Malattia INPS 2020: cos'è come funziona indennità a chi spetta calcolo

Malattia INPS 2020 spetta ai lavoratori in gestione separata apprendisti, agricoltori fino a 180 giorni, certificato medico e ricovero, orari visite fiscale

Malattia INPS 2020: cos'è come funziona indennità a chi spetta calcolo

Indennità di malattia INPS 2020: è un’indennità che l’istituto paga ai lavoratori che dichiarano, mediante invio telematico da parte del medico curante del Certificato Medico online, una momentanea incapacità a svolgere l’attività lavorativa a causa dell’insorgere di evento morboso.

 

La malattia Inps 2020 spetta alle seguenti categorie di Lavoratori:

  • Operai settore industria,

  • Operai ed impiegati settore commercio e servizi, 

  • Artigianato, Credito, Terziario, compresi i lavoratori a domicilio e i sacristi,

  • Lavoratori dell’agricoltura,

  • Apprendisti, Disoccupati,

  • Lavoratori sospesi dal lavoro,

  • Lavoratori dello spettacolo,

  • Lavoratori marittimi,

  • Lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95.

 

Vediamo quindi in dettaglio la Malattia Inps 2020 cos'è e come funziona, a chi spetta e quando.

 

Chi non ha diritto all'indennità di malattia Inps 2020?

A chi non spetta l'indennità di malattia Inps 2020? I lavoratori che non hanno diritto all'indennità di malattia INPS 2020, sono per esempio:

  • Collaboratori familiari (COLF e Badanti);

  • Impiegati dell’industria;

  • Dirigenti;

  • Portieri.

Per i lavoratori non indennizzati, non esistono regole di carattere generale uguali per tutti, quanto e fino a quando deve essere loro corrisposto, è stabilito dai CCNL.

Ecco invece la guida INPS malattia 2020.

 

Chi paga l'indennità di malattia INPS 2020?

Malattia INPS 2020: chi la paga? L’art. 2110 Cod. Civ., stabilisce che per alcune categorie di lavoratori, la retribuzione durante la malattia, debba essere pagata in via esclusiva dal datore di lavoro, mentre per altre l’indennità debba essere a carico dell’INPS.

 

In questo ultimo caso, è il datore di lavoro che deve anticipare in busta paga il trattamento economico previdenziale, fatta eccezione per: 

- Lavoratori agricoli;

- Lavoratori disoccupati cessati dal lavoro da non più di due mesi per licenziamento o dimissioni;

- Lavori sospesi che non fruiscono della CIG;

- I lavoratori dipendenti in procedura di fallimento, quando il datore non è in grado di corrispondere le retribuzioni;

- Lavoratori con contratto a termine, per lavori stagionali;

- Lavoratori con contratto a termine che non possono far valere nei dodici mesi precedenti periodi lavorativi superiori a 30 gg.

la cui indennità di malattia viene pagata direttamente dall’Inps su domanda dell’interessato. 

 

Malattia INPS 2020 come fare domanda di indennità?

Come fare domanda dell'indennità di malattia INPS:

  • Innanzitutto, è bene ricordare che indipendentemente dalla categoria di lavoratori, il lavoratore che si ammala per avere diritto a percepire l’indennità di malattia, è obbligato a farsi rilasciare dal proprio medico di famiglia, il certificato medico che attesta l’evento morboso, che va trasmesso dallo stesso medico in telematicamente all’Inps.

  • Una volta effettuata con successo la trasmissione telematica del certificato medico, il lavoratore, non è tenuto a presentarne copia al datore di lavoro, in quanto il numero di protocollo dello stesso con l’indicazione dell’inizio e fine e durata della malattia, può essere visualizzato e scaricato, tramite i servizi online dell’INPS.

  • Nel caso in cui, invece la trasmissione telematica non sia possibile, il lavoratore deve, entro 2 giorni dalla data del rilascio, presentare o inviare il certificato di malattia all’Inps e l’attestato al proprio datore di lavoro.

  • Per la trasmissione della Certificazione di malattia rilasciata dalle Strutture ospedaliere, in caso di ricovero, i certificati di ricovero e dimissioni, day Hospital, redatti in modalità cartacea, possono essere consegnati alla Struttura territoriale Inps anche oltre i 2 giorni dalla data del rilascio ma comunque nel termine di prescrizione della prestazione.

