La nuova riforma fiscale 2021

Riforma fiscale 2021: assegno unico figli, nuova IRPEF, cuneo fiscale

Riforma fiscale 2021 in arrivo l'assegno unico per i figli a carico, il taglio dell'IRPEF e il taglio del cuneo fiscale in busta, ipotesi Legge di Bilancio

Riforma fiscale 2021: assegno unico figli, nuova IRPEF, cuneo fiscale

Riforma fiscale 2021 ultime notizie:

 

Riforma fiscale 2021 ultime notizie 15 novembre 2020: il ministro Gualtieri ha confermato che il governo è al lavoro sul taglio Irpef 2021, a partire dal prossimo anno, e sarà modificato il meccanismo di saldi e acconti per le partite Iva, passando così al cd. fisco per cassa.

Per tutte le novità taglio Irpef 2021.

 

Tra le priorità del Programma nazionale di riforma (Pnr), messo a punto dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per evitare una fase di depressione economica, c’è una “riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta".

 

L’obiettivo dell’esecutivo è "disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.

Per ridurre il tax gap si punta ad un miglioramento della qualità dei controlli, ad un rafforzamento dell'efficacia della riscossione e ad una spinta alla compliance volontaria dei contribuenti.

 

No ai condoni, invece, che “generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l'efficacia della riscossione delle imposte”, scrive Gualtieri. Ecco cosa prevede il Pnr, Piano Nazionale di Riforma.

 

In arrivo quindi con la nuova riforma fiscale 2021 l'assegno unico per i figli a carico, il taglio dell'IRPEF e il taglio del cuneo fiscale in busta, ecco le ipotesi Legge di Bilancio 2021.

 

Riforma fiscale 2021: l'Assegno unico per i figli

In arrivo con la riforma fiscale 2021, il nuovo assegno unico per i figli a carico. Secondo alcune indiscrezioni il nuovo bonus dovrebbe arrivare alla cifra di 200 euro a figlio, con la possibilità di maggiorazione dell’assegno in base agli scaglioni Isee.

 

Prevista dunque una parte fissa ed una variabile determinata, oltre che dal coefficiente Isee anche dal numero dei figli e dall’età degli stessi.

 

In ogni caso il contributo mensile non dovrebbe superare i 400 euro e non sarà conteggiato come reddito.

 

In particolare, l’assegno unico arriverebbe:

  • fino a 240 euro al mese per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni;

  • fino a 80 euro dai 18 ai 21 anni;

  • fino a 400 euro al mese da zero a 3 anni per asilo nido, babysitter e altri servizi per l'infanzia.

Verrà gestito direttamente dall’Inps, che individuerà i beneficiari grazie alla sua banca dati.

 

Riforma fiscale 2021: taglio del cunueo fiscale

Non dovrebbero esserci soprese all’orizzonte in tal senso, visto che il taglio del cuneo fiscale 2021 aiuta i ceti medi a colmare quel difetto esistente nel prelievo fiscale, che come sappiamo necessita di una rimodulazione della progressività, magari proprio con l’accorpamento delle aliquote fiscali da 5 a 4 al momento sul tavolo dell’Esecutivo.

 

Riforma fiscale 2021: le ipotesi di Gualtieri per riformare il fisco

È ora di tagliare le tasse e di pensare ad una Riforma del Fisco per “pagare meno, pagare tutti”.

 

Questo lo slogan con il quale il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato una Riforma fiscale post pandemia per contribuire a rimettere in moto l’economia italiana.

 

Riforma fiscale per far ripartire l’economia

Era da qualche mese che non si parlava più di una Riforma fiscale ma l’Esecutivo, alle prese con la peggiore pandemia della storia, ha prima dovuto occuparsi delle priorità sanitarie e socioeconomiche per poi rifocalizzarsi sulle misure da intraprendere per non sprofondare nella recessione.

 

I dati sulla frenata dell’economia italiana fanno tremare, facendo ipotizzare un crollo del PIL nel 2020 dell’8,3%. L’Istat parla di uno “choc senza precedenti”, prevedendo una ripresa nel 2021, quando l’economia italiana potrebbe crescere del 4,6%.

 

Per il 2020 l’istituto di statistica nazionale stima una brusca frenata dei consumi dell’8,7% e degli investimenti del 12,5%, componenti principali per la crescita del PIL. Male anche il commercio con l’estero, con le esportazioni italiane previste in calo del 13,9%.

 

La Riforma del Fisco 2021 diventa una priorità

Tra le tante priorità del Governo è tornata in auge la Riforma fiscale. “Non abbandoniamo l’idea della Riforma fiscale anzi, come spesso accade, le crisi fanno fare dei passi in avanti”, ha dichiarato il ministro dell’economia Roberto Gualtieri.

 

Pagare meno, pagare tutti è uno slogan in cui credo molto. Nel decreto c’è un pezzo della Riforma con l’eliminazione delle clausole di salvaguardia e questo ci consente di affrontare il tema della Riforma fiscale e rafforzare il lavoro sulla digitalizzazione dei pagamenti e il superamento graduale del contante”, ha aggiunto il titolare del dicastero di via XX Settembre.

 

I primi passi sono già stati fatti con la fatturazione elettronica ma ora bisogna andare avanti ed abbassare le tasse, perché questa crisi ha rafforzato ulteriormente la necessità di questa Riforma. “Credo che l’esperienza del Coronavirus abbia reso ancora più evidente a tutti da un lato l’importanza di un sistema fiscale equo in cui tutti, come dice la Costituzione, concorrono alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, e dall’altro le potenzialità assai sottoutilizzate, in questo come in tanti altri ambiti, del digitale. Sono convinto che il paese sia pronto a compiere decisi passi avanti in questo ambito”.

