lavoro nero, può comunque essere ridotta se il datore di lavoro opta per la diffida obbligatoria e degli adempimenti prescritti per la regolarizzazione delle violazioni accertate.

 

Per il lavoratore impiegato in nero, è solitamente molto protetto dalla legge, fatta eccezione per i casi in cui il lavoratore abbia dichiarato alle autorità competenti, il suo status di disoccupazione o il suo percepimento dell' indennità di disoccupazione.

Se il lavoratore occupato in nero ha reso all'Inps o al Centro per l'impiego, la dichiarazione circa lo status di disoccupato, rischia una condanna per il reato di Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ex art. 483 del codice penale, la cui sanzione prevede fino a 2 anni di reclusione.

 

Se poi oltre ad aver dichiarato lo stato di disoccupazione, riceve anche l'indennità, o altri aiuti da parte dello Stato o da altri Enti pubblici, rischia l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato prevista dall'art. 316-ter del codice penale e una sanzione che va da 6 medi a 3 anni di reclusione + la restituzione di quanto indebitamente percepito.

 

Sanzioni lavoro nero per violazioni orario di lavoro:

Sanzioni per il datore di lavoro che viola tempi e durata media dell'orario di lavoro:  

La durata media della giornata di lavoro per legge non può superare in un periodo di 7 giorni, le 24 ore comprese quelle di straordinario. Il calcolo medio deve essere effettuato su un periodo non superiore a 4 mesi aumentabile a 6 o 12 mesi a seconda del tipo di contrattazione collettiva che prevedono specifiche regole per l'organizzazione dell'attività lavorativa. 

 

In caso di più di 48 ore a settimana:

  • Per le violazioni che coinvolgono fino a 5 lavoratori (o si sono verificate per meno di 3 periodi di riferimento) le sanzioni vanno da 240 a 1.800 euro;

  • Tra i 6 a 10 lavoratori (o almeno 3 periodi di riferimento) importo sanzioni da 960 a 3.600 euro;

  • Per le violazioni che riguardano più di 10 lavoratori o se si sono verificate in almeno 5 periodi, la sanzione va da 2.400 a 12.000 euro.

Riposo giornaliero:

  • Per le violazioni che coinvolgono fino a 5 lavoratori (o si sono verificate per meno di 3 periodi di riferimento) le sanzioni vanno da 120 a 360 euro;

  • Tra i 6 a 10 lavoratori (o almeno 3 periodi di riferimento) importo sanzioni da 720 a 2.400 euro;

  • Per le violazioni che riguardano più di 10 lavoratori o se si sono verificate in almeno 5 periodi, la sanzione va da 2.160 a 3.600 euro.

Busta paga sanzioni:

  • Sanzione da € 150 a 900 euro.

  • Sanzione da 600 a 3.600 euro se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori o si verifica per un periodo superiore a 6 mesi;

  • Sanzione da 1200 euro a 7200 euro se la violazione coinvolge più di 10 lavoratori o si verifica per un periodo superiore a 12 mesi.

  • Tali sanzioni sono aumentate del 20% per effetto della nuova legge di Bilancio 2019.

Nel caso in cui il datore di lavoro consegni al lavoratore copia delle scritturazioni effettuate nel libro unico del lavoro, al posto della busta paga, si applicano le sanzioni previste per le violazioni LUL, Libretto unico del Lavoro.

 

Sospensione attività imprenditoriale:

Un'altra sanzione lavoro in nero per le violazione da parte degli imprenditori che occupano lavoratori senza contratto, prevede la revoca provvedimento di sospensione attività imprenditoriale.

 

Per cui oltre che alla condanna al pagamento delle somme aggiuntive da versare ai fini di revoca dello stesso provvedimento vi è anche la sospensione dell'attività imprenditoriale.

 

Anche in questo caso, il D.L. n. 151/2015 ne ha previsto l'aumento da 1950 euro a 2.000 euro e per le sospensioni dall'attività imprenditoriale più gravi in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, riduce l’importo da 3.250 a 3.200 euro.

Oltre a ciò, è stata introdotta un'altra novità consistente la possibilità di pagare la somma aggiuntiva in 2 rate, di cui:

  • il 25% subito all’atto della richiesta di revoca del provvedimento;

  • il restante, maggiorato del 5%, entro i 6 mesi successivi.

In caso di mancato pagamento o insufficiente, il provvedimento diventa esecutivo per l’importo non versato. 

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