Dichiarazione integrativa 20%: non approvata con la pace fiscale

Dichiarazione integrativa 20% non sarà presente nel decreto fiscale 2019, non passa il condono sulle somme non dichiarate ecco le ultimissime notizie

Redazione
di Redazione
3 settembre 2019 11:07
Dichiarazione integrativa 20%: non approvata con la pace fiscale

Dichiarazione integrativa 20%: condono non è nella pace fiscale 2019.


Come tutti saprete, nel Consiglio dei Ministri n. 22 e 23 sono stati approvati di 3 decret molto importanti: il disegno di legge della nuova Manovra 2019, il decreto fiscale 2019 ed il decreto Semplificazioni 2019.

 

In particolare nel decreto fiscale è stata prevista la possibilità per il contribuente di avvalersi di una dichiarazione integrativa speciale per denunciare redditi non dichiarati con le precedenti dichiarazione dei redditi

 

Inizialmente la pace fiscale con dichiarazione integrativa doveva prevedere un tetto massimo molto più alto di 100mila euro ma poi, dopo un duro tira e molla tra M5s e Lega, si è trovato l’accordo sulla pace fiscale 2019 con una dichiarazione integrativa con aliquota al 20% per un importo massimo non superiore al 30% e una norma per l’arresto degli evasori fiscali”.

 

Pace fiscale ultimissime notizie:

nel testo del decreto fiscale 2019 approvato in via definitiva è stato eliminato il condono dalla pace fiscale e sostituito con la sanatoria errori formali, pertanto, la dichiarazione integrativa 20% è stata eliminata dal decreto fiscale 2019.

 

Dichiarazione integrativa 20%: stop al condono nella pace fiscale 2019

Come funziona la Pace fiscale 2019

La pace fiscale 2019 è la misura chiave del decreto fiscale 2019 collegato alla manovra di bilancio e si fonda sull’impiego di vari strumenti che consentono al contribuente di trovare una soluzione al pagamento/cancellazione dei debiti con Equitalia, Agenzia delle Entrate.

 

In pratica ecco come funziona la pace fiscale dopo la pubblicazione del decreto fiscale 2019 in Gazzetta Ufficiale.

 

Previsti una serie di diversi strumenti per la pace fiscale che vanno dallo stralcio, cioè condono fiscale per tutte le cartelle vecchie cartelle dal 2000 a 2010 sotto i mille euro alla rottamazione con rateizzazione in 5 anni passando per la pace fiscale con dichiarazione integrativa speciale che consente di dichiarare i redditi omessi, entro un certo limite, ottenendo un consistente sconto sul dovuto.

  • Stralcio cartelle 2019: Il condono cartelle 2019 per i debiti più vecchi sotto i 1000 euro, prevede la cancellazione automatica da parte dello Stato di tutte quelle cartelle esattoriali notificate tra il 2000 ed il 2010. Lo stralcio del debito grazie alla pace fiscale prevede quindi il condono di queste cartelle  perché cancellarle costa meno che recuperarle.

  • Saldo e stracio cartelle per i contribuenti in difficoltà economica sia per le persone fisiche è arrivata con la legge di bilancio 2019 al Senato.

  • Rottamazione cartelle ter: la terza edizione della rottamazione cartelle esattoriali si chiama rottamazione ter è rivolta a coloro che avevano già fatto domanda di rottamazione bis e hanno poi versato almeno una rata. Tali contribuenti possono quindi utilizzare una rateizzazione più ampia per pagare i debiti condonati dal Fisco, ossia in 10 rate in 5 anni, due l'anno con un tasso di interesse agevolato che passa dal 4,5% al 2%. Possibilità inoltre di utilizzare gli eventuali crediti PA in compensazione.

  • Definizione agevolata per i contribuenti che non hanno aderito alle precedenti rottamazioni: il provvedimento deve essere ancora dettagliato dal governo.

  • Dichiarazione integrativa: è la possibilità per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi di poter far emergere somme non denunciate in precedenza, pagando solo il 20%. 

    Tale misura che ha fatto tanto discutere alla fine scomparirirà dal testo del decreto fiscale per lasciare spazio alla sanatoria errori formali.

     

  • Pace fiscale liti fiscali tributarie: La nuova sanatoria delle liti fiscali pendenti tributarieconsente a chi aderisce di pagare:

    • il 40% del dovuto, se si vince in primo grado;

    • il 15% in caso di vittoria in secondo grado;

    • il 5% per chi è in attesa del giudizio finale della Cassazione, dopo aver già vinto in provinciale e in regionale;

    • il 90% al netto di sanzioni e interessi: per chi ha già presentato ricorso, ma vuole chiudere la lite.

Andiamo ora a vedere per la pace fiscale 2019 come sarebbe potuta funzionare la dichiarazione integrativa con aliquota al 20%.

 

Dichiarazione integrativa cos'è?

Pace fiscale, cos’è la dichiarazione integrativa speciale?

All’interno del decreto fiscale 2019 nel capitolo Pace fiscale è presente una sorta di voluntary disclosure, ossia l'emersione di capitale da parte di contribuenti che hanno dichiarato meno rispetto a quanto effettivamente incassato. Tale possibilità di emersione avverrà attraverso la dichiarazione integrativa speciale.

 

La dichiarazione integrativa è uno strumento già previsto dal nostro ordinamento, e consente ai contribuenti, di correggere errori e/o omissioni sulle precedenti dichiarazioni dei redditi.

