Le penalizzazioni sull'assegno

Penalizzazioni pensione anticipata 2021, novità Riforma pensioni

L’obiettivo principale è quello di garantire la flessibilità in uscita, con penalizzazioni per non gravare troppo sulle casse dello Stato dopo Quota 100

Penalizzazioni pensione anticipata 2021, novità Riforma pensioni

Riaperto il tavolo di confronto tra governo e sindacati sulle pensioni, con la discussione che verte sulle misure da inserire nella prossima legge di Bilancio e su una più ampia Riforma delle Pensioni in programma dal 2021, con la scadenza naturale di Quota 100.

 

L’obiettivo principale è quello di garantire la flessibilità in uscita, con penalizzazioni per non gravare troppo sulle casse dello Stato.

 

Pensioni: riaperto il tavolo di confronto governo - sindacati

Dopo la pausa estiva le organizzazioni sindacali e l’Esecutivo sono tornati a sedersi attorno al tavolo per discutere di pensioni.

 

In particolare, l’incontro dell’8 settembre tra il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e le parti sociali ha riguardato le misure pensionistiche da inserire nella legge di Bilancio 2021 tra cui il prolungamento dell’Ape sociale con la possibilità di ampliare le categorie di lavoro gravoso, come richiesto dai sindacati, e la proroga di Opzione Donna.

 

Al vaglio anche uno strumento nuovo che vada oltre l’isopensione, che accompagni con un’indennità i lavoratori a cui mancano 3-4 anni per andare in pensione, soprattutto alla luce delle difficoltà che si sono venute a creare nel mondo del lavoro con la pandemia.

 

Quota 41 estesa a tutti al posto di Quota 100

Parlando di flessibilità in uscita si discute anche di Quota 41 per i precoci, ossia per coloro che hanno iniziato a lavorare prima di compiere 19 anni, con la possibilità di estendere la misura ad altre categorie. Il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, propone la flessibilità in uscita introno ai 62 anni di età o con 41 anni di contributi anche per chi ha fatto lavori più pesanti o gravosi e per chi ha fatto lavori di cura, o risulti disoccupato o invalido.

 

In realtà i sindacati vorrebbero arrivare ad estendere Quota 41 proprio a tutti (41 anni di contributi), eliminando qualsiasi vincolo, compresa l’età, ma la misura risulterebbe troppo onerosa. Secondo alcuni calcoli si parla di circa 12 miliardi di euro per il primo anno.

 

Inoltre, questa formula taglierebbe fuori quei lavoratori che non arrivano a 41 anni di contribuzione, danneggiando soprattutto le donne che in media hanno 25 anni di contributi, per non parlare poi dei lavoratori discontinui.

 

Quota 100 e il tanto temuto scalone

Guardando oltre la legge di Bilancio 2021 bisognerà occuparsi di pensione anticipata e di una più ampia Riforma delle Pensioni, in quanto nel 2021 Quota 100 (62 anni di età e 32 anni di contributi) arriverà alla sua naturale scadenza e si tornerà ad andare in pensione a 67 anni.

 

Come aggirare la Legge Fornero che prevede sostanzialmente il pensionamento di vecchiaia a 67 anni (con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne)? Si cercano soluzioni per evitare il tanto temuto “scalone” di 5 anni che si avrebbe tra il 2021 e il 2022 in assenza di interventi, penalizzando pesantemente i futuri pensionati.

 

L’esaurimento di Quota 100 porterà risparmi pari a circa 6 miliardi di euro, secondo una stima della Cgil, denaro che bisognerà riutilizzare al meglio per mantenere una flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

 

Penalizzazioni pensione anticipata 2021:

Tra le varie proposte trovano ampio spazio nelle discussioni soprattutto quelle con penalizzazioni.

 

L’idea lanciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di garantire la flessibilità in uscita a 62 anni senza vincoli contributivi sembra essere irrealizzabile mentre appare già più attuabile quella dell’ex presidente Inps, Stefano Boeri, che propone un taglio dell’assegno di circa l’1,5% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni di età.

 

La penalizzazione potrebbe arrivare anche al 2-3% per ogni anno di anticipo rispetto all’età pensionabile.

 

Spunta anche Quota 102, ossia la possibilità di andare in pensione a 64 anni con 38 anni di contributi, senza penalizzazioni, o meglio il solo calcolo interamente contributivo dell’assegno che comporta penalità implicite sugli importi.

 

In ogni caso bisognerà tenere bene a mente una cosa per attuare la Riforma delle Pensioni, ossia che il sorpasso del numero di pensionati sui lavoratori è avvenuto a maggio, secondo quanto rilevato dalla Cgia di Mestre, a causa dell’invecchiamento della popolazione ma anche della crisi del lavoro accentuatasi con il Covid-19.

 

Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che attualmente supera i 293 miliardi di euro all’anno, pari al 16,6% del PIL, osserva il coordinatore dell’ufficio studi dell’associazione delle imprese artigiane Paolo Zabeo.

 

L’obiettivo dei sindacati resta comunque quello di tracciare un nuovo sistema previdenziale tenendo in considerazione soprattutto le categorie più deboli, coloro che svolgono lavori gravosi, le donne, i giovani, i lavoratori discontinui.

 

Intanto si discute anche di un aumento delle pensioni minime a 780 euro per tutti, senza distinzione tra regime contributivo e retributivo.

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