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Pensioni novità 2021: Quota 41, Quota 100, Ape social, Opzione donna

Pensioni news Quota 100 arriverà al suo termine naturale il 31 dicembre 2021, poi potrebbe arrivare Quota 41, intanto la proroga Ape social e Opzione donna

Pensioni novità 2021: Quota 41, Quota 100, Ape social, Opzione donna

Pensioni novità 2021, le ultime notizie su Quota 41, Quota 100, Ape social e Opzione donna.

 

In base al testo della nuova legge di bilancio 2021, ecco le misuse inserite nella Manovra:

  • proroga Ape sociale 2021;

     

  • proroga di Opzione donna 2021;

     

  • rinviato il nuovo strumento nuovo che vada oltre l'isopensione, che accompagni con un'indennità i lavoratori a cui mancano 3-4 anni per andare in pensione

I sindacati hanno tracciato il nuovo sistema previdenziale 2022, pensando a quanti svolgono lavori gravosi, alle donne, ai giovani, ai lavoratori  discontinui; "Proponiamo una pensione contributiva di garanzia, che consideri anche i periodi in cui si è disoccupato e si fa formazione, e valorizzi il part time" ha detto il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli.

 

Tra le ultime novità pensioni una proroga dell’APE Sociale e di Opzione Donna.

 

Pensioni ultime notizie Dl Agosto 2020: è ufficiale l'aumento pensione di invalidità 2020 con il nuovo decreto Agosto 2020 entrato già in vigore

 

Pensioni news 2020, ultime notizie: confermata misura Quota 100

Pensioni news 2020: continua il dibattito sulla riforma delle pensioni e su Quota 100, misura che consente l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che vantano almeno 38 anni di contributi con un'età anagrafica minima di 62 anni.

 

Quota 100 arriverà al suo termine naturale il 31 dicembre 2021, quando termineranno i tre anni di sperimentazione.

 

E cosa succederà dopo?

 

Quota 100, polemica con l’Europa. Misiani: non si tocca

C'è stato anche uno scontro in Europa su Quota 100. Antonio Misiani, viceministro all’Economia è rimasto sconcertato dalla richiesta del premier olandese Mark Rutte di abolire l’anticipo pensionistico, replicando: “ci saremmo aspettati che il premier olandese rassicurasse Conte che il suo Paese non sarebbe più stato un paradiso fiscale che sottrae all’Italia qualche miliardo di tasse all’anno. Invece ha avuto l’ardire di chiedere l’abolizione di Quota 100. Quota 100 non si tocca” visto che serve una maggiore flessibilità in uscita causa covid. Quota 100 infatti, si è dimostrata un ottimo ammortizzatore sociale in questo difficile contesto economico scaturito dalla pandemia.

 

Il leader della Lega Matteo Salvini ricorda che Quota 100 ha “offerto la libertà a 300 mila italiani e italiane di andare in pensione dopo 38 anni di lavoro, quindi non ha regalato niente a nessuno, ed il pubblico impiego è una parte minimale. Io sono orgoglioso di avere smontato la legge Fornero, che era infame, ingiusta, iniqua, tanto che persino il Governo ha detto che per tutto il 2021 verrà confermata, perché non ci fosse stata quota 100 il virus avrebbe fatto i disastri”.

 

Quota 100 fino al 2021, e poi?

Quota 100 terminerà alla fine del 2021, “non c’è alcuna intenzione di confermarla”, ha ribadito il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta aggiungendo che al suo posto verranno messi in campo interventi sostitutivi “all’insegna della massima flessibilità di scelta del lavoratore”. Bisognerà evitare soprattutto il cosiddetto scalone di 5 anni, visto che una volta tramontata Quota 100 bisognerà attendere il compimento dei 67 anni di età per accedere al pensionamento. A cosa si sta pensando?

 

Si parla soprattutto di Quota 41, ossia di estendere la possibilità di andare in pensione a coloro che hanno 41 anni di contributi versati senza limiti di età. Questa misura permetterebbe ad una più ampia platea di accedere all’attuale pensione anticipata. Le preoccupazioni sono soprattutto di carattere economico, visto che Quota 41 costerebbe allo Stato circa 12 miliardi di euro solo il primo anno.

 

Tra le categorie che potrebbero accedere a questa nuova misura ci sarebbero i lavoratori precoci, con almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento del 19esimo anno di età, i disoccupati, gli invalidi, i caregiver, i lavori usuranti e i lavori gravosi.

 

C’è poi l’ipotesi dell’età pensionabile a 62 anni, stessa età di uscita di Quota 100 ma senza vincoli contributivi. Secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, "la flessibilità rispetto ai 67 anni va garantita, soprattutto se ragioniamo in termini di logica contributiva. Si fissa una linea di età per l’uscita, poi il lavoratore deve essere libero di scegliere quando andare in pensione. Ovviamente con ricalcolo contributivo". 

 

L’ex presidente Inps, Stefano Boeri, ha proposto invece di tagliare la pensione di circa l'1,5 per cento per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni.

 

Queste misure sono importanti in quanto andranno a supportare quei lavoratori che a causa dell’emergenza coronavirus perderanno il lavoro e ricadranno nell’assistenza statale tramite richieste di disoccupazione e reddito di cittadinanza.

 

Cgia: paghiamo più pensioni che buste paga

Intanto il tanto temuto sorpasso è avvenuto. Secondo l’Ufficio studi della Cgia, possiamo affermare con un notevole grado di certezza che il numero delle pensioni erogate in Italia ha superato quello degli occupati durante il coronavirus.

 

L’associazione delle imprese artigiane rileva che nello scorso mese di maggio coloro che avevano un impiego lavorativo sono scesi a 22,77 milioni di unità, al di sotto del numero degli assegni pensionistici erogati. Al 1° gennaio 2019, infatti, la totalità delle pensioni erogate in Italia ammontava a 22,78 milioni ma se “teniamo conto del normale flusso in uscita dal mercato del lavoro da parte di chi ha raggiunto il limite di età e dell’impulso dato dall’introduzione di “quota 100”, successivamente al 1°gennaio dell’anno scorso il numero complessivo delle pensioni è aumentato almeno di 220 mila unità”.

 

Il sorpasso è avvenuto in questi ultimi mesi - sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo -. Dopo l’esplosione del covid, infatti, è seguito un calo dei lavoratori attivi. Con più pensioni che impiegati, operai e autonomi, in futuro non sarà facile garantire la sostenibilità della spesa previdenziale che attualmente supera i 293 miliardi di euro all’anno, pari al 16,6 per cento del PIL”.

 

Invecchiamento popolazione mette in crisi sistema pensionistico

Il governo si trova a dover fare i conti non solo con gli effetti della crisi dovuta al covid che avranno un impatto molto negativo dal punto di vista occupazionale, ma anche con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana.

 

L’invecchiamento della popolazione, fenomeno che riguarda la stragrande maggioranza dei paesi più avanzati economicamente, è rilevante non solo per le conseguenze sociali ma anche per quelle economiche in termini di spesa sanitaria e di sostenibilità del sistema pensionistico.

 

Con culle vuote e un’età media della popolazione sempre più elevata, nei prossimi decenni avremo una società meno innovativa, meno dinamica e con un livello e una qualità dei consumi interni in costante diminuzione”, osserva la Cgia.

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