  • Per quanto riguarda invece le attestazioni di ricovero e della giornata di pronto soccorso, queste possono essere ritenute valide ai fini dell’indennità di malattia le sole che abbiano indicate: le generalità dell’interessato, la data del rilascio, la firma leggibile del medico e la diagnosi comportante incapacità lavorativa.

  • I lavoratori iscritti alla Gestione separata oltre alla certificazione di malattia, per ottenere il pagamento dell’indennità, devono presentare la domanda malattia Inps gestione separata, tramite modulo SR 06.

 

Indennità di malattia INPS 2020 durata massima dipendenti a tempo indeterminato:

Per massimo 180 giorni, l’INPS paga la malattia a impiegati, operai industria, commercio e terziario, apprendisti, disoccupati, sospesi dal lavoro e lavoratori iscritti a Gestione Separata.

 

La malattia INPS 2020 Operai settore industria /operai ed impiegati settore terziario e servizi con rapporto di lavoro in essere:

  • A tempo indeterminato: per un massimo di 180 giorni nell’anno solare,previo invio telematico della certificazione medica rilasciata dal medico curante attestante lo stato di malattia del lavoratore.

  • A tempo determinato: per un minimo di 30 giorni ad un massimo di 180 giorni nell’anno solare, in base al numero di giorni effettivamente lavorati nell’arco dei 12 mesi immediatamente precedenti l’inizio della malattia. Se il lavoratore si ammala in concomitanza alla cessazione del contratto di lavoro, la malattia viene pagata dal datore di lavoro fino allo scadere del contratto mentre le restanti giornate vengono indennizzate direttamente dall’Inps.

 Ecco invece la nostra nuova guida su orari visite fiscali dipendenti pubblici 2020.

 

Durata e limiti malattia per il settore Agricoltura:

  • se assunti a tempo indeterminato: per un massimo di 180 giorni nell’anno solare solo se hanno effettivamente iniziato l’attività lavorativa.

     

  • se inquadrati con contratto a tempo determinato: spetta ai lavoratori che possono far valere almento 51 giornate di lavoro in agricoltura prestato nell’anno precedente o almeno 51 giornate di lavoro in agricoltura effettuate nell’anno in corso e prima dell’inizio della malattia. Il periodo massimo indennizzabile dall’Inps per la malattia è pari al numero di giorni di iscrizione negli elenchi e fino ad un massimo di 180 giorni nell’anno solare.

 

Malattia INPS Apprendisti:

  • Malattia INPS spetta ai Lavoratori Apprendisti: per un massimo di 180 giorni nell’anno solare ma solo se coperti da idonea certificazione.

     

  • Malattia INPS Lavoratori in Disoccupazione: per un massimo di 180 giorni nell’anno solare, solo se coperti da idonea certificazione medica e solo se la malattia inizia entro 60 giorni o 2 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

     

  • Malattia INPS Lavoratori Sospesi: per un massimo di 180 giorni nell’anno solare, solo se coperti da idonea certificazione medica e solo se la malattia inizia entro 60 giorni o 2 mesi dall’inizio della sospensione.

 

Indennità di malattia INPS 2020 gestione separata:

L’indennità di malattia INPS 2020 spetta agli iscritti alla Gestione Separata per:

a) ricovero ospedaliero: solo se non si è titolari di pensione o iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, spetta per un massimo di 180 giorni di degenza nell’anno solare, compresi i giorni di day hospital, a condizione di:

  • aver versato almeno 3 mesi di contributi per la Gestione Separata anche non continuativi, nei 12 mesi che precedono la data iniziale del ricovero.

  • avere avuto nel corso nell’anno solare precedente al ricovero, un reddito individuale in Gestione separata non superiore al 70% del massimale contributivo valido per lo stesso anno.

b) malattiasolo se non si è titolari di pensione o iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, per un massimo di 180 giorni nell’anno solare pari ad 1/6 della durata complessiva del contratto e a condizione di:

  • avere versato almeno 3 mesi anche non continuativi della contribuzione dovuta alla gestione separata nei 12 mesi precedenti alla malattia.

