Rimborso IVA Tassa Rifiuti: modulo richiesta, scadenza, domanda

Il Modello Rimborso Iva Tarsu Tia, Tariffa di Igiene Ambientale serve per richiedere la restituzione dell’imposta sul valore aggiunto applicata in bolletta

Rimborso IVA Tassa Rifiuti: modulo richiesta, scadenza, domanda

Il Rimborso Iva Tarsu è stato stabilito e ribadito con sentenza 3756 del 9 marzo 2012 dalla Corte di Cassazione  che ha sancito ancora una volta che: "l’Iva del 10% non è dovuta in considerazione della natura propriamente tributaria della Tia, già chiarita dalla Corte Costituzionale con sentenza n.238/2009 e ordinanza 300/2009"

 

La sentenza così motivata, fornisce maggior peso a eventuali richieste di rimborso dell’Iva applicata illegittimamente dai Comuni che hanno applicato la TIA e l’iva al 10%, ma i soldi non verranno restituiti in automatico sulla fattura ma dovrà essere presentata all’azienda locale precisa richiesta di rimborso da parte delle persone interessate.

 

Tarsu, Tia1 e Tia2: cos'è?

Cos'è la Tarsu, Tia1 e Tia2? Con l’entrata in vigore del Decreto Ronchi, art. 49 del D.lgs. n. 22 del 1997 e dal DPR n. 158/1999, molti Comuni italiani hanno sostituito la TARSU, Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani con la TIA, Tariffa di Igiene Ambientale.

 

Le differenze tra le 2 sigle Tarsu e Tia può essee così riassunta, in base alla differenza di calcolo del contributo: 

  • TARSU: effettua il calcolo della tassa sulla base dei metri quadrati del proprio immobile con eventuale riduzione per chi vive da solo.

  • TIA: la tariffa è determinata da una quota fissa del servizio + componente variabile legata al n° dei componenti del nucleo familiare. Il calcolo, pertanto, dovrebbe avvenire sulla base della quantità di rifiuti effettivamente prodotti in modo da incentivare comportamenti di raccolta differenziata da parte degli utenti e la massimizzazione del recupero e ottimizzazione dei costi di discarica per il Comune.

Nello specifico, con il passaggio dei Comuni dal concetto di Tassa per la Tarsu a tariffa per la Tia che si è provveduto ad applicare su quest’ultima all’IVA al 10% malgrado la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2009 ne aveva già dichiarato la sua inapplicabilità in quanto tassa.

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Rimborso IVA: Differenza tra Tia1 e Tia2

Prima di procedere alle note informative circa la richiesta del rimborso dell’Iva non dovuta per la tassa sui rifiuti, è d’obbligo fare prima delle verifiche sulla nostra bolletta:


1) verificare innanzitutto se il nostro Comune ha applicato la Tarsu perché, in questo caso, l’Iva non è mai stata applicata, come fa sapere infatti il Comune di Milano che dal sito ufficiale scrive: "Il Comune di Milano applica la Tassa Rifiuti, sulla quale - proprio in quanto tassa - non è mai stata applicata l’IVA. Il Comune di Milano, infatti, è in regime di Tassa Rifiuti (TARSU) secondo le disposizioni del D.Lgs.  507/93, che prevede l’applicazione delle addizionali di legge (15%) ma non il calcolo dell’IVA. Le eventuali istanze di rimborso dell’IVA non avranno quindi alcun seguito, poiché l’imposta in questione non è mai stata applicata."


2) verificare se nel nostro Comune è stata applica la Tia, e soprattutto che tipo di tariffa è stata adottata, in quanto potrebbe anche essere successo che il Comune stesso abbia deciso in seguito di istituire la Tia2, al posto della Tia1. Questo passaggio, potrebbe comportare problemi burocratici perché l’articolo 14, Dl 78/2010, aveva sancito la natura prettamente patrimoniale, quindi assoggettabile a Iva.

Oggi si parla anche di rimborso TARI a causa dell'errato calcolo della quota variabile TARI.

 

Comuni interessati dalla Tia e quindi rimborsabili dell’Iva:

Sono circa 17 milioni, i cittadini italiani che residenti nei 1182 comuni italiani, che, dal 1999 al 2008, hanno dovuto pagare l’IVA del 10% sulla tassa dei rifiuti NOn dovuta per legge, con una stima di spesa, secondo quanto indicato dall’ANCI, che fissa i rimborsi per le famiglie a circa 993 milioni di euro.

