Tassa Airbnb 2020: cedolare secca 21% affitti brevi cos'è e calcolo

Tassa Airbnb 2020 affitti brevi cos'è come funziona e cosa cambia con la nuova tassazione sul canone di locazione aliquota 21% e certificazione unica

Tassa Airbnb 2020: cedolare secca 21% affitti brevi cos'è e calcolo

Tassa Airbnb 2020 sugli affitti brevi, è stata una norma prevista nel Def e nella Manovra correttiva di aprile di tre anni fa.

 

Con l'introduzione della cd. Tassa Airbnb, l'ex governo Gentiloni, ha previsto l'obbligo per gli intermediari immobiliari che gestiscono le locazioni di appartamenti, case vacanza, ville, anche mediante piattaforme online come fa appunto Airbnb, di applicare al momento del pagamento da parte dell'affittuario, una cedolare secca sugli affitti brevi con aliquota al 21% sul canone di locazione.

 

Tale ritenuta, applicata dall'intermediario in quanto considerato sostituto di imposta, non è l'unico adempimento previsto dalla norma, infatti, una volta ricevuto il pagamento, l'intermediario è tenuto a riversare all'Erario, la cedolare del 21% e a rilasciare la certificazione unica al proprietario.

 

Vediamo in dettaglio cos'è la tassa Airbnb sugli affitti brevi, come funziona la ritenuta del 21% sul canone di locazione pagato dai turisti e i nuovi adempimenti fiscali previsti per gli intermediari immobiliari, qualora la norma dovesse essere approvata in via definitiva.

 

Cedolare secca 2020 novità: prevista nella nuova legge di bilancio 2020 conferma aliquota al 10% e cancellazione cedolare secca sui negozi.

 

Tassa Airbnb cos'é?

Che cos'è la tassa Airbnb?

  • La Tassa Airbnb, è la nuova tassazione sugli affitti brevi che il governo Gentiloni ha fatto approvare con la nuova Manovrina di aprile.

  • Diciamolo subito, per i turisti non ci saranno grandi cambiamenti, a parte quello forse di pagare un po' di più la locazione e quindi la vacanza ma qualcosa cambierà per i proprietari che guadagneranno meno, perché pagheranno finalmente le tasse dovute.

  • L'Italia, con la tassa airbnb sugli affitti brevi, controlli rigidi e l'obbligo di far pagare le imposte direttamente dai portale web o dagli intermediari immobiliari, cerca di dire addio all’evasione fiscale sulle locazioni brevi.

  • Per cui la vita dei furbetti degli affitti brevi, che intascano fior di quattrini in per poche settimane, solo con l'affitto della casa vacanza, un appartamento o la villetta al mare, in montagna o in una città d'arte, senza versare un centesimo di tasse, sta per finire.

  • La tassa Airbnb, infatti, non solo prevede controlli severi ma anche delle nuove regole e procedure per far sì che tutti paghino la cedolare secca sui canoni di locazione incassati, anche sugli affitti di breve durata, sotto i 30 giorni, visto che per questi non vi è obbligo di registrazione del contratto all'Agenzia delle Entrate.

  • Qualora approvata, la nuova legge, costringerà quindi i gestori dei portali web, come Airbnb, e le agenzie immobiliari di dover comunicare all’Agenzia delle entrate, i contratti di affitto breve effettuati stipulati tramite loro, di dover operare sui canoni pagati dall’inquilino, una ritenuta del 21% affitti brevi cedolare secca e rilasciare ai proprietari la certificazione unica, in quanto considerati sostituti d’imposta.

 

Cedolare secca 21% affitti brevi 2020 come funziona?

Con la Manovra di aprile, è stata introdotta in Italia, una nuova legge che prevede una serie di misure più strette e severe a carico degli intermediari immobiliari e delle agenzie immobiliari, al fine di evitare l'evasione fiscale sulle locazioni brevi.

 

Ma esattamente come funziona la tassa Airbnb sugli affitti brevi 2020? In base a quanto previsto dal nuovo decreto, la tassa Airbnb, non è una nuova imposta, in quanto le tasse sugli affitti brevi esistono da sempre, nonostante siano veramente in pochi a pagarle.

 

Ed è proprio a questa altissima percentuale di evasione, che il governo ha voluto introdurre nel settore delle locazioni brevi, nuove regole più stringenti e severe.

 

In pratica, la Tassa Airbnb sugli affitti brevi, prevede che gli intermediari e le agenzie immobiliari, applichino al momento del pagamento da parte dell'inquilino, una ritenuta del 21% sul prezzo del canone di locazione applicato al periodo scelto.

 

La legge italiana, infatti, consente a chi affitta di assoggettare alla cedolare secca con aliquota al 21%, i canoni di locazione incassati per le case vacanza.

Ciò significa quindi che questo tipo di reddito, non concorre alla formazione del reddito imponibile ma è tassato separatamente al 21%.

