School bonus: detrazione donazioni non rinnovata per il 2019

School bonus 2019 non prorogato dalla Legge di Bilancio, stop alle erogazioni liberali a favore delle scuole sconto credito di imposta pari al 65%

Redazione
di Redazione
13 settembre 2019 11:37
School bonus: detrazione donazioni non rinnovata per il 2019

Lo School bonus introdotto dal decreto "La Buona Scuola" prevede la possibilità per i contribuenti che effettuano erogazioni liberali in denaro a favore degli istituti scolastici, di ottenere un credito d'imposta, ossia, uno sconto fiscale pari al 65% per il 2016 e 2017, e al 50% per il 2018, da ripartire in 3 quote di pari importo per 3 anni.

Vediamo nel dettaglio cos'è e come funziona l'agevolazione Schoole bonus, cosa prevede, a chi spetta e come fare a fruire di questa nuova opportunità.

 

Lo School bonus 2019 non è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2019, per cui stop alle erogazioni liberali a favore delle scuole sconto credito di imposta pari al 65%

 

School bonus 2019 novità: la detrazione donazioni non è stata rinnovata nel 2019.

 

School bonus cos'è?

Che cos'è lo School bonus? Lo School Bonus è un'agevolazione prevista dal Dl La Buona Scuola, legge 107/2015 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione" pubblicata in GU del 15 luglio scorso.

Tale novità fiscale, consiste nella possibilità per i contribuenti che effettuano donazioni, ovvero, erogazioni liberali per la scuola al fine di realizzare nuove scuole, potenziare o effettuare opere di manutenzione di quelle esistenti, di ottenere uno sconto fiscale sotto forma di credito di imposta. 

 

A tali contribuenti, spetta un credito di imposta pari a:

  • 65% per le erogazioni liberali in denaro nel 2016 e 2017;

  • 50% per quelle che verranno effettuate nel corso del 2018.

 

School bonus come fruire dell'agevolazione fiscale?

contribuenti che intendono fuire dell'agevolazione fiscale, credito d'imposta al 50% nel 2018, devono, secondo quanto stabilito dal comma 149 della suddetta legge, provvedere ad inviare specifica comunicazione telematica al MIUR, indicando:

  • le somme erogate a favore della scuola, ai sensi del comma 148;

  • la destinazione e l'utilizzo delle donazioni.

La comunicazione deve avvenire attraverso la sezione dedicata allo school bonus MIUR, il sito del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nel rispetto delle disposizioni del codice in materia di protezione dei dati personali.

 

School bonus 2018: a chi e cosa spetta?

Chi sono i beneficiari del credito d'imposta school bonus 2018? 

I contribuenti che possono fruire dell'agevolazione del credito di imposta pari al 65% nel 2017 e al 50% fino al 31 dicembre 2018, sono:

Contribuenti privati;

Persone fisiche;

Enti non commerciali;

Titolari di reddito di impresa.


Cosa spetta? Spetta uno sconto fiscale da ripartire in 3 quote annuali di pari importo per 3 anni fino ad un massimo di 100 mila euro.

Per fruire dell'agevolazione, i contribuenti devono effettuare erogazioni liberali in denaro a favore degli istituti scolastici al fine di finanziarie opere di costruzione di nuove scuole, opere di manutenzione o potenziamento di quelle già esistente, aumentare l'occupabilità degli studenti. 

 

Erogazioni liberali a favore della scuola: come funziona il credito d'imposta?

Secondo quanto definito dall'articolo 1, comma 145 della legge 107/2015, le erogazioni liberali in denaro destinate agli istituti scolastici, per la realizzazione di nuove strutture, manutenzione e potenziamento di quelle esistenti, spetta un credito di imposta da dividere in 3 quote annuali di pari importo per 3 anni.

Per cui tutti i contribuenti che nel corso del 2018 effettuano tali donazioni, possono fruire degli sconti fiscali.

 

Come funziona il credito d'imposta nello school bonus? Innanzitutto va ricordato che il credito di imposta è riconosciuto a chi effettua donazioni in denaro in favore delle scuole per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno di interventi per migliore l’occupabilità degli studenti, e non è cumulabile, per le stesse spese, con altri tipi di agevolazioni.

Riguardo alle spese agevolabili, il testo della legge pubblicata in GU, ha fissato un tetto massimo di 100 mila euro per ciascun anno.

 

Detto ciò, il credito va poi suddiviso in 3 quote annuali di pari importo ad esempio se è pari a 900, il contribuente può fruire dell'agevolazione nel 2016, 2017 e 2018 per un tetto massimo di 300 ogni anno.

Per i soggetti titolari di reddito d'impresa, il credito d'imposta, va sempre diviso in 3 quote in 3 anni, può essere utilizzato tramite compensazione in base a quanto stabilito dall'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, e non è rilevabile ai fini delle IRPEF, IRES e IRAP.

Per cui, il suddetto credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sul reddito e né delle relative addizionali regionali e comunali, e tantomeno alla determinazione del valore della produzione netta ai fini IRAP.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA