Patto per il lavoro Reddito di cittadinanza 2020: cos'è come funziona

Reddito di Cittadinanza Patto per il lavoro 2020, Patto di inclusione sociale e DID cos'è come funziona, obblighi e sanzioni revoca RdC per i beneficiari

Patto per il lavoro Reddito di cittadinanza 2020: cos'è come funziona

Patto per il lavoro Reddito di cittadinanza 2020 convocazioni al Centro per l'Impiego per la sottoscrizione del patto per il lavoro ed il patto per l'inclusione sociale.

 

Dopo aver visto nelle nostre precedenti guide cos'è e come funziona il Reddito di Cittadinanza 2020, i requisiti Isee che servono per ottenere l'aiuto economico e come, quando e dove fare domanda online tramite modulo Inps sul sito ufficiale o tramite Poste italiane o Caf, oggi andiamo a vedere cosa succede dopo aver presentato la domanda.

 

Coloro che presentano domanda di Reddito di cittadinanza 2020, devono poi seguire una procedura ad hoc per ottenere e mantenere il contributo economico che lo Stato gli riconosce sulla base dei requisiti fissati dalla legge.

 

In questo articolo quindi andremo a vedere proprio qual è questa procedura, cosa bisogna fare dopo aver fatto domanda di Reddito di Cittadinanza, cos’è e come funziona la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavor, DID a chi va resa, come e quando si firma il Patto per il lavoro ed il Patto per l’inclusione sociale.

 

Per le imprese che assumono i beneficiari RdC, è arrivata invece la circolare Inps bonus assunzione reddito di cittadinanza 2020.

 

Reddito di cittadinanza 2020 come, quando e dove fare domanda:

Reddito di cittadinanza 2020 come fare domanda: per presentare la domanda reddito di cittadinanza, il cittadino deve compilare il modulo domanda Inps approvato dall'INPS di concerto con il Ministero del Lavoro.

 

Reddito di cittadinanza dove fare domanda: per ottenere il contributo il cittadino deve procedere a presentare: reddito di cittadinanza domanda online, utilizzando uno dei seguenti canali:

  • da solo accedendo tramite SPID al sito ufficiale o tramite credenziali al sito Inps;

  • recandosi presso l'ufficio postale;

  • recandosi al Caf.

 

Reddito di cittadinanza da quando: è già possibile presentare la domanda di reddito di cittadinanza 2020.

 

Reddito di cittadinanza cosa fare dopo la domanda:

Cosa bisogna fare dopo aver presentato la domanda Reddito di Cittadinanza?

Quello che bisogna fare dopo aver presentato la domanda ce lo spiega esattamente l’INPS nella sua guida ufficiale al Reddito di Cittadinanza Inps.

 

L’Inps, infatti, spiega che dal momento che il Reddito di cittadinanza è una misura atta a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro da parte del richiedente e di tutti i componenti del nucleo familiare che sono in età da lavoro non rientranti tra i soggetti esclusi, dopo aver presentato domanda, si deve

  • Aspettare la comunicazione Inps: l’istituto sia in caso di accoglimento che di rigetto della domanda, provvede ad inviare tramite e-mail e/o sms che sono stati indicati dal richiedente nel Modello di domanda RdC Inps, l’esito della richiesta.

  • In caso di accoglimento della domanda, il richiedente, deve attendere un’altra comunicazione, questa volta però da parte di Poste Italiane, in cui viene fissato l’appuntamento per potersi recare all’ufficio postale a ritirare la Carta Rdc ed il relativo Pin. La carta Reddito di Cittadinanza intestata al solo richiedente sarà solo 1 per tutta la famiglia. 

  • entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione Inps di accoglimento della domanda, tutti i componenti del nucleo devono rendere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID).

  • entro 30 giorni dal riconoscimento del RdC, il beneficiario è convocato presso il Centro per l’impiego al fine di sottoscrivere il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione.

 

Reddito di Cittadinanza 2020 DID: dove si fa e soggetti esclusi

Reddito di Cittadinanza Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, DID

In base a quanto spiegato dall'INPS nel manuale d'uso online, guida ufficiale al Reddito di Cittadinanza Inps, il beneficiario del RdC entro 30 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda da parte dell'INPS deve rendere la cd. Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, DID

 

Tale DID, Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro può essere resa presso:

  • i Centri per l’impiego;

  • i patronati convenzionati con l’ANPAL 

  • In seguito la DID potrà anche essere resa online sulla piattaforma digitale dell’ANPAL chiamata SIUPL.

