Malattia Professionale Inail: cos'è come funziona elenco malattie

Malattia professionale INAIL 2020 tabellate e non tabellate elenco malattie riconosciute come causa di servizio con indennità e esonero visite fiscali

Malattia Professionale Inail: cos'è come funziona elenco malattie

La Malattia Professionale Inail o la causa di servizio Inail è quella malattia contratta dal lavoratore nell’esercizio e a causa della mansione svolta durante l’attività lavorativa.

 

Nello specifico, la legge italiana, riconosce la natura di malattia professionale a quello stato di aggressione dell’organismo del lavoratore direttamente connessa all’attività lavorativa svolta causa di una definitiva alterazione dell’organismo stesso che compromette la capacità lavorativa.

 

La malattia professionale INAIL è riconosciuta come causa di servizio, quando rientra nell'elenco malattie tabellate, ossia, nella lista delle 24 malattie individuate per il settore dell'agricoltura o nella lista delle 85 malattie per il settore industria sancite dal D.P.R. 336/94 e successive modificazioni , ivi comprese la silicosi, la asbestosi e le malattie da raggi X del personale sanitario.

 

E' altresì riconosciuta la causa di servizio, se la malattia professionale INAIL 2020 rientra nella lista malattie non tabellate, per le quali il lavoratore deve dimostrare la causa ed effetto dell'insorgere della malattia con l'attività lavorativa. 

 

Ai fini di esclusione delle visite fiscali 2020 è intervenuto il decreto Madia a modificare le regole ed i riferimenti normativi.

 

Malattia professionale Inail: cos'è?

Che cos'è la malattia professionale Inail? Lo Stato e la Legge italiana, riconosce la malattia professionale (o tecnopatia) e la causa di servizio quando:

  • la malattia si contrae per esposizione a determinati rischi correlati al tipo di lavoro svolto, come il contatto a polveri e sostanze chimiche nocive, rumore, vibrazioni, radiazioni, misure organizzative che agiscono negativamente sulla salute, ecc.

     

  • il rischio agisce in modo prolungato nel tempo: causa lenta.

I lavoratori tutelati dall'INAIL per l'insorgere di una malattia professionale, sono tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati, parasubordinati, ed alcune tipologie di lavoratori autonomi, come ad esempio gli artigiani e coltivatori diretti.

Qualora la malattia professionale riconosciuta dall'INAIL, abbia determinato l'impossibilità di svolgere l'attività lavorativa, l'astensione viene pagata dall'Istituto a decorrere dal giorno di denuncia all’Inail.

 

Pertanto, la malattia professionale INAIL, per essere riconosciuta, deve innanzitutto rientrare in uno specifico elenco di malattie tabellate o non tabellate, presentazione del relativo certificatoo-denuncia del lavoratore e datore di lavoro, visita medica e quindi riconoscimento dell'indennità all'assicurato, ed esclusione per i dipendenti pubblici dall'obbligo degli orari visite fiscali.

 

Per maggiori informazioni è possibile contattare anche il numero verde INAIL.

 

Elenco malattie professionali 2020 riconosciute dall'Inail: tabellate

La malattia professionale INAIL elenco malattie riconosciute, riguarda l'elenco delle malattie per le quali l'Istituto riconosce la causa di servizio.

 

A seguito dell’introduzione del sistema misto sancito con le Sentenze n.179 e 206 della Corte Costituzionale del 1988 e dall’articolo 10 del D.Lgs 38 del 2000, la malattia professionale è riconosciuta se rientra in specifiche Tabelle di riferimento che elencano le malattie professionali alle quali l'INAIL concede la tutela assicurativa e l'indennità al lavoratore.

 

Elenco malattie professionali tabellate: contratte nell’esercizio e a causa di determinate lavorazioni, elencate in tabelle allegate a specifici provvedimenti legislativi. 

Le tabelle riportano, oltre alla malattia e alla lavorazione, anche il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione dal lavoro.

 

Attualmente è in vigore il D.P.R. 336/94 con successive modifihe che prevede 85 malattie per l’industria e 24 malattie per l’agricoltura. Con norme speciali sono assicurate la silicosi, la asbestosi e le malattie da raggi X del personale sanitario. 

