Fattura Regime Minimi 2020: modello fac simile, esempio dicitura, IVA

Modello Fac Simile Fattura Regime Minimi 2020 esempio nazionale intracomunitaria dicitura ritenuta acconto e Iva quando obbligo fatture bollo da 2 euro

Fattura Regime Minimi 2020: modello fac simile, esempio dicitura, IVA

Il modello fac simile fattura regime dei minimi esempio dicitura, Iva e bollo è una guida alla fatturazione per i contribuenti che si trovano ancora nel regime fiscale agevolato entrato in vigore dal 1 gennaio 2012 a seguito della riforma del regime agevolato introdotta con il DL 98/2011 e successive modificazioni, è stato introdotto dal nuovo “regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, di cui all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, anche dopo il 2015 anno di entrata in vigore del nuovo regime forfettario.

 

Inevitabile la confusione e informazioni poco lucide rispetto a questo nuovo regime sia da parte dell’Amministrazione Finanziaria che dagli stessi commercialisti alle prese con nuove fatture per i contribuenti minimi e i nuovi minimi entrati nel forfettario con diciture diverse, marca da bollo, requisiti di accesso ecc. 

 

Cercheremo, pertanto, in questo articolo di fare un po’ di chiarezza su il regime dei minimi iniziando dalla normativa fino alla marca da bollo e le fatture del regime dei minimi con esempi e fac simile.

 

Vi ricordiamo che dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore alcune modifiche alla flat tax regime forfettario 2020.

  

Fattura regime dei minimi vecchia dicitura:

Vecchia dicitura fattura regime dei minimi: La “vecchia” normativa del regime agevolato stabilita dall’art. 1, commi da 96 a 117, della Finanziaria 2008 (L. 244/2007), era stata resa attuativa con il DM 2 gennaio 2008 che, all’art. 7, comma 1, lettera b), prevedeva che i contribuenti minimi, ai fini dell’IVA: nella fattura fosse indicato l’ammontare dell’imposta perché effettuata da soggetti che applicavano il regime di franchigia. Pertanto, i contribuenti minimi hanno sempre recato, nelle fatture emesse, la seguente vecchia dicitura: "Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, comma 100, della Finanziaria 2008 (L. 244 del 24 dicembre 2007, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28 dicembre 2007)”.

 

Con l’introduzione del nuovo regime fiscale di Vantaggio, i nuovi minimi i professionisti del settore hanno dovuto provvedere in base ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate a dare nuove indicazioni nelle fatture emesse da tali soggetti. La "nuova" normativa che regola il regime fiscale di Vantaggio, ovvero, i nuovi minimi impone la modifica e l’aggiornamento della precedente dicitura sulla fattura, è bene ricordare che esistono diverse formule che si possono utilizzare che possono andare bene (ovviamente, prima di emettere un documento formale, è opportuno rivolgersi ad un commercialista o a esperti nel settore).

Ecco le nuove diciture fatture regime dei minimi:

 

Fattura regime dei minimi 2020 nuova dicitura ritenuta d’acconto:

Ricordiamo innanzitutto che l'articolo è improntato sulla fatturazione del regime dei minimi e non del nuovo regime forfettario, il cui modello ed esempio fac simile si trova nel nostro recente articolo: fattura regime forfettario.

 

La dicitura da indicare nella fattura regime dei minimi se si applica la ritenuta d'acconto è la seguente:

Compenso non assoggettato a ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011

  • Le somme oggetto di fatturazione afferiscono al reddito soggetto all’imposta sostitutiva propria del regime di vantaggio; gli importi dovuti, pertanto, non devono essere assoggettati alla ritenuta d’acconto di cui all’art. 25 del DPR 600/1973,come previsto dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 22 dicembre 2011, n. 185820/2011 (punto 5.2).

  • "Prestazione non soggetta a ritenuta d’acconto ai sensi del comma 5.2 del Provvedimento Agenzia delle entrate del 22.12.2011 n. 185820”.

  • “È richiesta la non applicazione della Ritenuta a titolo di acconto come da Provvedimento Agenzia Entrate n. 185820/2011”.

 

Fattura regime dei minimi dicitura IVA:

Nella fattura regime dei minimi la dicitura IVA da utilizzare è la seguente:

Operazione effettuata da soggetto appartenente a regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L. 98/2011 

   

Imposta di bollo fattura regime dei minimi 2,00 euro:

Con il decreto legge c.d. Emergenza, il Governo Letta ha deciso di finanziare gli interventi dello Stato a favore delle popolazioni colpite da eventi calamitosi, aumentando il costo delle marca da bollo che passa da 1,81 euro a 2,00 euro.

