Aspettando la riforma 2021

Partite Iva tasse mensili 2021: cosa prevede la riforma fiscale 2021

Obiettivo superare farraginoso meccanismo di acconti e saldi d’imposta a favore di un sistema di cassa basato su diluizione pagamenti nel corso dell’anno

Partite Iva tasse mensili 2021: cosa prevede la riforma fiscale 2021

La nuova riforma fiscale 2021

 

 In arrivo una vera e propria rivoluzione per le Partite IVA, chiamata fisco per cassa, che permetterà di superare il meccanismo di acconti e saldi per basarsi sul principio di cassa. Lo scopo è quello di semplificare gli adempimenti Irpef e IVA per i lavoratori autonomi, professionisti e Partite IVA.

 

A renderlo noto il ministro dell'Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri in audizione al Senato, sulla richiesta di scostamento di bilancio per circa 25 miliardi di euro per finanziare la nuova manovra estiva. Il decreto Agosto serve per sostenere quelle imprese e famiglie che ancora non riescono a venir fuori dal pantano economico che si è venuto a creare con il coronavirus.

 

Riforma Fiscale 2021: per le Partite IVA si chiama “fisco per cassa”

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sta studiando una Riforma del Fisco che potrebbe rivelarsi una vera e propria rivoluzione soprattutto per i titolari di Partite IVA, un popolo di oltre 4 milioni di contribuenti, di cui 1,8 milioni di imprese in contabilità semplificata, 1,2 milioni di persone fisiche in regime forfettario, 300 mila imprese fisiche e società di persone in contabilità ordinaria e i restanti 800 mila nelle altre categorie di lavoratori autonomi.

 

La rivoluzione delle Partite IVA potrebbe arrivare nel 2021 con la prossima Legge di Bilancio, passando magari per un sistema graduale che interesserà in primis le imprese in contabilità semplificata e successivamente l’intera platea dei destinatari. Laura Castelli, viceministro dell’Economia, ha fissato come obiettivo il 1° gennaio 2021.

 

Al fianco del ministro Gualtieri nella definizione del progetto rivoluzionario chiamato “cash flow tax” o “fisco per cassa” il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, con l’obiettivo di superare il farraginoso meccanismo di acconti e saldi d’imposta a favore di un sistema basato sulla diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare in base a quanto effettivamente incassato.  

 

Ruffini ha parlato di un Fisco in “tempo reale”, di uno “snellimento fiscale” che consentirà di passare da un prelievo sugli incassi presunti a uno sugli incassi effettivi, dal fisco per competenza a quello per cassa, eliminando il sistema del saldo e acconto ma anche la creazione di eventuali crediti fiscali e la conseguente attesa dei rimborsi.

 

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha ammesso che l’attuale sistema di versamento delle tasse è un vero e proprio “labirinto” dal quale si deve uscire una volta per tutte, per eliminare lo stato d’ansia e lo stress che genera nei contribuenti, specialmente per quanto riguarda il pagamento dell’acconto, in quanto ci si deve preoccupare di accantonare una somma per le imposte dell’anno successivo che ancora non si sa come andrà.

 

Riforma tasse Partite IVA: versamenti mensili o trimestrali

I tecnici starebbero lavorando ad un sistema in grado di allineare il calendario delle scadenze fiscali con il calendario della vita e dell’attività dei cittadini, superando il meccanismo degli acconti e dei saldi d’imposta, che non rispecchiano l’effettivo andamento dell’attività.

 

L’idea è quella di far versare ad artigiani, commercianti, professionisti e società di persone le tasse ogni 30 o 90 giorni sulla base di quanto si incassa effettivamente e al netto di quanto si spende per svolgere la propria attività, favorendo così gli investimenti in beni strumentali i cui costi potranno essere subito dedotti dal proprio reddito, incentivando anche la crescita del Paese.

 

Basta acconti, saldi e ritenute d’acconto, quindi, si lavora per far sì che le somme dovute vengano direttamente addebitate sul conto corrente del contribuente “su base volontaria”, per arrivare fino all’introduzione della precompilata Irpef anche per le Partite IVA.

 

Fisco per cassa: punti di forza e debolezza

L’applicazione del criterio di cassa è il principale punto di forza della riforma ma di pari importanza è la deducibilità totale e immediata degli investimenti in beni strumentali al posto degli attuali ammortamenti, che permetterà di evitare la formazione dei crediti fiscali e la conseguente attesa dei contribuenti per i rimborsi.

 

Al momento però il Fisco, grazie alla fattura elettronica, riesce a sapere solo quanto i titolari di Partite IVA incassano ma non quanto spendono. Si teme quindi che venga resa obbligatoria la comunicazione degli incassi e dei pagamenti, soluzione che rappresenterebbe solo un aggravio degli adempimenti da parte dei contribuenti.

 

Il sindacato dei lavoratori delle Agenzie fiscali Flp, rappresentato dal segretario generale Marco Carlomagno, invita Gualtieri a “semplificare i rapporti tra contribuenti e fisco, ma soprattutto a semplificare la normativa e gli adempimenti oggi troppo complessi che costringono non solo i contribuenti, ma gli stessi funzionari del fisco ad un'opera di interpretazione di studio che rende l'azione degli uffici spesso disomogenea”.

 

Il cash flow tax per le Partite IVA rappresenterebbe anche un vantaggio per lo Stato, visto con l’Erario potrebbe contare su pagamenti mensili o trimestrali continui invece di attendere le attuali scadenze.

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