 

5 i punti fondamentali della Riforma fiscale di Gualtieri

La Riforma del Fisco pensata da Gualtieri si basa su 5 punti cardine:

  • sulla riduzione delle tasse su lavoro e imprese,

  • sulla progressività,

  • sulla digitalizzazione dei pagamenti e superamento del contante,

  • sulla semplificazione,

  • sulla lotta all’evasione.

Grazie anche ai fondi europei del Recovery plan, “possiamo sostenere una Riforma verso una società cashless e finanziare una Riforma che riduca la pressione fiscale su lavoro e imprese”, ha dichiarato Gualtieri, anche perché se l’Italia vuole mettere le mani su questi fondi dovrà attuare delle riforme che siano in linea con le raccomandazioni Ue. Tra queste c’è sicuramente l’incoraggiamento ai pagamenti digitali, considerati da Gualtieri “un potente volano di innovazione e modernizzazione e al tempo stesso uno strumento importante di contrasto all’evasione che a sua volta costituisce la condizione per una riduzione del carico fiscale”.

 

Gualtieri specifica però che “tecnicamente” non saranno usate le risorse del Recovery Fund per finanziare la riforma del fisco visto che “i sussidi del Recovery sono destinati a investimenti, non alla spesa corrente”. Tali fondi però contribuiranno a liberare risorse per le riforme strutturali, osserva Gualtieri.

 

Grazie al Recovery Fund potremmo arrivare a pagare fino a 10 miliardi di tasse in meno.

 

Riforma fiscale, il taglio IRPEF 2022:

Per il momento di questa Riforma fiscale si parla soltanto, in quanto sembra non circoli ancora nemmeno una bozza, quindi risulta assai difficile valutarne i pro e i contro. Si parla però della possibilità di ridurre e accorpare da cinque a quattro le aliquote IRPEF, in particolare le due aliquote centrali del 38% (per redditi annui tra 28.000 e 55.000 euro) e del 41% (per redditi tra 55.000 e 75.000 euro) in una del 36%.  

 

Questa ipotesi non piace alla UIL, poiché solo poco più di 8 milioni di italiani potrebbero beneficiarne. I lavoratori dipendenti e pensionati, che contribuiscono al 95% del gettito netto Irpef, infatti, avrebbero una riduzione delle tasse solo di poche decine di euro all’anno. Per i redditi annui fino a 28.000 euro non ci sarebbe alcuna riduzione delle tasse, per quelli oltre i 39.000 euro solo 200 euro l’anno mentre per quelli che superano i 75.000 euro

 

Oppure la Riforma fiscale potrebbe ispirarsi al modello tedesco, cancellando tutte le aliquote e gli scaglioni per sostituirli con un algoritmo che possa attribuire a ciascun contribuente una propria aliquota di base.

 

Matteo Salvini rilancia la Flat Tax

La progressività non sembra piacere al centrodestra di Salvini. Con il riaprirsi del dibattito fiscale, il leader della Lega Matteo Salvini non ha perso l’occasione per riproporre la Flat Tax. “Costerebbe 13 miliardi ma solo all’inizio, poi la gente paga di più, consuma di più e lo Stato incassa di più”, ha spiegato Salvini.

 

Armando Siri della Lega propone un’aliquota unica al 15% per i single fino a 30mila euro, per le famiglie monoreddito fino a 60mila euro e per le famiglie bi-reddito fino a 70mila euro. Cancellate le aliquote al 41% e 43%, per lasciare quelle al 23%, 27% e 38%. Aliquota al 15% anche per le società. Dal 2023 in poi la tassazione passerebbe per tutti al 15% senza limiti di reddito.

 

Di Maio concorda sulla necessità di una Riforma fiscale per ripartire

Il ministro Gualtieri si trova in pieno accordo con il ministro pentastellato Luigi Di Maio su quanto sia necessaria in questo momento una Riforma del Fisco. “Dobbiamo continuare a lavorare per gli italiani, perché bisogna ripartire totalmente. Serve una Riforma fiscale per ridurre le tasse e semplificare la vita a imprese e famiglie”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Di Maio.

 

Ora abbassiamo le tasse. Non possono pagare i cittadini colpe che non hanno. Gli italiani sono le principali vittime di questa pandemia. Quindi è compito dello Stato supportare il proprio popolo. Il governo sta lavorando a una Riforma fiscale che significa semplificare le procedure e abbassare le tasse. Non possiamo usare mezze misure. Dobbiamo intervenire in maniera straordinaria o il Paese non si riprenderà”, ha aggiunto Di Maio.

 

Ruffini invita a non sprecare questa opportunità

Serve una Riforma seria visto che l'ultima risale ormai a cinquant'anni fa e questo potrebbe essere davvero il momento giusto, dichiara il Direttore dell'Agenzia delle entrate Ernesto Ruffini, invitando il Governo a "non lasciare mai che una crisi diventi un'opportunità sprecata". "La tragedia del coronavirus ha aperto la strada a margini fiscali impensabili. A forza di sovrapposizioni il sistema è diventato iniquo e ha perso la progressività che gli imporrebbe la Costituzione", spiega Ruffini, sottolineando che "in Italia fra evasione fiscale e contributiva si perdono per strada più di cento miliardi l'anno".

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