 

L’aumento del bollo in vigore dal 26 giugno, coinvolge anche i contribuenti del regime dei minimi, per cui coloro che sono in possesso di marche da bollo con il vecchio importo, devono provvedere a far emettere e stampare dai tabaccai autorizzati un altro bollo da 0,19 centesimi come integrazione.

 

Bollo su fattura regime dei minimi: copia e originale

Con il provvedimento n.185820/2011 dell’Agenzia delle Entrate è stata introdotta un’importante novità secondo la quale i nuovi minimi con imposta sostitutiva del 5% devono: emettere fattura senza l’applicazione della ritenuta d’acconto.

Il contribuente in possesso dei requisiti di accesso al nuovo regime dei minimi deve, pertanto, rilasciare un’apposita dichiarazione con la quale conferma al cliente destinatario della fattura la non applicazione della ritenuta in quanto nel regime dei minimi con una delle diciture sopra elencate.

 

Le fatture emesse dai contribuenti minimi, non comportano l’addebito dell’IVA ma devono essere assoggettate alla marca da bollo su fatture, pertanto sull’originale della fattura emessa che supera l’importo di 77,47 €, si deve applicare una marca da bollo da 2€ che va data al cliente mentre la copia con l'ID va conservata dal minimo.

Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx: il numero identificativo della marca da bollo da 2€ che è stata messa sulla fattura originale va data al cliente mentre la copia va conservata dal contribuente minimo.

 

Fattura regime dei minimi marca da bollo virtuale:

Per i contribuenti Minimi che emettono e inviano la fattura elettronica via e-mail, possono richiedere l’autorizzazione all’Agenzia delle Entrate di poter assolvere l’imposta di bollo virtuale

 

Fino adesso i contribuenti minimi che hanno utilizzano la fattura elettronica via e-mail, al posto di quella cartacea dovevano richiedere l’autorizzazione all’Agenzia delle Entrate per poter assolvere l’imposta di bollo in modo virtuale. Di recente con l'entrata in vigore del d.m. 17 giugno 2014 (pubblicato sulla G.U. n. 146 del 26 giugno2014), sono state modificate le disposizioni circa l'assolvimento del bollo virtuale su fatture elettroniche e su libri, registri e altri documenti rilevanti ai fini tributari.

 

I contribuenti in regime dei minimi che assolvono l'imposta di bollo virtuale su fatture elettroniche, sono tenuti a versare l'imposta dovuta complessivamente entro 120 giorni prima della chiusura dell'anno successivo all'applicazione.

 

Esempio dicitura professionista:

Esempio 1 Fattura emessa da un Professionista con propria cassa di previdenza e in regime dei minimi:

a) Per Fatture emesse a società, imprese ed altri professionisti singoli: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo (4%) Cassa di previdenza € 40,00 - Totale da pagare € 1040,00 Bollo su fattura € 2,00.

b) Per fatture emesse a persone fisiche non esercenti attività d’impresa o professionale: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo (4%) Cassa di previdenza € 40,00 - Totale da pagare € 1.040,00 Bollo su fattura euro 2,00.

 

Esempio 2 Fattura emessa da un Professionista iscritto alla Gestione Separata INPS e in regime dei minimi: 

a) Per Fatture emesse a società, imprese ed altri professionisti singoli o associati: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo INPS 4% L.335/1995 € 40,00 -  Totale da pagare € 1040,00; Bollo su fattura € 2,00.

b) Per fatture emesse a privati, persone fisiche non esercenti attività d’impresa o professionale: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo INPS 4% L.335/1995 € 40,00 = Totale da pagare € 1.040,00; Bollo su fattura 2,00 euro.

 

Esempio 3 Fattura emessa da un Professionista con propria cassa di previdenza, iscritto alla Gestione Separata INPS e in regime dei contribuenti minimi:

a) Per Fatture emesse a società, imprese ed altri professionisti singoli o associati: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo INPS 4% L.335/1995 + € 40,00 - Totale a pagare = € 1.040,00; Bollo su fattura € 2,00.

b) Per fatture emesse a privati, persone fisiche non esercenti attività d’impresa o professionale: Compenso € 1.000,00 + Contributo integrativo INPS 4% L.335/1995 + € 40,00 - Totale a pagare = € 1.040,00; Bollo su fattura 2 euro.

 

Modello Fac Simile esempio di Fattura Nazionale Regime dei Minimi:

Logo 

Nome Società                                                                                                                                                                          Nome Cliente Indirizzo Patita IVA

Indirizzo               

P.Iva


 

 Fattura N° _______ del   ___/__/_____         
DescrizioneImporto
Fornitura di servizi.....
Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95                                             
Totale
  1.000 €     
 40 €   
1.040 €
Compenso non assoggettato a ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011.