 

Elenco malattie professionali Non tabellate: che sono quelle non elencate nelle tabelle delle quali il lavoratore dimostri l’origine professionale. Le denunce delle malattie “non tabellate” sono andate man mano aumentando e rappresentano oramai la maggioranza, mentre vi è una diminuzione delle malattie tabellate.

Per esempio le malattie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico, sono, ad oggi, malattie “non tabellate”, pertanto, l’INAIL, con le direttive della circolare 80/97 affinché, ha di fatto facilitato l”onere della prova” per le malattie Non tabellate, ovvero, la dimostrazione che la malattia sviluppata nel tempo dal lavoratore abbia avuto origine dall’attività lavorativa.

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Lista aggiornata delle malattie riconosciute:

Il D.M. del 27 Aprile 2004, che ha sostituito il precedente D.M. del 18 Aprile 1973, elenca le malattie raggruppandole in tre liste:

  • Lista 1 malattia professionale INAIL la cui origine lavorativa è di elevata probabilità come per esempio osteoangioneuropatie causata da vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, le spondilodiscopatie del tratto lombare e l’ernia discale lombare per la movimentazione manuale dei carichi eseguita con continuità durante il turno lavorativo, sindromi da sovraccarico biomeccanico della spalla, alcune sindromi da sovraccarico del gomito e del polso-mano per i microtraumi e posture incongrue a carico degli arti superiori per attività eseguite con ritmi continui e ripetitivi per almeno la metà del turno di lavoro, borsite, la tendinopatia del quadricipite femorale e la meniscopatia degenerativa da microtraumi e posture incongrue a carico del ginocchio, Tunnel Carpale.

  • Lista 2 malattia professionale INAIL la cui origine lavorativa è di limitata probabilità, come per esempio sindromi da sovraccarico dell’arto superiore relative a micro-traumi e posture incongrue degli arti superiori per attività eseguite con ritmi continui e ripetitivi per almeno la metà del turno lavorativo, talalgia plantare (ente- sopatia), la tendinite del tendine di Achille e la sindrome del tunnel tarsale per traumi e posture incongrue a carico del piede e della caviglia per attività eseguite durante il turno lavorativo, ernia discale lombare in lavoratori esposti a vibrazioni trasmesse al corpo intero per le attività di guida di automezzi pesanti e conduzione di mezzi meccanici.

  • Lista 3 malattia professionale INAIL la cui origine lavorativa è possibile, come per esempio la sindrome dello stretto toracico (esclusa la forma vascolare) e il Morbo di Dupuytren relativi ad esposizione a microtraumi e posture incongrue degli arti superiori per le attività eseguite con ritmi continuativi e ripetitivi per almeno la metà del tempo del turno lavorativo.

Lista aggiornata elenco Malattie Professionali con periodo massimo indennizzabile per ogni malattia causa servizio.

 

Malattia professionale 2020: obblighi lavoratore e datore di lavoro

Il Lavoratore che sviluppa una determinata malattia professionale è obbligato a consegnare al datore di lavoro entro 15 giorni dalla manifestazione della malattia, altrimenti decade il diritto all’indennizzo relativo al periodo antecedente alla denuncia, il certificato medico entro 15 gg dalla manifestazione della malattia.

 

Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di trasmettere la denuncia di malattia professionale all’INAIL, entro 5 giorni successivi a quello della consegna della segnalazione della malattia professionale da parte del lavoratore.

 

Il datore di lavoro deve indicare obbligatoriamente nella denuncia il codice fiscale del lavoratore, in caso di indicazione mancante o errata, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro € 25,82 (L. 251/1982, art. 16).

 

In caso di mancata denuncia, tardiva, inesatta oppure incompleta: sanzione amministrativa da € 258 a € 1549 (D.P.R. n. 1124/1965, art. 53 e L. 561/1993, art. 2, comma 1, lett. B).

Per le violazioni contestate a partire dal 1° gennaio 2007 è prevista la quintuplicazione delle sanzioni amministrative (L. 296/06, art. 1, comma 1177):

  • Denuncia mancante, tardiva, inesatta o incompleta: da euro 1290 a euro 7745;

  • Codice fiscale mancante o inesatto euro 129.

Esonero datore di lavoro all'invio del certificato INAIL: le nuove disposizione circa il certificato INAIL 2020 infortunio e malattia professionale prevedono che debba essere trasmesso per via telematica all’Istituto.