 

Chi non deve rendere la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro?

Non hanno l'obbligo di rendere la DID e ne sono pertanto ESCLUSI:

  • minori;

  • beneficiari del Rdc pensionati;

  • beneficiari della pensione di cittadinanza; 

  • soggetti di oltre 65 anni di età;

  • soggetti con disabilità, ossia:

    • disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile;

    • invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33% accertato dall’INAIL, non vedenti, sordomuti, invalidi di guerra), solo qualora non sia previsto il collocamento mirato.

  • soggetti già occupati;

  • soggetti che frequentano un regolare corso di studi o di formazione.

Inoltre, i Centri per l’impiego possono escludere dall'obbligo DID e sulla base dell'ISEE, anche i cd. Caregiver che si occupano di

  • familiari minori di tre anni;

  • disabili gravi e non autosufficienti.

 

Reddito di cittadinanza 2020 Centri per l’impiego e Comune:

Reddito di Cittadinanza 2020 convocazione: Il beneficiario del Reddito di cittadinanza per ottenere e mantenere il contributo è obbligato a sottostare a determinate regole che riguardano:

  • la sottoscrizione della DID, l’immediata disponibilità al lavoro;

  • il consenso a seguire un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere:

    • attività di servizio alla comunità;

    • riqualificazione professionale;

    • completamento degli studi;

    • impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.

Sono obbligati al rispetto di tutte queste regole tutti i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi o di formazione, fatta eccezione per quelli Esclusi dall'obbligo DID.

 

Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, il beneficiario RdC viene quindi convocato da:

  • Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro: se all'interno della famiglia uno o più soggetti posseggono uno dei seguenti requisiti:

    • sono disoccupati da più di 2 anni;

    • hanno un'età inferiore a 26 anni;

    • sono beneficiari della NASpI, Dis Coll o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o l'hanno terminata da meno di 1 anno;

    • hanno sottoscritto negli ultimi 2 anni un Patto di servizio ancora valido.

  • dai servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà, per sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale, in tutti gli altri casi.

 

Reddito di cittadinanza patto per il lavoro e di inclusione:

I beneficiari del reddito di cittadinanza sono chiamati dai centri per l'impiego per stipulare il patto per il lavoro.

Beneficiari e Centri per l'Impiego lavorano insieme al piano di reinserimento al lavoro per il cittadino.

 

Ad essere convocati dai CPI saranno anche i familiari idonei al lavoro che fanno parte del nucleo familiare del beneficiario RdC, ovvero tutti i maggiorenni della famiglia non occupati e/o che non frequentano un regolare corso di studi.

 

Ai percettori del RdC saranno poi sottoposte 3 offerte di lavoro congruenti al proprio profilo che potranno rifiutare per un massimo di 3 volte, pena la perdita del diritto.

 

Inoltre, sarà possibile anche proporre ai beneficiari e/o ai membri della famiglia, dei corsi di formazione o dei percorsi di orientamento, propedeutici al reinserimento lavorativo.

 

Patto di lavoro Reddito di cittadinanza 2020: cos’è e come funziona, obblighi

Reddito di cittadinanza patto di lavoro cos'è e come funziona: Una volta che la domanda è presentata ed accolta, il beneficiario RdC viene convocato entro 60 giorni presso i Centri per l’Impiego per stipulare, a seconda dei casi, un patto per il lavoro o un patto di inclusione sociale e a rendere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) da parte di tutti i componenti del nucleo familiare maggiorenni.

 

Il patto per il lavoro ed il patto per l'inclusione sociale, sono quindi dei percorsi personalizzati che hanno come obiettivo finale l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale dei beneficiari del RdC.

 

I beneficiari RdC idonei devono obbligatoriamente stipulare presso i Centri per l’Impiego o presso soggetti accreditati, il patto per il lavoro Reddito di Cittadinanza ed accettare i seguenti suoi obblighi:

  • registrarsi sul sistema informativo unitario delle politiche del lavoro;

  • svolgere ricerca attiva di lavoro;

  • accettare di frequentare i corsi di formazione e riqualificazione professionale;

  • sostenere test psico-attitudinali e prove finalizzate all’assunzione;

  • accettare almeno una di 3 offerte di lavoro congrue.

