Decreto Letta Imu prima casa e cassa Integrazione: cosa aveva previsto

Sospensione rata Imu prima casa, Proroga Cig in deroga sono contenuti nel primo Decreto Letta, oltre Contratti Precari PA e doppio stipendio politici

Redazione
di Redazione
13 settembre 2019 15:28
Decreto Letta Imu prima casa e cassa Integrazione: cosa aveva previsto

Il Decreto Imu e Cassa Integrazione in Deroga 2013 fu approvato il 17 maggio 2013 e fu il primo decreto d’urgenza del nuovo Governo Letta.

 

Nello stesso decreto, viene inoltre aggiunto, il rifinanziamento anche dei contratti di solidarietà di cui all’articolo 5, commi 5 e 8 del decreto Legge 20 maggio 1993, n.148 e modificato dalla legge 19 luglio 1993, n.236 la cui scadenza prevista per il 31 luglio 2013 viene prorogata fino al 31 dicembre 2013.

 

Con il presente decreto legge, nell’ambito di riduzione dei costi della politica, viene abrogato il doppio stipendio dei membri del Parlamento che assumono le funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro o Sottosegretario di Stato, per cui dall’entrata in vigore del suddetto decreto, i Ministri non spetterà più anche lo stipendio da parlamentare.

 

Vediamo quindi cosa prevedeva il primo decreto Letta sull'MU:

Sospensione rata Imu prima casa: decreto

Per le seconde case non vi fu nessuna sospensione del pagamento dell’IMU e le scadenza per il versamento delle due rate continuarono ad essere il 16 giugno e 16 dicembre. Per la prima rata IMU, il decreto previde che:

  • dal 2013, non doveva essere più operata nel modello F24, la distinzione Stato - Comune in quanto l’intero versamento pari al 50% dell’imposta calcolata sulle aliquote deliberate dai singoli comuni nel 2012 e conguagliate con le nuove aliquote 2013, sarebbe andata completamente al Comune dove è ubicato l’immobile.

Sito e di riferimento Ufficiale Decreto Legge sulla Sospensione rata IMU Prima Casa e il rifinanziamento della Cassa Integrazione e Ammoritzzatori sociali in Deroga:

Governo Italiano: DECRETO-LEGGE: Interventi urgenti in tema di imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo.

Ecco invece come funziona l'IMU 2019.

 

Sospensione rata IMU Prima Casa, terreni e fabbricati rurali, imprenditori agricoli

Il primo decreto Letta riguardò anche la sospensione dell’IMU per i seguenti categorie catastali:

A) Abitazione principale e relative pertinenze esclusi i fabbricati A1 abitazioni signorili, A8 Abitazioni in ville, A9 castelli e palazzi di pregio 

B) unità familiari appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, immobili regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari IACP o di altri istituti aventi le stesse finalità degli IACP.

 

Riassumendo, il pagamento dell’IMU 2013 è stato sospeso solo per le PRIME CASE e solo per 1 sola pertinenza, per cui i proprietari di un immobile in cui hanno la residenza se presentano 2 cantine, o 1 garage e 1 cantina, continuano a pagare l’Imu sulla pertinenza eccedente a una.

 

Riguardo ai terreni e fabbricati non affittati, la possibile esenzione dal pagamento dell’IMU 2013 sarà solo per gli immobili a cui è stato riconosciuto la stato di ruralità. Su tali immobili, anche se vi sarà l’esenzione è comunque prevista l’applicazione dell’IRPEF e le rispettive addizionali rispettivamente sui redditi dominicali e dei fabbricati. Sono invece esclusi dalla sospensione gli immobili di categoria D/1.

La Sospensione IMU 2013 si applica anche agli Imprenditori Agricoli Professionali IAP che agli altri proprietari di cui articolo 13, comma 5 del DL 201/2011 che riguarda sia i coltivatori diretti e Iap che altri soggetti.

Novità sulla tassa unica sulla casa 2019.

 

Proroga Cassa Integrazione in Deroga: decreto

L’entrata in vigore del Decreto sulla Cassa Integrazione in Deroga e in generale degli ammortizzatori sociali in deroga, che sarà il giorno successivo alla pubblicazione della Gazzetta ufficiale entro 30 giorni a partire dal 17 Maggio, determinerà il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga con 1 miliardo di euro che verranno suddivisi su quota percentuale alle Regioni, che si aggiungono ai 990 milioni già stanziati dal Governo l’anno scorso.

 

A tal proposito, il Presidente del Consiglio Letta ha dichiarato che i fondi che serviranno per il rifinanziamento della CIGD sono soldi che «a legislazione vigente e per la situazione attuale del nostro bilancio quest’anno non si sarebbero potuti utilizzare e vengono usati come copertura temporanea con l’impegno a rimettere queste risorse nel momento in cui faremo l’operazione complessiva».  

In base all’art. 4 del presente Decreto Cigd, visto il prolungarsi della crisi occupazionale nel nostro Paese, al fine di tutelare il reddito dei lavoratori si è deciso un primo e immediato rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga utilizzando i fondi del Fondo Sociale per l’occupazione e la formazione.

 

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di comune accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze emaneranno entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, previa acquisizione del parere delle Conferenza Stato, Regioni e Province autonome di Bolzano e Trento e delle parti sociali, verranno stanziati i fondi per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga alla norma vigente, in base a specifici criteri di concessione e specifici termini di presentazione della domanda da parte delle aziende che ne richiederanno l’autorizzazione, ai limiti di durata e prolungamento delle prestazioni rispetto alle altre forme di prestazioni a sostegno del reddito, tipologia dei datori di lavoro e dei lavoratori beneficiari.

I singoli decreti andranno poi valutati dall’Inps, che avrà il compito di monitorare l’andamento della spesa e comunicarlo per via telematica al Ministero del Lavoro.

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