Regime dei minimi: cosa può scaricare tasse dichiarazione redditi?

I contribuenti regime dei minimi possono scaricare solo alcune spese dalle tasse come ad esempio l'auto, il telefono, i vestiti ma non le spese mediche

Redazione
di Redazione
11 ottobre 2019 15:50
Regime dei minimi: cosa può scaricare tasse dichiarazione redditi?

Il contribuente nel regime dei minimi 2019, quali spese può scaricare dalle tasse? 

 

I contribuenti minimi che nel 2019 permangono nel regime perché ancora in possesso dei requisiti nonostante l'abolizione del regime dei minimi in favore del nuovo regime forfettario, possono scaricare le sole spese inerenti l'attività.

 

Sono spese scaricabili dalle tasse, ossia, presentando la dichiarazione dei redditi, le spese di auto e telefono, un certo tipo di abbigliamento ma non le spese mediche o altri oneri deducibili o detraibili fiscalmente, a meno che non si abbiano altri redditi da dichiarare ai fini Irpef.

 

Per i contribuenti nel regime dei minimi potrebbero arrivare importanti novità nel 2019, una tra tutte l'avvio della flat tax 2019 minimi.

 

Regime dei minimi: cosa può scaricare dalle tasse?

Cosa si può scaricare con il regime dei minimi?

Innanzitutto partiamo col dire, che in questo articolo parliamo del regime dei minimi con aliquota al 5% e non del regime forfettario con aliquota 15% che di fatto ha sostituito per effetto della riforma dei regimi fiscali, quello dei minimi per coloro che hanno perso i requisiti, per chi ne ha richiesto il passaggio o per chi ha aperto una nuova Partita IVA da quest'anno.

 

Regime dei minimi: cosa può scaricare dalla dichiarazione dei redditi? Per rispondere a questa domanda è necessario partire da un'importante premessa, ossia, che l'accesso al regime dei minimi comporta l’applicazione del principio di cassa, ove, il reddito è dato dalla differenza tra i costi e i ricavi percepiti un determinato periodo di imposta.

Sull'importo rimanente si calcola poi l'aliquota sostitutiva prevista dal regime pari al 5% + versamento contributi obbligatori INPS per la gestione separata o per i commercianti e artigiani.

Le uniche spese, pertanto, che il contribuente nel regime dei minimi può scaricare dalle tasse, sono le sole spese sostenute ed inerenti alla propria attività di impresa o di lavoro autonomo.

 

Ma perché il regime dei minimi non può scaricare le spese detraibili e deducibili IRPEF? Perché i contribuenti regime dei minimi, pagano le tasse versando l'imposta sostitutiva del 5% sul reddito, al posto della tassazione aliquota ordinaria Irpef, applicata invece a lavoratori dipendente o assimilati.

Per cui l'unico modo per i minimi di fruire delle detrazioni e deduzioni fiscali, è solo nel caso in cui possano far valere e dichiarare nel modello redditi 2019, ex Unico, altri redditi assoggettati all'Irpef ordinaria.

 

Il contribuente nel regime dei minimi può scaricare le spese mediche?

No, i contribuenti nel regime dei minimi non possono scaricare le spese mediche dalla dichiarazione dei redditi anche se effettuate a loro nome o del familiare a carico. Infatti, tali spese mediche che vanno indicate nel quadro RP Redditi 2018, possono fruire della detrazione IRPEF del 19% solo se il contribuente minimo ha altri redditi da dichiarare ai fini Irpef a tassazione ordinaria.

 

Per esempio se si hanno immobili affittati, pensionati con certificazione unica, o se si sono avuti nel corso del 2016 compensi derivati da collaborazioni occasionali è possibile detrarre tali spese.

 

Se invece si hanno solo redditi derivati dall'attività di impresa da lavoro autonomo, il regime dei minimi non può fruire delle detrazioni e deduzioni fiscali spese, fatta eccezione del costo dei contributi INPS gestione separata o per contributi Inps commercianti e artigiani, mentre per contribuenti iscritti a specifica cassa o ordine, per la sola parte dell’importo dei contributi pagati che superano il reddito, in entrambi i casi la deduzione contributi obbligatori va indicata nel quadro CM Redditi 2018.

 

Si possono scaricare le fatture di vestiti e cene?

Il contribuente nel regime dei minimi può scaricare le fatture di abbigliamento e cene, solo se tali spese vengono sostenute dal contribuente per la sua attività.

 

Nello specifico, le spese di abbigliamento sono detraibili solo nel caso che esse riguardino l'acquisto di indumenti di lavoro, e nel caso di libero professionista imprenditore, può essere fatta passare come scaricabile, la spesa ad esempio di un abito elegante tipo giacca e pantalone o un tailleur.

 

Per quanto riguarda invece le spese per la cena di lavoro e quindi dei pasti al ristorante, sono scaricabili dal contribuente nel regime dei minimi per un 50% nel limite del 2% del fatturato.

Per esempio se il fatturato 2019 è pari a 10.000 euro è possibile scaricare dalle tasse al massimo 200 euro, ossia, il 2%.

 

Detrazione spese auto 2019, bollo, assicurazione e manutenzione:

Nel regime dei minimi, si applica il principio di cassa in base al quale il professionista o lavoratore autonomo paga le tasse in base alla differenza tra ricavi e costi. Tra i costi quindi che possono essere dedotti per ridurre l'imponibile del professionista nel regime dei minimi, ci sono le spese sostenute ed inerenti alla sua attività.

 

Tali spese, possono essere dedotte totalmente se l'acquisto è di beni strumentali, rimanendo fisso il limite di 15.000 euro in 3 anni, e al 50% per le spese ad uso promiscuo come auto, telefono cellulare, abiti, spesa abitazione ecc.

 

Nel regime dei minimi detrazione spese auto 2019, bollo e assicurazione sono scaricabili dalla dichiarazione dei redditi per il 50% dei costi sostenuti anche per carburante, manutenzione e tagliando, stessa detrazione anche per l'automobile utilizzata esclusivamente nell'esercizio della professione.

Dal 2018, non è più richiedibile il super ammortamento auto.

 

Spese per l'abitazione ad uso promiscuo: 

Il contribuente regime dei minimi intestatario, usufruttuario, o come inquilino con regolare contratto di locazione di una abitazione ad uso promiscuo, ossia, indipendentemente dall'ufficio bene strumentale, può scaricare dalle tasse:

  • il costo dei canoni di affitto;

  • spese condominiali;

  • utenze di luce, acqua, gas.

Tali spese, possono essere portate in detrazione al 50%.

 

Spese attività e beni strumentali: quanto si scarica?

Il regime dei minimi per le spese attività e acquisto di beni strumentali può scaricare le spese meni seguenti limiti:

Regime dei minimi spese bancarie: possono essere deducibili al 100% se il professionista o il lavoratore autonomo, utilizza un c/c intestato alla sua attività mentre se il conto corrente bancario o postale è personale, quindi promiscuo la deduzione è pari al 50%.

 

Le spese telefoniche sono deducibili dal reddito nella misura del 50% anche se l'utilizzo del telefono è esclusivamente dedicato alla professione.

 

Spese Acquisto beni strumentali all'attività che vanno dall'acquisto di apparecchiature elettroniche e non, mobili e arredamento ai fini di svolgimento dell'attività di impresa come anche le spese per eventuali consulenze, acquisto licenze, software.

 

Beni strumentali ad uso promiscuo per esempio l'automobile è deducibile al 50% nell'anno in cui si è sostenuta la spesa. 

 

Spese di viaggio e trasferta: si intendono viaggi di lavoro, solo quelli effettuati dal professionista al di fuori comune di residenza e sono deducibili nella misura del 100%. Non sono invece deducibili dal reddito di impresa o da lavoro autonomo, le spese effettuate all'interno del comune che non siano riconducibili a spese di rappresentanza. La spesa del viaggio, del ristorante e dell'hotel, per fruire della detrazione spesa, deve essere debitamente documentata con fattura indicante il codice fiscale del professionista e il dettaglio dei costi. Ai fini di dichiarazione redditi 2019 con modello Redditi, il professionista deve verificare se la spesa rientra nelle seguenti tipologie:

  • Se la spesa è sostenuta dal professionista che ha anticipato i costi della trasferta al posto del committente. In questo caso le spese sono deducibili al 100% se la fattura hotel, ristorante o bar è regolarmente intestata al committente e se all'interno vi è la nota di specifico riferimento al professionista che ha usufruito del servizio. Il professionista invia le fatture al committente che le rinvia in copia per consentire l'emissione della fattura al professionista e nella quale andrà ad indicare i compensi e le spese pagate dal committente e da lui anticipate.

  • Se la spesa è sostenuta direttamente dal professionista, la percentuale massima di deducibilità è pari al 75%, nel limite del 2% dei compensi percepiti nell'anno 2018.

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