limiti e soglie

Prelievi conto corrente 2020: limiti soglia, controlli e sanzioni

Prelievo conto corrente 2020 1000 euro al giorno e 5 mila al mese per le imprese chi sono e quando scatta il controllo Agenzia entrate e sanzioni?

Prelievi conto corrente 2020: limiti soglia, controlli e sanzioni

Prelievi conto corrente 2020 limiti di prelievo si torna a parlare dei prelievi di denaro contante dal proprio conto corrente e della nuova presunzione fiscale contro i contribuenti che prelevano oltre i limiti di prelievo dal conto corrente

 

Torniamo sull’argomento perché una norma contenuta in uno degli emendamenti di modifica allo scorso Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, precisamente il Dl 193/2016, quello del condono Equitalia per intenderci, ha stabilito dei nuovi limiti alle operazioni che le imprese possono effettuare sul proprio conto corrente oltre i quali scattano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

 

Ricordiamo però a tutti i cittadini che dal 2020 partono i nuovi controlli sul prelievo dal bancomat conti per tutti i cittadini, con il nuovo Evasometro anonimizzato.

 

Controlli prelievi bancomat per tutti:

Sono scattati i nuovi controlli sul prelievo dal bancomat per tutti i cittadini. 

Secondo la nota della Banca d’Italia, i soggetti interessati ossia banche, Poste Italiane S.p.A., istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica, sono obbligati a trasmettere apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate e all'Unità di Informazione Finanziaria, circa i movimenti in contanti effettuati tramite bancomat o Postamat o tramite sportello.

 

Tali controlli sui prelievi in contanti al bancomat o allo sportello, che servono a contrastare il riciclaggio di denaro o reati più gravi come, ad esempio, l’usura e l’abusivismo finanziario ecc, scattano qualora si prelevi oltre 10.000 euro al mese.

 

Stessi controlli sui prelievi oltre 1000 euro se la somma mensile prelevata eccede i 10.000 euro.

 

Prelievi conto corrente 2020: limiti giornalieri e mensili

La normativa sulla tracciabilità dei pagamenti ha previsto un limite massimo per l’utilizzo del contante nella misura di 2.000 euro a partire dallo scorso 1° luglio 2020 per effetto del decreto fiscale.

 

Con la norma inserita nel Decreto Fiscale 193/2016 collegato alla Legge di Bilancio, più precisamente all’articolo 7 Quater, sono in vigore dei limiti sui prelievi in contanti dal conto corrente oltre i quali è possibile far scattare i controlli da parte dll'Amministrazione finanziaria.

 

I professionisti sono però esclusi dalla presunzione di evasione fiscale relativa ai loro compensi in riferimento ai conto correnti bancari e postali e ai versamenti.

 

Per i titolari di reddito di impresa, invece, viene indicato un parametro quantitativo oltre il quale scatta la presunzione di evasione.

 

Quali sono i nuovi limiti di prelievo conto corrente per le imprese? 

La norma prevede che le soglie oltre le quali scattano i controlli sono:

  • Prelievi conto corrente superiori a 1.000 euro al giorno;

  • Prelievi conto corrente oltre 5.000 euro al mese.

 

Prelievi conto corrente chiarimenti:

Sulla nuova norma era intervenuto l'allora viceministro dell'Economia, Enrico Zanetti, che rispondendo via Facebook a Oscar Giannini, aveva pubblicato il seguente post sui limiti prelievi conto corrente confermando la presenza della nuova norma, e spiegando che:

Dal 1973 esiste una norma presuntiva che consente all’amministrazione finanziaria di conteggiare tra i ricavi quei prelevamenti dal conto corrente che il contribuente non è in grado di dimostrare per che finalità sono stati fatti. Una norma barbara che andrebbe eliminata, ma che nessuno ha mai toccato. Noi quanto meno abbiamo previsto che la presunzione contro il contribuente non possa scattare per prelevamenti fino a 1000 su base giornaliera e 5000 su base mensile. Quindi chi dice che è stata introdotta una nuova presunzione che non c’era, invece che finalmente limitata una che c’era da 40 anni, è in totale malafede oppure è un ignorante patentato.

Zanetti in altra sede aveva chiarito che: "Non è stata introdotta alcuna nuova presunzione fiscale contro i contribuenti che prelevano oltre mille euro dal conto corrente". 

"Nel nostro ordinamento - ricorda - esiste sin dal 1982 una presunzione sui prelevamenti da conto corrente di imprenditori e liberi professionisti. La giurisprudenza ha sancito in numerose sentenze l’inapplicabilità nei confronti dei liberi professionisti. L’intervento normativo operato con il decreto fiscale approvato oggi in prima lettura alla Camera si limita a fare 2 cose.

  • La prima: adegua la norma alla giurisprudenza ed espunge dal testo di legge il riferimento che la rendeva applicabile ai liberi professionisti.

  • La seconda: prevede che, per chi continua ad applicarsi, e cioè i soli titolari di reddito di impresa, vengano da ora in poi esclusi dalla presunzione, i prelevamenti fino a 1000 euro al giorno e comunque fino a 5000 euro al mese".

"Nessuna nuova presunzione, dunque, semmai - chiarisce - una prima limitazione della operatività di una presunzione che esiste da 34 anni".

