La riforma dell'Irpef

Riforma Irpef 2021 alla tedesca rinviata al 2022: cos’è come funziona

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, per la Riforma è ispirato dal modello tedesco, con aliquota variabile che sale all'aumentare del reddito

Riforma Irpef 2021 alla tedesca rinviata al 2022: cos’è come funziona

In cantiere una imponente Riforma del Fisco, con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, concentrato non solo sulla rivoluzione delle Partite Iva per mettere fine al sistema degli acconti e dei saldi ma anche sulla revisione degli scaglioni Irpef per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio della popolazione italiana.

 

Il titolare del dicastero di via XX Settembre a Roma è ispirato dal modello tedesco, che in poche parole prevede un’aliquota variabile che sale all’aumentare del reddito.

 

Come funziona il modello tedesco? Vediamo nello specifico in cosa consiste l’Irpef alla tedesca a cui Gualtieri si ispira per la sua Riforma fiscale, che interessa diversi aspetti.


Arrivato il via libera del Consiglio dei Ministri alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) 2020, strumento che definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di Bilancio 2021.

 

Riforma fiscale: obiettivo taglio Irpef dal 2022

Prosegue senza sosta il lavoro del ministro Gualtieri e del suo staff per compiere una rivoluzione in ambito fiscale, visto che sono passati più di 50 anni dall’ultima Riforma del Fisco e che i cittadini italiani risultano tra i più tartassati in Europa dalle tasse.

 

C’è bisogno di riordinare la materia, di semplificazione, per riappacificare il rapporto litigioso da tempo tra Stato e contribuenti.

 

Secondo le ultime notizie la Riforma Irpef è stata rinviata al 2022 insieme al taglio delle detrazioni fiscali (c.d. tax expenditures), per concentrare tutte le risorse nell'ulteriore taglio del cuneo fiscale 2021 e per l’assegno unico 2021 per le famiglie con figli, che andrà ad accorpare 8 degli attuali bonus.

 

Pilastro importante della Riforma del Fisco nel 2021 sarà invece l’applicazione del c.d. metodo di cassa per le Partite Iva, per consentire il pagamento delle tasse sulla base di quanto effettivamente incassato e non su cifre presunte ed anticipate. Questa misura ridarà vita a circa 5 milioni di lavoratori autonomi, impelagati con il farraginoso meccanismo di saldi e acconti che complica da anni la loro vita tributaria.

 

Secondo i dati Eurostat l’Italia registra una densità di lavoratori autonomi superiori alla media Ue: nel 2018 più del 17,5% dei cittadini di età compresa tra i 20 e i 64 anni risultava un lavoratore autonomo.

 

Riforma Irpef 2022, proposta: passare da 5 a 4 scaglioni

Per quanto riguarda la Riforma Irpef – imposta sulle persone fisiche - ci sono varie proposte sul tavolo. Tra le più accreditate c’è quella che prevede la riduzione degli scaglioni a 4 dagli attuali 5, accorpando le due aliquote centrali per portarle al 36%. La terza aliquota del 38%, infatti, penalizza troppo i redditi medi, quelli che vanno dai 27.000 ai 55.000 euro.

 

Entrando nel dettaglio, l’idea sarebbe quella di accorpare le due aliquote centrali del 38% (redditi da 27 mila a 55 mila euro) e 41% (redditi da 55 mila a 75 mila euro), in una sola al 36%.

 

Il ministro dell’Economia Gualtieri sembra però essere maggiormente attratto dal modello tedesco, che sta studiando in dettaglio per capire se l’Irpef alla tedesca può essere applicata anche in Italia.

 

Irpef alla tedesca dal 2022: cos’è e come funziona

Il sistema fiscale tedesco inizia da una no tax area per chi ha un reddito inferiore ai 9.000 euro per poi articolarsi in quattro scaglioni e in una aliquota variabile che aumenta in funzione del reddito da applicare nella fascia dove si concentra il maggior numero di contribuenti.

 

Per essere più precisi:

  • fino ai 9 mila euro non si pagano tasse;

  • tra i 9.001 e i 54.949 euro viene applicata una aliquota proporzionale che sale all’aumentare del reddito, che varia dal 14% al 42%;

  • oltre i 54.950 euro e fino ai 260.532 euro si paga il 42%;

  • oltre i 260.532 euro è prevista un’aliquota al 45%.

 

Come in Italia anche in Germania sono previste detrazioni, per le spese sanitarie, di lavoro e di studio, per le ristrutturazioni degli immobili.

 

Riforma fiscale sarà graduale: novità in Legge Bilancio

Il sogno di Gualtieri è fare in modo che ognuno abbia la sua aliquota personalizzata, senza scaglioni, ma sembra che per fare ciò siano necessarie troppo risorse su cui lo Stato al momento non può contare, considerando anche che la Riforma del Fisco si dovrà autofinanziare e non potrà contare sui soldi in arrivo dall’Europa, dal Recovery Fund. Si prevede una spesa pari a circa 10 miliardi di euro.

 

La Riforma fiscale, già nei piani del Governo prima della pandemia, avverrà gradualmente, con le primissime misure già in Legge di Bilancio 2021, come il taglio del cuneo fiscale e l’assegno universale per i figli.

 

L’obiettivo finale resta però il taglio dell’Irpef, misura che coinvolgerà proprio tutti, dalle famiglie, ai dipendenti, dai pensionati, alle imprese ed ai professionisti senza dover scegliere un settore ed escluderne altri per rimuovere “ingiustizie ed arretratezze”, come dichiarato dal numero uno del Tesoro.

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