Le pensioni

Legge di Bilancio 2021 pensioni: Opzione Donna e Ape social

Per quanto riguarda la previdenza la Manovra proroga al 2021 le misure di pensionamento anticipato Ape Social e Opzione Donna e contratto espansione

Legge di Bilancio 2021 pensioni: Opzione Donna e Ape social

La legge di Bilancio 2021 da 40 miliardi di euro, dei quali 15 miliardi dal programma europeo Next Generation EU, oltre a prevedere una significativa espansione fiscale, contiene importanti provvedimenti che rappresentano la prosecuzione delle misure intraprese sinora per proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza e la stabilità economica del Paese. Allo stesso tempo, vengono messe in campo le risorse necessarie per garantire il rilancio del sistema economico, attraverso interventi su fisco, investimenti, occupazione, scuola, università e cultura.

 

Per quanto riguarda la previdenza la Manovra proroga al 2021 le misure di pensionamento anticipato Ape Social e Opzione Donna.

 

Brindano alla notizia i lavoratori dipendenti in difficoltà o gravosi nati nel 1967 e le lavoratrici nate nel 1962 se dipendenti e nel 1961 se autonome.

 

Legge di Bilancio 2021 proroga Ape Social:

Come ampiamente atteso la legge di Bilancio 2021 contiene la proroga di un anno delle misure di pensionamento anticipato Ape Social ed Opzione Donna.

 

Ape Social è una forma di anticipo pensionistico sperimentale, entrato in vigore dal 1° maggio 2017 e poi via via confermato per gli anni successivi a dispetto della sua naturale scadenza prevista per il 31 dicembre 2019.

 

È una misura che mira ad accompagnare all’età pensionabile lavoratori in difficoltà a condizione che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, 4 anni prima dei della maturazione dei requisiti previsti dalla riforma Fornero.

Brindano alla notizia della proroga di Ape Social per tutto il 2021 i lavoratori nati nel 1967, in possesso di determinati requisiti, vediamo quali.

 

L’Ape Social è un’indennità economica di sostegno al reddito erogata dall’Inps nella misura massima di 1.500 euro, che permette l’uscita anticipata dal mondo del lavoro ai lavoratori dipendenti in difficoltà (disoccupati, caregiver, disabili al 74%) con 30 anni di contributi e lavoratori gravosi con 36 anni di contributi.

 

Nella categoria dei lavori gravosi rientrano:

  • operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici;

  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni,

  • conciatori di pelli e di pellicce;

  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

  • conduttori di mezzi pesanti e camion;

  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;

  • addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

  • insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido;

  • facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;

  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

  • operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;

  • operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;

  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;

  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;

  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

In realtà i sindacati mirano ad un ampliamento della platea dei beneficiari dell’Ape Sociale nel 2021 a coloro a cui non spettano gli ammortizzatori sociali, ma bisogna trovare le coperture.

 

Legge di Bilancio 2021 Opzione Donna proroga di 1 anno:

La legge di Bilancio 2021 non prevede solo la proroga per tutto il 2021 di Ape Social ma anche di Opzione Donna, trattamento pensionistico riservato alle lavoratrici dipendenti ed autonome che, in possesso di alcuni determinati requisiti al 31 dicembre 2021 (58 anni di età e 35 anni di contributi; 59 anni di età per le lavoratrici autonome e 35 anni di contributi), optano per il calcolo contributivo della pensione, accettando così un taglio dell’assegno previdenziale che può arrivare sino al 25%.

 

Per essere più precisi, nel 2021 potranno scegliere questa forma di pensionamento anticipato le lavoratrici nate nel 1962 (1961 per le autonome) che abbiano maturato almeno 35 anni di contributi.

 

Da considerare che chi deciderà di aderire a Opzione Donna riceverà la pensione solo dopo 12 mesi dalla presentazione della domanda se lavoratrice dipendente, 18 mesi se autonoma.

 

Manovra 2021: allo studio isospensione e rinnovo contratti di espansione

La Manovra finanziaria 2021, che prevede una conferma di Ape Social e Opzione Donna per tutto il 2021, è stata approvata dal Parlamento ad un soffio dalla fine dell’anno.  

 

Rinnovati i contratti di espansione per incentivare la staffetta generazionale.

 

Il vero cambiamento in tema di previdenza è atteso nel 2022, con la scadenza naturale della misura previdenziale Quota 100 del 31 dicembre 2021, che costringe il governo a lavorare sin da ora ad una più ampia Riforma delle Pensioni per evitare il tanto temuto scalone dei 5 anni che posticipa la pensione di vecchiaia dagli attuali 62 anni ai 67 anni della Legge Fornero.

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