 

Ciò significa quindi che nella Legge di Bilancio 2017, il decreto fiscale collegato, ha introdotto dei limiti ai prelievi dal conto corrente che si applicano solo alle imprese e non ai contribuenti privati. Tale norma, inoltre, non prevede l'introduzione di una nuova presunzione fiscale ma solo dei limiti dai quali sono esclusi i professionisti ed i contribuenti privati.

 

Limiti prelievi in denaro contante dal conto corrente 2020: perché?

Perché mettere un nuovo limite ai prelievi in denaro contante dal proprio conto corrente?

Perché l’intento del governo è quello ridurre l’evasione fiscale e arginare il “nero” che in Italia è un fenomeno molto diffuso, attraverso anche il controllo sui prelievi dei cittadini e delle imprese, e per chi supera le soglie dei nuovi limiti di prelievo, dovrà stare bene attento a tenere una apposita documentazione che spieghi come e perché siano state prelevate le suddette somme, se non vuole incorrere alle sanzioni.

 

I contribuenti, infatti, che superano i limiti di prelievo sul conto di 1000 euro al giorno o di 5 mila nel corso del mese, subiranno attenti controlli sul conto da parte dell’Agenzia delle Entrate proprio a causa del superamento delle soglie mensili o giornaliere e qualora non riuscissero a dimostrarne la legalità, si vedrebbero trasformare il prelievo in ricavo e quindi l’importo prelevato sarebbe a questo punto assoggettabile a tassazione.

 

Prelievi conto corrente 2020: per chi sono le soglie?

Le soglie di prelievo sul conto corrente 2020 per chi sono? Chi riguardano?

Riguardano:

  • Tutte le imprese, imprenditori, commercianti, artigiani, etc.

Chi è escluso dai nuovi limiti sul denaro contante prelevato dal conto corrente?

  • Ad essere esclusi dalle nuove soglie, sono i professionisti, in quanto per loro è in vigore una sentenza della Corte Costituzionale 228/2014 che li esclude dal regime stringente su pagamenti e prelievi.

Per maggiori informazioni leggi anche come funziona i prelievi e versamenti conto corrente imprenditori.

 

Quando scattano i controlli dell'Agenzia delle entrate e cosa succede dopo?

Se l'impresa preleva denaro contante sul proprio conto corrente oltre i nuovi limiti di prelievo 2020, ossia, preleva più di 1000 euro in un giorno o 5.000 euro in un mese, il solo fatto di aver superato le suddette soglie, fa scattare i controlli sul conto da parte dell’Agenzia delle Entrate, perché presunzione di lavoro nero o attività illecita.

 

Per cui se la norma contenuta nel Decreto Fiscale 193/2016 non dovesse essere modificata, verrebbero introdotte le nuove soglie di prelievo sul conto corrente.

 

Quando scattano i controlli dell'Agenzia delle entrate? Scatta nel momento in cui si effettuano dei prelievi dal bancomat oltre il tetto di 1.000 euro al giorno o di 5.000 euro al mese. 

 

Cosa succede dopo? La norma contenuta all’articolo 7 quater del su citato D.l. Fiscale parla molto chiaro, i contribuenti che superano i nuovi limiti ai prelievi sul proprio conto corrente sono oggetto di controllo da parte dell'Agenzia e sono tenuti, quindi obbligati, a giustificare al Fisco le cause del prelievo oltre soglia o del versamento in banca.

 

Nel caso in cui poi, non fosse fornita opportuna spiegazione e documentazione, vi sarebbe l'imputazione di una presunzione di attività illecita e di nero e scatterebbe il recupero delle somme evase, tassando il prelievo o il deposito, come ricavo e quindi reddito.

 

Prelievo oltre il limite giornaliero o mensile sanzioni:

Prelievo oltre il limite giornaliero o mensile: quali sanzioni?

Nel caso in cui, l'impresa dovesse prelevare più di 1.000 euro in un giorno o 5.000 euro in un mese, scatterebbero immediatamente i controlli sul suo conto corrente da parte dell'Agenzia delle entrate, a causa del superamento dei nuovi limiti di prelievo 2020.

 

Prelievo oltre soglia sanzioni:

La nuova norma sancisce anche che il superamento del limite giornaliero o mensile, prevede l'applicazione di una sanzione. Tale sanzione, consiste nel trasformare i prelievi oltre il limite, in compensi e quindi tassabili con le imposte sul reddito.

Ciò significa che sui contanti prelevati in più, verrà applicata una sanzione della stessa misura di una tassa sul reddito.

 

Prelievi superiori al limite: come difendersi dall'accusa di illecito tributario?

Come difendersi dall'accusa di illecito tributario? 

Diciamo che nel momento in cui il commerciante, l'artigiano, l'impresa, preleva in contanti dal proprio conto una somma superiore al limite, si instaura una presunzione a sfavore del contribuente che permette comunque di difendersi con prova contraria.

 

Se faccio dei prelevi superiori al limite come faccio a difendermi ed evitare le sanzioni?

Il cittadino che per qualsiasi motivo ha necessità di prelevare dal conto corrente una somma superiore al limite, mille euro al giorno e 5mila euro al mese, può continuare a farlo, sapendo però di dover tenere traccia e memoria di questo prelievo o più prelievi, facendo attenzione a tenere prova di tutti gli spostamenti finanziari effettuati con quella cifra, giustificando le somme spese e quelle ricevute, con scontrini, fatture, quietanze e tutto ciò che è documentabile e tracciabile.

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