     

  • o avere avuto nel corso nell’anno solare precedente allo stato di malattia, un reddito individuale in Gestione separata non superiore al 70% del massimale contributivo valido per lo stesso anno.

 

Da quando parte il pagamento indennità di malattia Inps 2020?

L’INPS riconosce ai lavoratori aventi diritto, il pagamento dell’indennità di malattia a partire (inizio malattia) dal 4° giorno, fino ad un massimo di 180 giorni, e termina con la scadenza della prognosi (fine malattia). La malattia può essere attestata con uno o più certificati.

  • Per tutti i lavoratori i primi 3 giorni di malattia (CARENZA) sono completamente a carico del datore di lavoro.

  • Per gli operai: non sono indennizzabili le malattie che cadono di domenica e in altre festività (compreso il S. Patrono).

  • Per gli Impiegati del Terziario: non sono indennizzabili le festività cadenti di domenica.

Per avere diritto al pagamento dell’indennità di malattia INPS, il lavoratore, ha l’obbligo:

  • di richiedere entro 2 giorni dall’assenza dall’attività lavorativa, il certificato medico attestante l’evento morboso che dovrà poi essere inviato telematicamente dal medico curante.

  • di rispettare nel proprio domicilio, le fasce orarie di reperibilità previste dalla legge, per effettuare la visita fiscale da parte dell’INPS. ai controlli aventi come scopo quello di verificarne l’effettiva temporanea incapacità lavorativa. Nei casi in cui si verifichi l’effettiva necessità del lavoratore di dover cambiare il proprio indirizzo di reperibilità, durante il periodo di malattia, è tenuto a comunicare la variazione con congruo anticipo, alla Struttura territoriale Inps di appartenenza tramite: PEC, fax o lettera raccomandata A.R..

 

Orari visite fiscali 2020 dipendenti privati e pubblici:

Quali sono gli orari delle visite fiscali che i lavoratori dipendenti privati e pubblici devono rispettare obbligatoriamente? Gli orari visite fiscali che il lavoratore in malattia deve osservare per consentire la visita medica di controllo domiciliare sono diversi a seconda se il dipendente lavora nel settore privato o pubblico ma in entrambi i casi, l'obbligo persiste Tutti i giorni compresi nella certificazione di malattia, quindi anche Sabato e Domenica e festivi e prefestivi, ponti, Natale, Pasqua, ferragosto ecc.

 

Orari visite fiscali 2020 dipendenti privati:

  • dalle ore 10:00 alle ore 12:00;

  • dalle ore 17:00 alle ore 19:00.

Orari visite fiscali 2019 statali e dipendenti pubblici:

  • dalle ore 9:00 alle ore 13:00;

  • dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Per maggiori informazioni leggi anche Visite fiscali 2020 Inps orari.

 

Assenza durante la visita fiscale Inps: cosa succede?

L’assenza del lavoratore dal proprio domicilio durante gli orari di visita medica di controllo, che viene certificata dallo stesso con il rilascio (in busta chiusa) di invito a visita medica di controllo ambulatoriale, comporta qualora non sia giustificata, oltre all’applicazione di sanzioni anche la riduzione o la cessazione del pagamento dell’indennità nella seguente misura:

  • in caso di 1° assenza a visita di controllo non giustificata: non viene pagata l’indennità per un massimo di 10 giorni di calendario, dall’inizio dell’evento.

  • in caso di 2° assenza a visita di controllo non giustificata: non viene pagato il 50% dell’indennità del restante periodo di malattia.

  • in caso di 3° assenza a visita di controllo non giustificata: non viene pagato il 100% dell’indennità dalla data di inizio malattia.

     

Malattia Inps: quanto spetta di retribuzione in busta paga?

La retribuzione del lavoratore in busta paga, anche se con periodo di malattia è composta da tutti quegli emolumenti corrisposti in via ordinaria alla scadenza di ciascun periodo di paga: Stipendio, cottimo, provvigione, partecipazione agli utili, indennità di contingenza, compenso per lavoro straordinario, indennità di ferie godute, indennità varie corrisposte normalmente al lavoratore e indennità per malattia.