Operazione effettuata da soggetto appartenente a regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L.98/2011.

Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. (specificare l’id. riportato sulla marca da bollo) (solo se la fattura supera i 77,47 euro). 

 

Come scrivere una fattura Intracomunitaria minimi, modello Intrastat e reverse charge:

I contribuenti in regime dei Minimi che emettono fatture verso clienti intracomunitari non hanno l’obbligo di inviare il Modello INTRASTAT per la comunicazione delle operazioni ai fini dell’IVA se effettuano cessioni di beni e/o di servizi effettuate nei confronti di soggetti passivi comunitari come l’Irlanda, la Spagna, Francia ecc.

Tali operazioni, non essendo considerate cessioni intracomunitarie ma interne senza diritto di rivalsa dell’IVA non obbligano il contribuente alla compilazione dell’elenco INTRASTAT.

 

Pertanto, la dicitura da inserire nella fattura per chi effettua cessioni intracomunitari: “l’operazione non costituisce cessione di servizi intracomunitari ai sensi dell’art 41 comma 2 bis decreto legge 30/08/1993 n. 33".

Va da sé che trattandosi di operazione nazionale e non intracomunitaria, l’iscrizione VIES, non è necessaria.

 

Fatture Intracomunitarie emessa dai Contribuenti Minimi: Modello INTRASTAT per chi acquista beni/servizi:

I contribuenti minimi che vogliono acquistare servizi e beni da clienti intracomunitari devono integrare la fattura di acquisto indicando aliquota e imposta e procedere al versamento dell’imposta entro il 16° giorno del mese successivo a quello in cui hanno effettuato l’operazione, indicando il codice tributo corrispondente al codice periodico IVA del mese di riferimento.

 

Per gli  acquisti  intracomunitari  e  per  le  altre operazioni per le quali il minimo risulta debitore dell’imposta, deve integrare la fattura con l’indicazione dell’aliquota e della relativa imposta, che versa il 16 del mese.

La stessa Circolare 36/E del 2010 conferma quanto stabilito dalla normativa particolare del regime.

Inoltre, è obbligatorio per i contribuenti minimi che acquistano servizi e beni intracomunitari: comunicare preventivamente la volontà di effettuare acquisti intracomunitari, all’atto della presentazione della dichiarazione di inizio attività o successivamente, per essere inclusi nell’archivio VIES.

 

Prestazioni di servizi rese: reverse charge

Per le prestazioni di servizi rese, i minimi devono far riferimento alla Circolare 75/E del 2015. Tale circolare, sebbene riferita a contribuenti minimi, si applica anche ai minimi e prevede che l'operatore italiano che presta un servizio verso un committente passivo IVA debba trattare l'operazione in reverse charge, ossa, il meccanismo di inversione contabile IVA, e cioè:

  • l'operazione è fuori campo IVA in Italia per mancanza del presupposto territoriale;

  • l’IVA viene assolta dal committente comunitario o extra-comunitario;

  • il contribuente minimo deve emettere fattura per il solo imponibile, indicando obbligatoriamente la dicitura "inversione contabile – reverse charge"

  • nel caso il committente sia comunitario, trattandosi anche di un’operazione intracomunitaria, deve iscriversi al VIES e presentare il modello INTRA per i servizi resi con cadenza trimestrale.

Sono Esonerati:

  • dall’obbligo di effettuare la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto

  • dall’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate, i dati relativi alle operazioni effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità privilegiata, Paesi Black List

  • Esonero dall’obbligo di certificare i corrispettivi qualora svolgano le attività previste dall’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1996, n. 696.

 

Modello Fac Simile Fattura IntraComunitaria Regime dei Minimi

Logo                                     Nome Società              

IndirizzoP.Iva
     Cliente                                                                                                                                                                                                  
Indirizzo                                                                                                                                                             
P.Iva 
 
Fattura N° _______ del   ___/__/_____ 

DescrizioneImporto
Fornitura di servizi.....
Contributo INPS 4% ex. Art. 2 c. 26 L. 335/95                                             
Totale
  1.000 €       
      40 €  
 1.040 €
 
L’'perazione non costituisce cessione di servizi intracomunitari ai sensi dell’art. 41 co.2 bis D.L. 30,08,1993 n.331. 

Imposta di bollo assolta sull’originale. ID xxxxxxxx. (specificare l’id. riportato sulla marca da bollo) (solo se la fattura supera i 77,47 euro).

 

Per maggiori appronfondimenti sul regime dei minimi vi consigliamo di leggere le nostre guide:

  • Regime dei Minimi: come si versa imposta 5% con il modello f24;

  • Professionista regime dei minimi può essere pagato con voucher Inps?

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