 

Le Regioni, infatti, che hanno maggiormente adottato la TIA a partire dal 2008, sono:

  • Trentino Alto Adige con il 65,78%, ovvero 223 Comuni

  • Emilia Romagna con 46,04% (157 Comuni)

  • Veneto con il 39,93% (232 Comuni

  • Toscana con il 27,87% (80 Comuni)

  • Sicilia con il 20% (78 Comuni)

  • Lombardia con il 14,55% (225)

  • Friuli Venezia Giulia con l’11,87% (26 Comuni)

  • Marche con l’11,38% (28 Comuni)

  • Piemonte con il 10,36% (125 Comuni)

  • Umbria con il 7,61% (7 Comuni)

  • Liguria con il 4,26% (10 Comuni)

  • Basilicata con il 3,5% (4 Comuni)

  • Campania con il 3,09% (17 Comuni)

  • Calabria con il 2,93% (12 Comuni)

  • Lazio con il 2,91% (11 Comuni) con eclusione di Roma e Latina

  • Sardegna con il 2,39% (9 Comuni)

  • Abruzzo con l’1,97% (6 Comuni)

  • Puglia con l’1,35% (4 Comuni)

  • Molise con l’1,35%

  • Val d’Aosta 0,74% 1 Comune

 

Come chiedere Rimborso IVA Tassa rifiuti Tarsu? Modello di domanda:

Modello, istruzioni, termini, quant’è il rimborso: 

Il modello per la richiesta di rimborso Iva sulla Tassa dei Rifiuti va indirizzata direttamente all’azienda locale Rifiuti o in alternativa rivolgendosi alle Associazioni dei Consumatori che forniranno il modulo di rimborso e tutte le informazioni per la compilazione dello stesso, alcune tra le maggiori associazioni che si sono interessate al caso sono:

  • Federconsumatori;

  • Associazione Contribuenti Italiani.

Il rimborso dell’Iva sulla tassa dei rifiuti potrà essere richiesta esclusivamente dalle persone fisiche che non sono titolari di partita Iva, gli enti non commerciali, i soggetti che, titolari di partita Iva, hanno un reddito di impresa o da lavoro autonomo, e le società di persone e le società di capitali.

L’Associazione dei contribuenti stima che ogni famiglia dovrà ricevere un rimborso Iva sulla tassa dei rifiuti pari in media a 520 euro, mentre per le imprese la media è di ben 4.250 euro circa:

  • Modello Rimborso Iva Tassa sui rifiuti solidi urbani in formato word, editabile.

Comune di Roma e il rimborso Iva della TIA:

il Comune di Roma ha annunciato che l’Ama non avrebbe più applicato l’IVA sulla TIA, salvo poi aumentare di pari importo le tariffe in bolletta, del ripristino dell’IVA sulle bollette nel 2011 e del recupero dell’IVA del 2010 in aggiunta alle bollette del 2012. Modulo fac simile richiesta rimborso Iva non dovuta Ama.

 

Comune di Napoli  e Milano e il rimborso Tarsu:

Nel Comune di Napoli e di Milano è inutile chiedere il rimborso dell’Iva applicata del 10% in quanto entrambi i comuni non hanno mai effettuato il passaggio dalla Tarsu alla Tia. 

Nello specifico, in una nota dell’assessore alle Finanze del Comune di Napoli, Riccardo Realfonzo, si legge "Il Comune non l’applica e non l’ha mai applicata", si invita i contribuenti napoletani a non affollare inutilmente gli sportelli del front-office tributario in Corso Arnaldo Lucci per richiederne il rimborso".

 

Rmborso IVA TIA tassa rifiuti nel Comune di Firenze:

Secondo il Comunicato di Quadrifoglio, azienda che nel Comune di Firenzesi occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, l’azienda afferma in data 19 marzo 2012, che: Quadrifoglio non può rimborsare l’Iva sulla Tia 

Infatti, l’azienda risponde così a tutti quei cittadini che in questi giorni stanno subissando di telefonate al numero verde dell’azienda per avere informazioni circa la  procedura per ottenere il rimborso dell’Iva pagata sulla Tariffa d’Igiene Ambientale. "Tutto si è messo in moto" cita il comunicato "con l’ultima sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che la tariffa rifiuti (Tia) è considerato un tributo non assoggettabile ad ulteriori tasse, quindi nemmeno all’Iva, inducendo gli utenti a rivendicare la restituzione di quel 10% di Iva sulle fatture già pagate".

Secondo Quadrifoglio, il rimborso non potrebbe essere accettato in quanto essere solo una semplice istanza, soprattutto perché le imprese d’igiene ambientale, che operano in regime di tariffa, non possono restituire ai contribuenti una quota della fattura pagata già incassata dallo Stato, nel caso delle utenze domestiche o è stata compensata con l’Iva praticata ai fornitori delle imprese, nel caso delle utenze non domestiche.

Rimborsare oltre 12 milioni di euro, cifra riferita al 2011, di Iva pagata dai contribuenti dei 9 comuni di Quadrifoglio assoggettati a Tia sarebbe un costo spropositato per le imprese ambientali, che si trasformerebbe in un danno per aziende e cittadini poiché per coprire questo costo imprevisto l’unica strada sarebbero aumenti tariffari che graverebbero su tutte le utenze.

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