 

La congruità dell’offerta di lavoro è definita in base ai 3 principi definiti dall'art. 25 del decreto jobs act n.150/2015, ossia:

  • Coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate;

  • Distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;

 

Per cui in riferimento al Reddito di Cittadinanza l'offerta è congrua quando:

Nei primi 12 mesi di fruizione:

  • prima offerta è congrua: entro 100 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile in 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici;

  • seconda offerta è congrua: entro 250 chilometri di distanza;

  • terza offerta è congrua: su tutto il territorio italiano.

Dai 12 ai 18 mesi di fruizione:

  • prima e seconda offerta è congrua: entro 250 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario;

  • terza offerta: ovunque in Italia.

In caso di rinnovo RdC:

  • prima offerta è congrua: ovunque in Italia.

Qualora nella famiglia sono presenti persone con disabilità, la distanza non può superare i 250 chilometri (approvato emendamento Decretone che riduce la distanza a 100km o a 100 minuti) dalla residenza del beneficiario sia per la terza offerta di lavoro che in caso di rinnovo.

 

Fino al 31 dicembre 2021, i beneficiari RdC hanno diritto anche al cd. assegno di ricollocazione Reddito di Cittadinanza da spendere per la loro formazione.

Una volta firmato il patto per il lavoro, il beneficiario RdC viene preso in incarico dal Navigator.

 

Reddito di cittadinanza 2020 Patto di inclusione sociale:

RdC Patto per l’inclusione sociale:

Nel caso in cui, dopo la valutazione preliminare, dovessero emergere particolari bisogni e disagio sociale da parte del beneficiario RdC o della sua famiglia, oltre ai Centri per l’Impiego sono attivati anche il Comune e i servizi sociali.

 

In questi casi quindi non viene fatto firmare il patto per il lavoro ma il patto per l'inclusione sociale che prevede un percorso personalizzato al fine di uscire dalla situazione di disagio con gli stessi obblighi e regole del patto per il lavoro.

 

Reddito di cittadinanza 2020 sazioni:

Reddito di Cittadinanza sanzioni 2020: chiunque in sede di domanda del reddito di cittadinanza fornisca con dolo, dati e notizie false, incluso l’occultamento di redditi, patrimoni ai fini ISEE o detrazioni fiscali al fine di ottenere il RdC è punito con la reclusione da 1 a 6 anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero delle somme indebitamente percepite. In caso di dolo il RdC potrà essere richiesto decorsi 10 anni dalla sanzione.

 

Stesse sanzioni penali anche nei confronti dei soggetti terzi che collaborino al fine di occultare redditi o patrimoni a fini di riconoscimento del RdC.

Medesime sanzioni anche per chi durante la fruizione del Reddito di Cittadinanza qualcuno del nucleo familiare svolge lavoro in nero, il cui reddito avrebbe portato alla perdita del beneficio.

 

 

Reddito di cittadinanza revoca e decadenza: quando?

La decadenza RdC è prevista quando uno o più componenti del nucleo familiare:

  • non sottoscrive il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione;

  • non partecipa alla formazione obbligatoria;

  • rifiuta un’offerta di lavoro congrua, dopo averne già rifiutate 2;

  • non participa ai progetti del Comune;

  • non presenta DSU aggiornate in caso di variazione del nucleo.

In caso di mancata presentazione, in assenza di un motivo giustificato, alle Convocazioni da parte di tutto nucleo familiare o di uno, si applicano le seguenti sanzioni:

  • prima assenza: decurtazione d 1 mensilità;

  • seconda assenza: decurtazione di 2 mensilità;

  • terza assenza: revoca del beneficio.

In caso di mancata presentazione, in assenza d un motivo giustificato, all’Orientamento:

  • prima assenza: decurtazione di 2 mensilità;

  • successive assenze: decadenza.

In caso di mancato rispetto del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione:

  • primo richiamo: decurtazione 2 mensilità;

  • secondo richiamo: 3 mensilità;

  • terzo richiamo: 6 mensilità;

  • successivo richiamo: revoca del beneficio.

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