Ritenuta d'acconto prestazione occasionale: cos’è a chi conviene

Ritenuta d’acconto prestazione occasionale cos’è, come funziona la ricevuta in bollo, aliquota 20% quando a chi conviene al committente o al collaboratore

Ritenuta d'acconto prestazione occasionale: cos’è a chi conviene

La ritenuta d’acconto prestazione occasionale, è uno strumento di pagamento molto diffuso, utilizzato per pagare le prestazioni lavorative.

 

Ad oggi, infatti, sono sempre di più i giovani che per svolgere piccole mansioni per un breve periodo, vengono retribuiti tramite questo metodo di pagamento.

 

Vediamo quindi cos’è la ritenuta d’acconto prestazione occasionale cos'è e come funziona e a chi conviene.

 

Ritenuta d’acconto cos’è?

Che cos'è la ritenuta d'acconto?

  • La ritenuta d’acconto sulle prestazioni occasionali, è un sistema di pagamento che consente al committente di pagare la prestazione effettuata dal collaboratore che non possiede la partita IVA. 

  • Le prestazioni occasionali, che non superano un certo numero di giorni all’anno e il compenso massimo di 5.000 euro l’anno, possono essere pagate con la formula della collaborazione occasionale, comunemente chiamata ritenuta d’acconto.

  • Le caratteristiche formali e le aliquote con il fac simile della ricevuta, sono esposte nell’articolo Ritenuta d’acconto aliquote, in questa sede vedremo invece come funziona e a chi conviene.

 

Ritenuta d’acconto prestazione occasionale: a chi conviene e quando?

A chi conviene la ritenuta d’acconto? 

 

- Al committente, la prestazione occasionale con ritenuta d’acconto, non conviene molto, in quanto deve eseguire le stesse procedure messe in piedi per un collaborare con partita Iva, anzi sono di più, perché ha anche l’onere di anticipare la ritenuta d’acconto tramite F24.

 

- Al collaboratore, la ritenuta d’acconto conviene solo perché se non supera il compenso di 5000 euro l’anno, non deve pagare i contributi INPS ma al contempo, determina anche l’impossibilità di accedere agli ammortizzatori sociali come la DIS-COLL in caso di perdita involontaria del lavoro.

 

Di conseguenza, la collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto conviene solo quando:

  • Si devono svolgere collaborazioni di breve periodo;

  • Non si prevede di prestare altre collaborazioni nel medio periodo con lo stesso committente o con altri appartenenti allo stesso settore.

 

Collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto: come funziona?

In parole molte semplici, la collaborazione occasione con ritenuta d’acconto funziona come uno strumento di pagamento che consente al committente di pagare il collaboratore che cha eseguito un lavoro,  come se fosse stato effettuato da un professionista, pur non avendo partita IVA, purché nel rispetto del termini di legge in termine di tempi e  i limiti di compenso.

 

La natura del rapporto, tra committente e collaboratore, deve essere appunto occasionale e non deve istaurare un rapporto lavorativo di natura subordinata, perché in questo caso scatterebbe la presunzione di subordinazione e il conseguente contratto a tempo indeterminato + sanzioni per il committente.

Detto ciò vediamo in termini pratici come funziona:

  • in sede di pagamento della prestazione, il collaboratore occasionale deve consegnare al committente, la ricevuta della prestazione occasionale con la ritenuta d’acconto + l’imposta di bollo, nel caso in cui, l’importo superi i 77,47 euro.

  • Il committente, ricevuto il documento, provvede a saldare il compenso.

  • Solitamente, è lo stesso committente a preparare in anticipo la ricevuta della prestazione occasionale con ritenuta d’acconto, ma in realtà l’obbligo di fornire e consegnare la ricevuta è in capo al collaboratore.

 

Ricevuta prestazione occasionale con ritenuta d'acconto: bollo ed esempio fac simile

Dal punto di vista fiscale, affinché la ricevuta sia valida, deve contenere tutti i dati obbligatori previsti dalla legge che nello specifico sono:

  • Data e n° della ricevuta;

  • Dati del collaboratore: nome, cognome, indirizzo e codice fiscale;

  • Dati del committente: codice fiscale e partita IVA;

  • Descrizione dell’attività prestata dal collaboratore;

  • Importo del compenso lordo pagato;

  • Importo della ritenuta d’acconto applicata, solitamente il 20%;

  • Importo netto (lordo - ritenuta d’acconto).

  • imposta di bollo ricevute sopra i 77,47 euro.

Per avere un’idea più chiara vedi il ricevuta prestazione occasionale ritenuta d'acconto Fac Simile

Il committente, una volta ricevuto il documento completo deve:

  • Versare l’importo netto al collaboratore, meglio se eseguito con uno strumento di pagamento tracciabile;

  • Versare per conto del collaboratore, l’importo della ritenuta d’acconto. Tale versamento all’Erario, deve essere effettuato tramite modello F24  entro il 16 del mese successivo alla data della ricevuta.

Il collaboratore invece deve procedere:

  • alla dichiarazione dei redditi, indicando i compensi ricevuti tramite ritenuta d’acconto. 

  • A seconda poi, del reddito totale e delle deduzioni e detrazioni, lo Stato potrà: restituire parte o intera percentuale pagata, in caso di rimborso di imposta o un conguaglio, nel caso i cui le tasse dovessero superare il 20% già versato, chiedere un conguaglio. 

Per maggiori informazioni, leggi: dichiarazione dei redditi 2020 prestazione occasionale.

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