In pratica, con la dichiarazione dei redditi integrativa, oggi tutti i contribuenti possono presentare un modello 730 integrativo o un modello Redditi ex Unico integrativo, al fine di correggere eventuali errori e/o omissioni commessi sui precedenti modelli dichiarativi trasmessi all’Agenzia delle Entrate.

 

Esistono infatti 2 tipi dichiarazioni integrative, che dipendono dal tipo di errore commesso e dal diverso tipo calcolo dell’imposta che comporta l’errore o l’omissione:

  • dichiarazione integrativa a sfavore: quando l’errore o l’omissione commessi, fanno attribuire al contribuente dei vantaggi non dovuti e quindi è a sfavore dello Stato;

  • dichiarazione integrativa a favore: quando, invece, l’errore commesso va a discapito del contribuente ed è quindi a favore dello Stato. Tale dichiarazione, va presentata entro il 5° anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

La dichiarazione integrativa speciale, invece, consente al contribuente di denunciare somme di denaro che non sono state dichiarate con le precedenti dichiarazioni.

Per cui va da sé che uno dei requisiti fondamentali per accedere alla pace fiscale tramite dichiarazione integrativa, è quello di aver presentato la dichiarazione dei redditi.

Riassumendo, nella pace fiscale 2019 cos'è la dichiarazione integrativa speciale? E' lo strumento che permette al contribuente di trasmettere una dichiarazione dei redditi integrativa e di denunciare redditi omessi accedendo anche ad uno sconto e alla risoluzione della violazione.

Tale misura però sarà eliminata dal testo del decreto fiscale e sarà inserita al suo posto la sanatoria omessi pagamenti riservata a coloro che hanno dichiarato ma che poi non ce l'hanno fatta a pagare quanto dovuto.

 

Dichiarazione integrativa come funziona:

Come già anticipato nel decreto fiscale collegato alla Manovra 2019 approvato dal Consiglio dei Ministri, insieme alla legge di bilancio e al decreto Semplificazioni 2019, è stato pubblicato in pubblicato Gazzetta Uffiiciale e nel testo, c'è la conferma all’interno della pace fiscale 2019 di un condono per le cartelle esattoriali più vecchie fino a 1000 euro, una rottamazione cartelle 2019, una definizione agevolata delle liti tributarie, degli accertamenti ecc e la dichiarazione integrativa speciale. Tale dichiarazione integrativa speciale, non sarà però riconfermata.

Ma come funziona la dichiarazione integrativa nella pace fiscale? La dichiarazione integrativa sarebbe dovuta funzionare così:

  • la dichiarazione integrativa nella pace fiscale consente al contribuente di utilizzare uno strumento simile al ravvedimento operoso sulle dichiarazioni dei redditi, che consiste cioè nel dichiarare autonomamente somme non denunciate in precedenza con le precedenti dichiarazione dei redditi ed ottenere un forte sconto.

  • Il contribuente pertanto trasmette la dichiarazione integrativa, dichiara somme non denunciate e paga su quanto dovuto solo il 20%. 

  • Si tratta quindi di una formula che riguarda SOLO chi ha presentato la dichiarazione dei redditi e SOLO per somme non superiori al 30% rispetto a quanto dichiarato e un tetto massimo a 100mila euro . Facendo quindi un esempio di come funziona questo tipo di pace fiscale, se il contribuente ha dichiarato 100mila euro ma non denunciato ulteriori 30.000 euro, può ricorrere alla pace fiscale, presentando una dichiarazione integrativa per questi 30.000 euro e su questi pagherà solo il 20%, per cui solo 6mila euro.

  • previsto anche un inasprimento delle sanzioni in caso di evasione fiscale carcere. Oggi la prigione per chi evade è già prevista ma dopo la riforma della depenalizzazioni di Renzi c’è stato un aumento delle soglie di non punibilità, per cui siamo passati ad una soglia minima di 150mila euro, e non più 50mila euro come era prima, per finire in carcere da 1 a 3 anni mentre la prigione da 1 anno e 6 mesi a 6 anni è prevista per una dichiarazione fraudolenta con somme superiori a 1,5 milioni. 

 

Dichiarazione integrativa speciale: ecco i requisiti

Pace fiscale, dichiarazione integrativa requisiti e chi può aderire? Partendo dal presupposto che la dchiarazione integrativa speciale sarà eliminata dal decreto fiscale 2019, vediamo quali sarebbero potuti essere i requisiti per accedere alla pace fiscale con la Dichiarazione integrativa con aliquota 20%:

  • il primo requisito per poter accedere alla dichiarazione integrativa speciale con aliquota al 20% è quello di aver presentato la dichiarazione dei redditi negli anni precedenti. Per cui occorre aver presentato la dichiarazione per gli ultimi periodi d'imposta fino a quello dichiarato entro il 31 ottobre 2017.

  • Non è possibile accedere alla pace fiscale quindi se la dichiarazione dei redditi è omessa

  • E’ possibile utilizzare la dichiarazione integrativa solo per le somme che non superano 1/3 dell’imponibile e fino ad un massimo di 100mila euro.

  • L’aliquota da applicare alle somme emerse è un'imposta unica, una flat tax, del 20%.

  • Per avere diritto alla pace fiscale con la dichiarazione integrativa, occorre presentare la domanda tra aprile e maggio 2019.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA