I nuovi ammortizzatori sociali

Riforma ammortizzatori sociali 2020/2021: cos'è come funziona prevede

Il sistema va ridisegnato alla luce dei limiti evidenziatisi nel corso della pandemia. Bisogna puntare sull'universalità e sull'unificazione delle procedure

Riforma ammortizzatori sociali 2020/2021: cos'è come funziona prevede

Riforma ammortizzatori sociali 2020/2021: Il sistema degli ammortizzatori sociali è stato ridisegnato nel 2015 ma va di nuovo rivisto alla luce delle criticità emerse in questo difficile semestre, confermando la presenza di troppi strumenti ma poco funzionali.

 

Va ridisegnato alla luce dei limiti evidenziatisi nel corso della pandemia da coronavirus ed in vista di una possibile seconda ondata di contagi, per far sì che non si riveli ancora una volta inefficace ed inefficiente. Bisogna puntare sull'universalità e sull'unificazione delle procedure.

 

Riforma ammortizzatori sociali, Catalfo annuncia commissione

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha annunciato l’istituzione di una commissione che avrà il compito di definire linee di indirizzo e interventi sugli ammortizzatori sociali, dialogando anche con imprese e sindacati. La riforma alla quale sta lavorando anche la sottosegretaria Pd al Lavoro, Francesca Puglisi, dovrebbe puntare su tre obiettivi:

  • continuità occupazionale durante le crisi aziendali;

  • facilitare i processi di riconversione industriale;

  • evitare provvedimenti frammentari e con provvedimenti ad hoc per gestire specifiche crisi aziendali.

Secondo la Catalfo è necessario ripensare gli ammortizzatori sociali, uscendo dalla logica del mero sostegno economico “passivo” ed entrando nella logica che mette al centro la formazione del lavoratore e le politiche attive, per assicurare un tempestivo riposizionamento sul mercato del lavoro.

 

Riforma ammortizzatori sociali 2020/2021: ammortizzatore unico e proroghe Cig

Si parla dell’eventualità di un ammortizzatore unico proposto dagli economisti Tito Boeri e Roberto Perrotti qualche tempo fa, uno strumento universale che sostituisca i 9 attualmente esistenti semplificando le procedure per l’erogazione.

 

I sindacati chiedono da tempo una riforma del sistema e un ammortizzatore unico che possa essere utilizzato anche dai lavoratori oggi invisibili e per questo meno garantiti.

 

La discussione politica, però, continua a focalizzarsi sulla Cassa Integrazione (Cig). In particolare, M5S e Pd vorrebbero rivedere il meccanismo delle proroghe ma anche il contratto di espansione, ossia uno strumento che permette il ricambio generazionale favorendo il turn over aziendale per quelle imprese interessate da processi di reindustrializzazione e riorganizzazione comportanti la modifica dei processi aziendali.

 

L’obiettivo è semplificare le procedure troppo farraginose per rendere la cassa integrazione più flessibile e facilmente accessibile

 

I dem vorrebbero rivedere anche la NASpI per creare uno strumento universale di tutela contro la disoccupazione legato al reinserimento lavorativo per poi collegare il tutto con il reddito di cittadinanza al termine del periodo di disoccupazione.

 

Proroga Cig covid-19 fino a fine anno

In attesa della riforma, l’attuale Cig covid-19, il governo con il decreto agosto ha previsto una nuova estensione della cassa integrazione per ulteriori 18 settimane, con la formula 9+9, fino alla fine dell'anno e come chiesto più volte dai sindacati, c'è stata la proroga del blocco dei licenziamenti

 

Le imprese disposte a rinunciare alla Cig covid, invece, sono premiate con un’eventuale decontribuzione di 2 o 3 mensilità a condizione che poi i lavoratori non vengano licenziati nei successivi 6-9 mesi.

 

Cosa sono gli ammortizzatori sociali?

Con il termine di ammortizzatori sociali si intende tutta una serie di misure che hanno l'obiettivo di offrire sostegno economico ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Sono strumenti a cui ricorrono anche le aziende che si trovano in crisi e che devono provvedere a riorganizzazione la loro struttura e dunque a ridimensionare il costo del lavoro.

 

Tra i pilastri degli ammortizzatori sociali, la cui riforma è avvenuta nel 2015 con il Jobs Act, c’è la NASpI, il nuovo sussidio di disoccupazione rivolto ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro, con almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro e almeno 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi.

 

Vi è poi la ASDI, assegno di disoccupazione che viene riconosciuto a chi, scaduta la NASpI, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità.

 

Tutelati dalla disoccupazione anche i collaboratori, alla luce dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro sempre più flessibile, con il Dis-Coll. Si tratta di una indennità di disoccupazione che interessa co.co.co. e co.co.pro., un ammortizzatore sociale specifico per gli iscritti alla Gestione separata Inps. Presuppone tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell'anno precedente l'evento di disoccupazione alla data del predetto evento. 

 

Si passa poi alla Cassa Integrazione (Cig), sottoforma di Cassa Integrazione Ordinaria, straordinaria ed in deroga, che viene erogata a chi non è stato licenziato ma ai lavoratori delle aziende che si trovano in difficoltà economica. È una misura atta a garantire la sopravvivenza dell’impresa nonché la salvaguardia dell’occupazione e del reddito dei lavoratori durante i periodi di crisi.

 

La prima è per le crisi di natura temporanea legate ad eventi esterni all’azienda, la seconda prevede invece la realizzazione di un piano aziendale di rientro dalla crisi, la terza da utilizzarsi quando le imprese hanno esaurito il ricorso alle prime due.

 

La Cig può durare 24 mesi nell’arco di un quinquennio mobile, elevabili a 36 mesi in casi determinati.

 

L’attuale governo causa covid ha dovuto reintrodurre la Cassa integrazione per cessazione e la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIDG), allargandola anche ad imprese con meno di 5 addetti.

 

Per i datori di lavoro cui non si applica la normativa della cassa integrazione ci sono i Fondi di Solidarietà bilaterali e i FIS.

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