Ritenuta d'acconto 2020: cos'è come funziona aliquota calcolo fattura

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Ritenuta d'acconto 2020: cos'è come funziona aliquota calcolo fattura

La ritenuta d’acconto è una trattenuta Irpef o Ires che viene applicata alle somme che il fornitore percepisce dal cliente o dal datore di lavoro.

 

Attualmente esistono diverse fome di ritenuta d’acconto ma quelle più usate sono:

1) le ritenute a titolo di acconto: che prevede una ritenuta del 20% da parte di chi riceve la prestazione e la ritenuta a titolo d'imposta.

2) le ritenute a titolo di imposta: che prevedono che ai fini della tassazione sul totale si versi solo l'aliquota al 20%.

 

Come abbiamo detto esistono poi, diversi tipi di ritenute:

  • Sui redditi di lavoro autonomo ai fini IRPEF;

  • Sulle prestazioni occasionali;

  • Sulle fattura tra titolari di partita Iva.

In questo articolo, ci soffermeremo però sulla ritenuta d'acconto 2020 in fattura emessa da professionisti, commercialisti, notai, consulenti ecc, e cioè con la trattenuta pari al 20% che si calcola e va applicata, solo nel caso in cui la prestazione professionale sia svolta a favore di persone fisiche titolari di partita Iva o giuridiche.

 

Nello specifico, il calcolo della ritenuta d’acconto non è altro che una trattenuta fatta sulla base imponibile, il cui versamento deve essere effettuato da coloro che ricevono la prestazione.

 

Pertanto, la fattura emessa dal professionista, deve contenere obbligatoriamente la ritenuta d’acconto e ciò implica che il soggetto debitore, debba versare la relativa trattenuta all’Erario compilando il modello F24 indicando il codice tributo relativo alla ritenuta d’acconto, come anticipo di tassazione per conto del professionista.

 

Che cos'è la Ritenuta d'acconto?

Che cos'è la ritenuta d'acconto? La ritenuta d'acconto 2020 riguarda l’attività di lavoro autonomo per professionisti, secondo quanto previsto dall’Articolo 23, comma 2, lett. c) del Tuir regolamento ritenuta acconto è una trattenuta che viene effettuata sull’imponibile del compenso della prestazione professionale. 

 

Il sostituto di imposta, che in questo caso è il cliente titolare di partita IVA, è colui che commissiona il lavoro e per questo riceve la fattura con il compenso da pagare al professionista.

 

il professionista, al momento che riceve il pagamento deve effettuare il calcolo delle ritenuta acconto, prima di emettere la fattura, applicando una ritenuta pari:

  • al 20% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, con l’obbligo di rivalsa.

     

  • al 30% nel caso di soggetti non residenti per i quali è la ritenuta non è a titolo di acconto dell’imposta bensì a titolo definitivo.

 

La ritenuta d’acconto al 20% va applicata e calcolata in fattura al momento in cui viene pagato il compenso per la prestazione professionale:

  • Cosa deve fare colui che richiede e paga la prestazione: se un professionista riceve un’imponibile di 100,00 euro, il debitore, ovvero colui che ha richiesto la prestazione, deve versare 80,00 al professionista come suo compenso maggiorato delle imposte ed eventuali oneri previdenziali + euro 20 all’Erario come ritenuta di acconto da versare tramite modello f24 Agenzia delle Entrate utilizzando il codice tributo 1040 entro il 16 del mese successivo al giorno di pagamento della parcella.  

  • Cosa deve fare il professionista che riceve il compenso: il professionista per contabilizzare il compenso ricevuto nella dichiarazione dei redditi, ha bisogno di ricevere dal debitore la certificazione dell’ammontare complessivo delle somme pagate al professionista + l’ammontare delle ritenute operate, delle detrazioni di imposta e dei contributi previdenziali + altri dati non obbligatori come l’IVA.

 

Ritenuta d'acconto in fattura: per chi è obbligatoria?

L’applicazione della ritenuta d’acconto in fattura è obbligatoria per tutti i soggetti che pagano un compenso a professionisti ed artisti per avere prestazioni di lavoro autonomo.

 

Nello specifico, i soggetti, sostituti di imposta, per cui vige l’obbligo di ritenuta d’acconto sono:

  • Persone fisiche che esercitano attività d’impresa o arte e professione;

  • Società di capitali residenti nel territorio dello Stato;

  • Enti pubblici e privati diversi dalle società;

  • Associazioni non riconosciute;

  • Società di persone e gli enti equiparati;

  • Imprese Agricole;

  • Condomini;

  • Curatori Fallimentari;

  • Società ed Enti non residenti in Italia;

  • Pubblica Amministrazione;

  • Trust;

  • Gruppi Europei di Interesse Economico (G.E.I.E).

 

Ritenuta d'acconto: su cosa si applica?

La fattura con ritenuta d'acconto si applica sui redditi, ossia, sui compensi ricevuti dai lavoratori autonomi, quali:

  • per prestazioni di lavoro autonomo anche prestazione occasionale, ed anche sotto forma di partecipazione agli utili;

  • per l’assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere;

  • sugli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione

  • sugli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di SPA, SRL

  • sui redditi derivanti dalla vendita di diritti d’autore da parte dello stesso autore

  • sui diritti per opere d’ingegno, ceduti da persone fisiche non imprenditori o professionisti che le hanno acquistate.

