La sanatoria

Sanatoria fiscale dl Ristori Quater: cos'è, quando e a chi spetta

Sotto l’albero di Natale spunta una sanatoria fiscale: il decreto Ristori quater istituisce un fondo perequativo da 5,3 miliardi di euro per il 2021

Sanatoria fiscale dl Ristori Quater: cos'è, quando e a chi spetta

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 30 novembre 2020 n.157, conosciuto come decreto Ristori quater, recante "Ulteriori misure urgenti connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", il quarto in poco più di un mese e l’ultimo del 2020, per un totale di 18 miliardi di euro.

 

Il provvedimento da 8 miliardi di euro, per il quale è stato chiesto un nuovo scostamento di bilancio, stanzia circa 5 miliardi di euro per il rinvio delle scadenze fiscali e introduce nuove misure a sostegno di imprese e lavoratori di determinati settori, come una nuova indennità da 1.000 euro gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e un'indennità da 800 euro per i lavoratori dello sport.

 

Sotto l’albero di Natale spunta anche una sanatoria fiscale: il decreto Ristori quater istituisce un fondo perequativo da 5,3 miliardi di euro, cifra destinata ad allargarsi in base alle effettive necessità con un nuovo scostamento di bilancio da chiedere nel 2021. Vediamo di cosa si tratta.

 

Ristori quater: spunta un fondo perequativo cancella tasse

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entra in vigore il Ristori quater, dopo la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato e la firma del Presidente della Repubblica.

 

Il provvedimento da 8 miliardi di euro contiene un’importante novità: la cancellazione delle tasse per alcune partite IVA e imprese. Sotto la lente le scadenze fiscali oggetto di rinvio con il decreto Ristori quater: il secondo acconto Irpef, Ires e Irap il cui pagamento è stato prorogato sino alla primavera prossima (30 aprile 2021); i contributi e l’IVA previsti a dicembre.

 

Il decreto Ristori quater ha istituito un fondo finalizzato alla perequazione delle misure fiscali e di ristoro con dotazione iniziale pari a 5,3 miliardi di euro, da aumentare in base alle necessità future con un nuovo scostamento di bilancio per il 2021.

 

Il fondo, ribattezzato cancella tasse, sarà alimentato dalla rottamazione e dagli incassi delle imposte rinviate e avrà come beneficiari i soggetti che con i medesimi provvedimenti siano stati destinatari di sospensioni fiscali e contributive che “registrino una significativa perdita di fatturato”.

 

Sanatoria fiscale: chi ne beneficerà

Chi sarà esentato dal pagamento delle tasse? Le imprese e le partite IVA oggetto della sanatoria fiscale saranno individuate sulla base di alcuni parametri da fissare con un successivo Dpcm.

 

Il sostegno alle imprese e agli autonomi questa volta non passerà attraverso un indennizzo in denaro, come avvenuto per i ristori, ma con un esonero dal pagamento delle tasse, con l’obiettivo di individuare le attività maggiormente colpite dal lockdown natalizio.

 

L’esonero dei versamenti fiscali e contributivi, totale o parziale, avverrà sulla base dei parametri individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, acquisito il parere delle Commissioni parlamentari.

 

A beneficiarne potrebbero essere quelle categorie che hanno subito una perdita di fatturato consistente a causa del Covid-19, pari ad almeno il 33% nell’ultimo semestre dell’anno.

 

Sembra però che stavolta non si vogliano prendere in considerazione solamente i singoli settori, come si è fatto con i ristori e i codici Ateco, ma che ci si voglia basare sulla perdita di fatturato e su altri parametri oggettivi, come ad esempio i costi fissi sostenuti dalle aziende. Si attendono novità a gennaio, quando il meccanismo entrerà in funzione.

 

Il metodo è quello della perequazione, ossia della distribuzione o attribuzione in base a criteri di equità, per far sì che vi sia una sorta di pareggiamento tra chi ha ricevuto qualcosa con i ristori e chi ha ricevuto troppo poco sulla base di scelte dettate dalla fretta, per via della repentina impennata della curva dei contagi e delle successive chiusure.

 

Proprio per tale ragione il fondo è stato chiamato dal governo “perequativo”, come recita l’articolo 23 del decreto Ristori quater. Ci sarà molto lavoro da fare per cercare di pareggiare i conti, definendo al meglio i criteri di questa sanatoria fiscale, vista dalle imprese in difficoltà come un vero e proprio regalo di Natale.

 

Una boccata d’ossigeno per una pronta ripartenza in primavera, sperando che con l’arrivo del vaccino le attività economiche tornino a rifiorire, magari con la super spinta degli aiuti del Recovery fund, 209 miliardi di euro per ridisegnare l’economia del Paese sulla base di nuovi criteri come la sostenibilità e l’inclusività.

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