nuovi ristori

Decreto Ristori ter e Ristori quater: cos’è e cosa prevede? Le novità

Varato prima il Ristori ter grazie ai fondi stanziati e non spesi durante l’anno e poi il Ristori quater con scostamento di bilancio da 8 mld. Le misure

Decreto Ristori ter e Ristori quater: cos’è e cosa prevede? Le novità

Il Consiglio dei ministri ha aprovato il decreto Ristori quater, proprio ad un soffio dalla scadenza del secondo acconto Irpef, Ires ed Irap fissato al 30 novembre 2020. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 novembre 2020. E' stato deciso un rinvio al 10 dicembre per tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. La proroga è estesa al 30 aprile per le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il rinvio si applica inoltre alle attività oggetto delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre e a quelle operanti nelle zone rosse, nonché per i ristoranti in zona arancione, a prescindere dal volume di fatturato e dall’andamento dello stesso.

 

Il testo del decreto Ristori quater continene anche la sospensione dei versamenti contributivi previdenziali, ritenute e IVA di dicembre, la proroga per la presentazione della dichiarazione dei redditi e dell'Irap, la proroga delle definizioni agevolate, la razionalizzazione della rateizzzione concessa dall'agente della riscossione e una sanatoria fiscale, un fondo perequativo per l'esonero totale e parziale dei versamenti fiscali e contributivi da destinare nel 2021 a chi abbia registrato una significativa perdita di fatturato causa Covid-19.

 

Decreto Ristori ter e Ristori quater: cos’è e cosa prevede? Le novità 

Prima è arrivato il Ristori ter da circa un miliardo di euro grazie ai fondi stanziati e non spesi durante l’anno e poi il Ristori quater, ma solo dopo aver chiesto ieri un nuovo scostamento di bilancio da circa 8 miliardi di euro. Questa la strategia che ha in mente il Governo per affrontare questa drammatica situazione di fine anno.

 

Ristori ter e quater: quali misure contengono? 

 

Decreto Ristori ter, cosa prevede il testo:

Approvato il decreto Ristori ter da 1,4 miliardi di euro, dopo il Consiglio dei Ministri. Il provvedimento, il terzo in meno di un mese, si è reso necessario per allargare le misure dei decreti Ristori precedenti a tutte quelle regioni diventate nel frattempo zona rossa ed arancione con l’intenzione poi di allargare ancora la platea dei beneficiari degli indennizzi inserendo in allegato nuovi codici Ateco. Il decreto Ristori ter verrà finanziato grazie ai fondi stanziati e non spesi durante l’anno.

 

Da coprire non solo indennizzi alle attività interessate dalle chiusure ma anche la sospensione delle scadenze fiscali di novembre e dicembre, la cancellazione della seconda rata Imu per i negozi in cui si esercita l’attività, il credito d’imposta per gli affitti commerciali, passando poi alle misure per le famiglie come il bonus baby sitter da 1.000 euro per i genitori che non possono usufruire dello smart working e che sono costretti a lasciare i figli sotto i 12 anni di età a casa per la chiusura delle scuole. Da rifinanziare anche il congedo Covid al 50% dello stipendio.

 

Vale la pena ricordare che per il primo decreto Ristori sono stati stanziati 5 miliardi di euro e 2,56 miliardi di euro per il Ristori bis.

 

Decreto Ristori quater: scostamento di bilancio da 8 miliardi

La situazione si complica un pochino per il decreto Ristori quater da 8 miliardi di euro per il quale è stato chiesto ed ottenuto in Parlamento un nuovo scostamento di bilancio, dopo i 100 miliardi accumulati con il Decreto Cura Italia (20 miliardi a marzo), il decreto Rilancio (55 miliardi ad aprile) e il decreto Agosto (25 miliardi ad agosto).

 

È evidente che se nuove regioni diventano zone rosse questo comporta la necessità di ulteriori misure di sostegno” ha dichiarato il viceministro dell’Economia Antonio Misiani aggiungendo che lo scostamento di bilancio “potrebbe essere attorno a 7 miliardi di euro” e servirà ad aiutare le “attività direttamente coinvolte dalle misure restrittive e in parte a finanziare ulteriori misure”.

 

L’Esecutivo si è dovuto ricredere: i 5 miliardi di euro del primo decreto Ristori non sono bastati per tenere a bada la seconda ondata Covid, se ne sono dovuti aggiungere altri 2,56 con il decreto Ristori bis, altri 1,4 miliardi si aggiungeranno poi con il decreto Ristori ter e 8 miliardi di euro con il Ristori quater, solo per arrivare alla fine dell’anno, al termine del catastrofico 2020.

 

Cosa succederà all’Italia nel 2021? Per quest’anno gli scostamenti di bilancio termineranno a quattro ma per il 2021 già se ne prevede uno da 20 miliardi di euro, come confermato dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, mentre all’orizzonte sempre nel 2021 appare già un quinto decreto Ristori perché sembra proprio che il Covid non ci darà tregua almeno fino all’arrivo della prossima primavera.

 

Ristori quater: rinvio scadenze fiscali novembre e dicembre

Ottenuto ora il via libera al maggior deficit da parte delle Camere, è stato approvato dal Cdm il decreto Ristori quater, che tra le tante cose contiene anche un nuovo pacchetto di rinvii delle scadenze fiscali.

 

Il versamento degli acconti Irpef, Ires e Irap del 30 novembre 2020 è stato prorogato al 30 aprile per tutte le aziende che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 33% nel 1° semestre 2020, senza differenze di regioni. La proroga si applica ivece anche alle attività oggetto delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre e a quelle operanti nelle zone rosse, nonché per i ristoranti in zona arancione, a prescindere dal volume di fatturato e dall’andamento dello stesso.

 

Rinviata anche la dichiarazione dei redditi da presentare con Modello Unico in scadenza il 30 novembre 2021, al 10 dicembre 2020.

 

Proroga pace fiscale: rottamazione ter e saldo stralcio saranno rinviate al 1° marzo 2021. Il decreto Ristori quater, inoltre, contiene una nuova mensilità del bonus stagionali e precari del turismo, dello sport e della cultura.

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