Non va invece applicata la ritenuta d’acconto su compensi di importo inferiore a 25,82 euro, sempre che non siano degli acconti sull’importo totale della prestazione, corrisposti da enti pubblici e privati, non aventi a oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, per prestazioni di lavoro autonomo occasionale.

 

Certificazione ritenute d'acconto nel modello Cu 2020 autonomi:

Fino al 31 dicembre 2014: La ritenuta acconto nelle fatture emesse dal professionista, ovvero, da colui che riceve un compenso a fronte di una prestazione, anche occasionale, per poterle inserire nella dichiarazione dei redditi ritenuta d'acconto, ha bisogno di ricevere dal debitore la certificazione delle ritenute acconto. Tale certificazione, deve essere consegnata da colui che gli ha commissionato i lavori, entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui le somme e i valori sono stati corrisposti.

 

Nella Dichiarazione, deve essere indicato:

  • Importo complessivo delle somme pagate

  • Importo totale delle ritenute operate

  • Importo delle detrazioni di imposta effettuate

  • importi per contributi previdenziali e assistenziali

  • Altri dati non obbligatori come ad esempio l’Iva

La vecchia dichiarazione è stata sostituita dalla nuova certificazione unica.

 

Il Cu 2020autonomi viene emesso da tutti i soggetti committenti che si sono avvalsi della prestazione dei professionsiti, diventando così "datori di lavoro" tenuti a compilare ed inviare la certificazione unica dei redditi sia al professionista che all’Agenzia delle entrate.

 

Tale invio, deve avvenire per via telematica entro il 7 marzo di ogni anno mentre va consegnata al lavoratore entro il 31 marzo di ciascun anno.

 

Ritenuta d'acconto calcolo base Imponibile e 4% Inps in fattura:

La fattura con ritenuta d'acconto al 20% si basa sul calcolo della base imponibile e sul 4% INPS, che è costituita da compensi professionali pagati a qualsiasi titolo dal sostituto d’imposta.

 

Alla formazione della base imponibile, concorre, inoltre anche il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio del professionista oltre a quelle documentate anticipate dallo stesso e rimborsate dal committente.

 

 

E’ inoltre soggetto a ritenuta d’acconto, anche il contributo Inps addebitato al cliente pari 4% ma solo da parte di lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps.

Leggi rivalsa 4% INPS 2020.

 

 

Versamento ritenuta d'acconto 20%: pagamento f24:

La ritenuta d’acconto in fattura pari al 20% o 30% a seconda che il committente sia residente o meno all’estero, si versa entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento.

Per cui se la prestazione è pagata il 18 febbraio 2020 la ritenuta d’acconto va versata entro il 16 marzo 2020, se la suddetta scadenza cade poi di sabato o domenica o festivo, il pagamento è da ritenersi posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

 

F24 Ritenuta Acconto Reddito Lavoro Autonomo: si versa all’ERARIO da chi paga il compenso al professionista, utilizzando il modello F24, esclusivamente con modalità telematiche poiché obbligatoria per i sostituti titolari di partita Iva. Il codice tributo da utilizzare è il seguente: codice tributo 1040.

Ecco invece le novità regime forfettario 2020 e fattura regime forfettario 2020.

 

Aliquote ritenuta d'acconto 2020:

La ritenuta d’acconto che va applicata in fattura sui redditi da lavoro autonomo, segue le seguenti aliquote ritenuta d'acconto:

  • 20%: per compensi corrisposti da soggetti residenti in Italia.

  • 30%: per compensi corrisposti da soggetti NON residenti in Italia dell’ammontare corrisposto.

 Vediamo nella fattispecie le aliquote ritenuta d'acconto 2020 Agenzia delle Entrate.

 

Tabella Riassuntiva tratta dall’Agenzia delle Entrate: tipologia reddito, ritenuta d’acconto e base imponibile:

Ritenuta d'acconto 2020: tipologie di redditoAliquota della ritenutaBase imponibile
Compensi per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionale20% a titolo d’acconto100%
Compensi per cessione diritti d'autore da parte dello stesso autore:  
- soggetti di età superiore a 35 anni 20% a titolo d’acconto 75% 
- soggetti di età inferiore a 35 anni20% a titolo d’acconto 60% 
Compensi per l’assunzione di obblighi di fare, non fare e permettere20% a titolo d’acconto 100% 
Compensi ad associati in partecipazione che apportano solo lavoro20% a titolo d’acconto 100% 
Partecipazione agli utili di soci fondatori o promotori 20% a titolo d’acconto 100% 
Compensi di qualsiasi natura per prestazioni di lavoro autonomo anche occasionale corrisposti a soggetti non residenti 30% a titolo d’acconto100% 
Compensi per cessione di opere d’ingegno, brevetti industriali, marchi d’impresa, formule, ecc. corrisposti a soggetti non residenti30% a titolo d’acconto100%
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