 

L’indennità giornaliera di malattia spetta in percentuale diversa a seconda della categoria di lavoratori per cui:

  • Agli operai dell’industria e agli addetti al commercio con qualifica di impiegati, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari: 50% della retribuzione media globale giornaliera per le giornate indennizzabili comprese nei primi 20 giorni di malattia e 66,66% della retribuzione media globale giornaliera a decorrere dal 21° giorno di malattia fino al 180° giorno.

  • Ai lavoratori dipendenti, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari: dal 4° al 20° giorno il 50% della retribuzione media giornaliera; dal 21° al 180° giorno il 66,66% della retribuzione media giornaliera.

  • Ai dipendenti di pubblici esercizi e laboratori di pasticceria, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari all'80% per tutto il periodo di malattia.

  • Ai disoccupati e sospesi dal lavoro, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari:

  • misura ridotta pari ai 2/3 della percentuale prevista. 

  • Ai ricoverati senza familiari a carico, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari: misura ridotta ai 2/5, per tutto il periodo di degenza ospedaliera, escluso il giorno delle dimissioni per il quale viene applicata la misura intera secondo le percentuali sopra indicate.

  • Ai lavoratori iscritti alla Gestione separata, l’indennità giornaliera di malattia spetta nella misura pari: per la malattia INPS ricovero ospedaliero spetta: la misura varia a seconda dei mesi di contribuzione versata nei 12 mesi precedenti il ricovero per cui da 3 a 4 mesi spetta l’ 8%, dai 5 agli 8 mesi spetta il 12%,  dai 9 ai 12mesi spetta il 16%.

  • per l’indennità di malattia: la misura varia a seconda dei mesi di contribuzione versata nei 12 mesi precedenti la malattia per cui da 3 a 4 mesi il 4%, dai 5 agli 8 mesi il 6%, dai 9 ai 12 mesi spetta l’8%. 

E’ bene ricordare che i Contratti Collettivi di lavoro stabiliscono la misura della quota di integrazione all’indennità di malattia INPS è a carico del datore di lavoro, oltre a stabilire la durata del periodo in cui il lavoratore conserva il diritto al mantenimento del posto di lavoro, superato il quale, il rapporto di lavoro può ritenersi ai sensi dell’art. 2110 Cod. Civ. "PERIODO DI COMPORTO".


La maggior parte dei CCNL prevedono anche per i lavoratori che ricevono l’indennità economica per malattia a carico dell’INPS, l’obbligo per il datore di lavoro di corrispondere un trattamento economico integrativo fino al raggiungimento del 100% della retribuzione che il lavoratore avrebbe avuto se avesse svolto tutta l’attività lavorativa giornaliera.

Per effettuare il calcolo della quota spettante al datore di lavoro, è sufficiente fare la differenza tra la retribuzione che il contratto intende garantire e quanto corrisposto dall’INPS.

 

Come fare se ci si ammala all’estero?

Qualora lo stato di malattia del lavoratore insorga durante un soggiorno all’estero in un Paese della Comunità Europea, per i quali sono state stipulate specifiche Convenzioni e Intese sulla materia, il lavoratore deve seguire la legislazione prevista dal Paese in cui risiede, nello specifico il lavoratore italiano che si ammala per esempio in Germania deve presentare il certificato di malattia all’Inps e al datore di lavoro, entro 2 giorni dal rilascio, in alternativa, può rivolgersi direttamente all’autorità locale competente che avrà il compito di accertare immediatamente da parte di un medico, l’incapacità al lavoro e alla compilazione del certificato da trasmettere subito all’istituzione competente.

 

Qualora lo stato di malattia del lavoratore insorga durante un soggiorno all’estero in un Paese, per il quale l’Italia non abbia stipulato specifiche Convenzioni o Accordi che regolano la materia o in Paesi non facenti parte della Comunità Europea, ai fini del pagamento dell’indennità di malattia, il certificato medico deve essere rilasciato con firma autenticata del traduttore abilitato e del timbro, e redatto dalla rappresentanza diplomatica o consolare Italiana all’estero e inoltrata alle Sedi competenti anche in un momento successivo al rientro, fermo restando il rispetto del termine di invio (2 giorni dal rilascio) al datore di lavoro e all’Inps (anche eventualmente in copia). 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA