Esenzione TASI 2019: calcolo, riduzione 50% e 75% immobili, novità

TASI esenzione prima casa abitazione principale, riduzione tassa sui costi indivisibili del Comune del 50 e 75% per quali immobili novità calcolo beni merce

Redazione
di Redazione
25 novembre 2019 13:11
Esenzione TASI 2019: calcolo, riduzione 50% e 75% immobili, novità

Esenzione TASI novità calcolo e riduzione Tasi del 50% e del 75% immobili.

 

Dopo l’entrata in vigore della scorsa Legge di Stabilità, sono state introdotte diverse novità che di fatto hanno prodotto effetti diversi nel calcolo della tassa sui costi indivisibili dei Comuni.

 

Le novità più importanti ai fini di calcolo TASI 2019 riguardano i contratti a canone concordato, immobili in comodato, beni merce e le nuove aliquote TASI acconto e saldo che non possono essere aumentate, fatta eccezione per i casi specifici.

 

TASI 2020 novità in Legge di Bilancio 2020:

Per il 2020 sono previste diverse ed importanti novità per quanto riguarda la Tasi 2020 e l'IMU. 

 

La nuova Legge di Bilancio 2020 ha previsto infatti l'istituzione della nuova IMU 2020 e l'abolizione della TASI.

 

Esenzione TASI 2019 prima casa - abitazione principale:

Grazie alle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016, a partire dal 2016 è stata prevista come per l’IMU, l’esenzione TASI prima casa - abitazione principale.

 

Ciò significa che per i proprietari di immobili destinati all’abitazione principale in cui si dimora abitualmente, l’esonero dal pagamento dell’acconto TASI e del saldo, in quanto divenuti esenti dalla tassa sui costi indivisibili dei Comuni.

 

Analoga esenzione, anche per gli inquilini di immobili affittati e locati come abitazione principale.

 

La quota TASI a carico dell’affittuario con variazione dal 10 al 30% a seconda della percentuale fissata dal Comune, è obbligatoria per gli immobile non adibiti ad abitazione principale.

Rimane invece in vigore la TASI per le abitazioni principale di lusso, appartenenti alle seguenti categorie catastali: A1, A8 e A9.

 

Riduzione TASI al 75% immobili a canone concordato:

In vigore la riduzione TASI per gli immobili locati a canone concordato.

Tale riduzione della tassa sui costi indivisibile del Comune è pari al 75% della TASI dovuta in base all’aliquota comunale.

Ciò significa che il proprietario che affitta un immobile a canone concordato, può usufruire la riduzione 75% sull’aliquota fissata dal Comune in cui è ubicato l’immobile locato.

 

Esempio di calcolo riduzione TASI: se il Comune fissa un’aliquota Tasi pari al 10,6 per mille, la riduzione 75% si calcola così:

75% di 10,6= 7,95 arrotondato a 8. 8 per mille è l’aliquota dovuta sull’immobile a canone concordato. 

 

Quando si applica la riduzione TASI immobili a canone concordato?

La riduzione TASI, come per la riduzione IMU, si applica su:

  • Nuovi contratti di locazione a canone concordato;

  • Contratti di locazione a canone concordato già in essere alla data di entrata in vigore della precedente legge di Stabilità.

Tali contratti, beneficiano quindi della riduzione TASI-IMU al 75% rispetto all’aliquota ordinaria fissata dal Comune, a patto che il proprietario dell’immobile provveda a segnalare il possesso dei requisiti di riduzione TASI per il contratto a canone concordato mediante la presentazione della dichiarazione TASi entro il 30 giugno 2019.

 

Riduzione Tasi 2019: 50% Immobili in comodato d’uso:

Come per l’Imu, anche per la TASI per gli immobili in comodato d'uso gratuito, ci sono delle novità.

Su tali contratti, infatti, è prevista la possibilità di ridurre del 50% la tassa sui costi indivisibili del Comune qualora l’immobile sia concesso in comodato d’uso gratuito ad un parente di primo grado in linea retta, genitore o figlio. 

 

In questo caso, il comodante, ossia, colui che riceve l’immobile, può godere della riduzione della base imponibile TASI al 50% a patto che possegga i seguenti requisiti: 

  • Che l'immobile oggetto del contratto di comodato d’uso gratuito, che ricordiamo va registrato, deve essere adibito ad abitazione principale dal comodante;

  • Che l'immobile non sia di lusso, A1, A8 e A9;

  • Che il contratto di comodato d’uso gratuito, sia regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate tramite modello 69 comodato.

  • Che il comodatario possegga un solo immobile in Italia, oltre a quello concesso in comodato d’uso gratuito al parente di primo grado in linea retta;

  • Che il comodatario sia residente nello stesso Comune in cui l’immobile è concesso in comodato;

  • Che il comodario presenti la dichiarazione TASI attestante il possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge.

Per maggiori informazioni sull’argomento leggi il nostro articolo di approfondimento su: TASI comodato d'uso.

 

Aliquota TASI Beni merce:

L’aliquota TASI beni merce, definita dall’art. 1, comma 14, lettera c) Legge di Stabilità 2016 prevede che sia pari all’1 per mille con possibilità da parte del Comune di azzerare l’aliquota o di aumentarla fino al 2,5 per mille.

 

Ricordiamo che i beni merce, sono gli immobili, fabbricati costruiti dall’impresa edile costruttrice per essere venduti ma che rimangono invenduti o non affittati. 

  • L’aliquota TASI per questi fabbricati è l’1 per mille, mentre per l’IMU è prevista la completa esenzione. 

  • L’aliquota TASI può essere aumentata fino al 2,5 per mille o azzerata in base alle delibere dei Comuni.

Dal 2019, i blocchi sugli aumenti sono annullati.

 

TASI 2019 ok all'aumento aliquote fissate dal Comune:

Un’altra novità per TASI IMU 2019, prevede che per l'acconto e saldo TASI 2019 che vi possano essere aumenti delle aliquote TASI fissate dal Comune.

Ciò significa che il Comune può aumentare le aliquote TASI e anche dell’IMU.

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