 

Il certificato medico che attesta l'infortunio sul lavoro o la malattia causa di servizio, deve essere trasmesso per via telematica, non più dal datore di lavoro, bensì dal medico o struttura sanitaria che per primo ha prestato l'assistenza al lavoratore. Circolare INAIL 10/2016.

 

Resta comunque a carico de datore di lavoro l’obbligo di trasmettere la denuncia di infortunio INAIL online entro 2 giorni e la denuncia di malattia professionale entro 5 giorni.

 

Malattia professionale 2020 e certificato medico:

  • Il medico certificatore deve compilare il certificato medico INAIL malattia professionale. Tale Certificazione Medica di Malattia Professionale è stata modificata con il nuovo modello compilabile da trasmettere per via telematica direttamente all'INAIL. Il medico certificatore una volta compilato il certificato, deve trasmetterlo all'Istituto e rilasciare al lavoratore, la ricevuta dell'avvenuta trasmissione contenente il ° identificativo del certificato, la data di rilascio e i giorni di prognosi che sono stati indicati nell'attestazione medica.

  • Deve denunciare alla Direzione Provinciale del Lavoro le malattie professionali comprese in un elenco approvato con decreto ministeriale. 

L’obbligo della denuncia da parte del medico è previsto dall’art. 139, del DPR 1124/65 e la sua omissione è sanzionata. Copia di tale denuncia deve essere inviata alla ASL e alla Sede INAIL competente per territorio e in tal modo confluisce nel registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate.

 

Denuncia malattia professionale e causa di servizio:

Nel Modulo Denuncia Malattia Professionale INAIL che il lavoratore e il datore di lavoro devono presentare obbligatoriamente per il riconoscimento della Malattia Professionale deve contenere:

  • Nome e Cognome, la ditta, ragione o denominazione sociale del datore di lavoro

  • Luogo, giorno e Ora in cui è avvenuto l’infortunio o riscontrata l’inizio della Malattia Professionale

  • Natura e Causa accertata o Presunta della malattia o e le circostanze nelle quali essa si è verificata, anche in riferimento ad eventuali deficienze di misure di igiene e di prevenzione

  • Nome e Cognome, Età, Residenza, CODICE FISCALE, e Occupazione abituale della persona che ha manifestato i sintomi della malattia,

  • Stato di salute di quest’ultima, le conseguenze probabili della malattia e il tempo in cui sarà possibile conoscere l’esito definitivo.

 

INAIL denuncia online malattia professionale: come fare?

L’invio telematico della denuncia per malattia professionale è consentito a tutti i Datori di lavoro in possesso di Posizione Assicurativa, ed ai loro delegati.

La denuncia telematica all’INAIL può essere usata per gli infortuni e le malattie professionali avvenuti ai lavoratori:

  • dell’industria, dell’artigianato, del terziario e altro;

  • delle Pubbliche Amministrazioni titolari di specifico rapporto assicurativo con l’Istituto.

Il servizio non è ancora attivo per i lavoratori:

  • subordinati a tempo indeterminato dell’agricoltura

  • dipendenti della Pubblica Amministrazione alle quali si applica la "gestione per conto" e, pertanto, non intestatarie di alcuna Posizione assicurativa territoriale (PAT)

  • studenti delle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado

 

Indennità riconosciuta dall'INAIL:

L’INAIL, a seguito della ricezione della documentazione relativa alla denuncia della malattia professionale del lavoratore mediante il datore di lavoro che trasmette il certificato medico e denuncia infortunio sul lavoro o di malattia professionale /tecnopatia, invita il lavoratore a presentarsi presso la Sede per la istruttoria amministrativa del suo caso per essere poi sottoposto a visita medica.

 

Le prestazioni che l’INAIL eroga all’assicurato infortunato o tecnopatico, sono:

  • cure ambulatoriali

  • indennità giornaliera per l’inabilità temporanea, ovvero, un indennizzo in capitale o in rendita in base al grado e al tipo di menomazione, del danno biologico e per le sue conseguenze patrimoniali

  • rendita ai superstiti

  • assegno di incollocabilità

  • speciale assegno continuativo mensile

  • cure idrofangotermali e soggiorni climatici

  • fornitura di protesi, ortesi e presidi

  • assegno per assistenza personale continuativa

  • rendita di passaggio (in caso di silicosi o asbestosi)

Le prestazioni economiche sono corrisposte anche se il datore di lavoro non è in regola con gli obblighi contributivi, ad eccezione del caso dei lavoratori autonomi (artigiani, coltivatori diretti) e sono erogate tramite pagamento da parte dell’INPS.

 

Si ricorda che dal marzo 2001 è in vigore una particolare assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici la cui prestazione è la rendita per invalidità permanente. Tale assicurazione, dal maggio 2006, prevede anche la rendita ai superstiti nei casi di infortunio mortale. 

 

Tabella INAIL danno Biologico:

La Tabella INAIL danno biologico per infortunio e malattia professionale, si basa su quanto stabilito dall’art.13 del Dlds. 38/2000, che prevede una erogazione sotto forma di capitale per le menomazioni di grado compreso tra il 6% e il 16% e una erogazione sotto forma di rendita per le menomazioni superiori al 16%, inoltre, la tabella dei coefficienti è utilizzata da INAIL per calcolare e per determinare il maggior valore della rendita quando, oltre al danno biologico, occorre indennizzare anche il danno patrimoniale.

Nello specifico, una volta stabilita la percentuale di danno biologico INAIL in base alla alla Tabella Menomazioni, l’INAIL indennizza l’assicurato:

  • danno biologico INAIL tra 1% e il 5%: nessun indennizzo 

  • danno biologico INAIL tra il 6% e il 15%: indennizzo in capitale in base alla “tabella indennizzo danno biologico in capitale

  • danno biologico INAIL tra il 16% e il 100%: indennizzo in rendita, in base alla “tabella indennizzo danno biologico in rendita”, più un’ ulteriore quota di rendita per l’indennizzo delle conseguenze patrimoniali (riduzione o abolizione della capacità lavorativa) commisurata al grado della menomazione, alla retribuzione dell’assicurato e al coefficiente di cui alla “tabella dei coefficienti”.

In caso di aggravamento, la revisione dell’invalidità può essere fatta entro 15 anni dalla domanda di ricooscimento della malattia professionale da parte del lavoratore.

Importante: Fanno eccezione i tumori, la silicosi, l’asbestosi, le malattie infettive e parassitarie. In ogni caso, la visita di revisione può essere disposta anche dall’INAIL.

  

Come fare ricorso se non viene riconosciuta la causa di servizio?

La malattia professionale INAIL non riconosciuta: come fare ricorso? L’assicurato, entro 3 anni dalla notifica della decisione INAIL per il mancato riconoscimento della malattia professionale può fare Ricorso e chiedere di essere sottoposto ad una visita medica collegiale tra il medico dell’INAIL e il proprio medico di fiducia, quest’ultimo a spese dell’assicurato.

 

L’esito della visita collegiale non è però vincolante per nessuna delle due parti, anche se, in un eventuale giudizio, può avere il suo peso.

Se non si riceve risposta entro 60 giorni o se si riceve risposta negativa, si può fare un ricorso giudiziale al Giudice del Lavoro, sempre nel termine dei 3 anni dalla notifica della decisione INAIL.

 

Per le casalinghe, il termine del ricorso amministrativo è di 90 giorni. Se non si riceve risposta entro 120 giorni o se si riceve risposta negativa, si può fare un ricorso giudiziale al Giudice del Lavoro.

 

Esclusione obbligo reperibilità visita fiscale 2020 malattie professionali?

A partire dal 13 gennaio 2018 sono entrate in vigore le nuove regole sull'obbligo di reperibilità orari visita fiscale per i dipendenti pubblici introdotte dal decreto Madia.

Con il decreto, sono state fissate infatti anche le nuove cause di esclusione dalla visita fiscali.

 

Chi è escluso dalla visita fiscale 2020? In base alle novità introdotte dal decreto Madia è cambiata la normativa sulle visite fiscali dipendenti pubblici, e anche le cause per cui è possibile essere esclusi dall'obbligo di reperibilità:

 

Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile ad una delle seguenti cause di esclusione:

  • patologie gravi che richiedono terapie salvavita;

  • causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto: la novità riguarda il riferimento ad una norma ed a tabelle specifiche.

  • stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

I privati sono esclusi dall'obbligo della visita fiscale? Si, qualora rientrino in una delle cause che danno diritto all'esclusione. Per maggiori informazioni leggi la nostra guida: cause esclusione visite fiscali privati.

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