 

Tornando alla tassa Airbnb, se approvata, obbligherà le agenzie e gli intermediari a:

  • Comunicare all'Agenzia delle Entrate, i contratti di affitto brevi periodi, anche se per legge le locazioni sotto i 30 giorni non hanno l'obbligo di registrazione del contratto;

  • Applicare al momento del pagamento da parte dell'affittuario, un'aliquota 21% come cedolare secca sul canone di locazione;

  • In quanto considerati sostituti d'imposta, dovranno poi riversare allo Stato il 21% e rilasciare al proprietario della casa vacanza affittata, la cd. certificazione unica.

 

Tassa Airbnb: a chi si applica e cosa cambia?

La nuova Tassa Airbnb riguarda esclusivamente l'affitto da parte di:

  • Intermediari immobiliari anche online, come Airbnb: oggi, infatti, chi vuole affittare la seconda casa per le vacanze o per un paio di settimane all'anno, si affida solitamente a dei portali web specializzati come appunto Airbnb, ma anche come i famosi Tripadvisor o Expedia, sia per trovare affittuari che per effettuare pagamenti online direttamente sul sito web. Con le modifiche introdotte dalla manovrina di aprile, Airbnb, o qualsiasi altro intermediario, al momento dell’incasso del canone di locazione, deve applicare sul prezzo totale, una ritenuta del 21% e poi riversarla all’Erario. Questo passaggio, consente al gestore del servizio di pagare direttamente la cedolare secca, perché considerato sostituto d’imposta, ed il proprietario non potrà più evadere le tasse, perché pagate già alla fonte. Inoltre, l'intermediario, è obbligato a comunicare tutti i contratti di locazione breve conclusi per suo tramite, e dovrà rilasciare entro il 31 marzo di ogni anno, la certificazione unica contenente gli importi percepiti e le ritenute effettuate, a tutti i proprietari che hanno affittato la loro casa su quel sito o altro intermediario. La violazione delle suddette regole, comporta per l’intermediario, sanzioni pari a 2.000 euro.

  • Agenzie immobiliari: Le stesse regole che valgono per Airbnb e per gli altri portali web, valgono anche per le agenzie immobiliari, che sono ora obbligate a segnalare all'Agenzia i contratti di affitto breve conclusi tramite loro, applicare la ritenuta d’acconto cedolare secca sugli importi incassati, riversarla allo Stato e rilasciare ogni anno, il modello CU.

 

Affitti brevi cedolare secca sul canone di locazione:

Come abbiamo visto la manovrina di aprile, conferma la disposizione gli affitti brevi, oltre al regime ordinario di tassazione del canone d’affitto, possono beneficiare del regime semplificato cd. cedolare secca.

La cedolare secca sugli affitti, è nello specifico un’imposta che sostituisce sotto un'unica aliquota:

  • l'Irpef sull’immobile;

Le aliquote cedolare secca, sono 2:

  • Cedolare secca al 10% per il canone concordato;

  • Cedolare secca al 21% per le locazione in regime di libero mercato e gli affitti brevi della casa vacanze.

L’importo della cedolare secca che si paga mediante modello F24 e relativo codice tributo, deve essere versato:

  • Acconto, pari al 95% dell’imposta totale, entro il 30 giugno;

  • Saldo entro il 30 giugno dell'anno successivo, o 16 maggio con maggiorazione dello 0,40%.

Se l'importo dell'acconto supera i 257,52 euro, è possibile pagare l'acconto in due rate:

  • Primo acconto pari al 60% entro il 30 giugno;

  • Secondo acconto pari al 40% entro il 30 novembre (40%);

  • Saldo entro il 30 giugno dell’anno successivo, o entro il 16 luglio, maggiorando l'importo dello 0,40%.

I codici tributo cedolare secca da indicare nel modello F24 sono:

  • 1840, per versare la 1° rata dell'acconto;

  • 184, per versare la 2° rata in acconto;

  • 1842, per pagare il saldo.

Per quanto riguarda, invece, la procedura per registrare l'opzione cedolare secca presso l'Agenzia delle Entrate, occorre compilare e trasmettere il modello RLI 2019 mediante il software Rli. Tale registrazione, non è obbligatoria se la locazione è inferiore ai 30 giorni.

In riferimento alla tassa Airbnb, gli intermediari immobiliari intesi come sostituti d’imposta, probabilmente saranno esonerati dagli adempimenti previsti per la cedolare secca.

Attendiamo riscontri ufficiali in merito.

 

Locazioni brevi novità nel decreto Crescita:

In base a quanto previsto dal testo di conversione in legge del decreto Crescita ecco le novità locazioni brevi.

 

Previste quindi le seguenti novità decreto Crescita locazioni brevi:

  • dal mese di agosto, parte la banca dati delle strutture ricettive presenti in Italia, compresi gli immobili destinati alle locazioni brevi;

  • previsto un codice identificativo per le strutture ricettive da utilizzare negli annunci, dal quale il Fisco potrà evincere tipologia, caratteristiche, ubicazione e proprietario. Pertanto negli annunci online diventa obbligatorio indicare il proprio codice identificativo del proprietario e tipo di struttura, cosicché da rendere più facili i controlli fiscali. Tutti i dati saranno comunicati all'Agenzia delle Entrate.

  • le informazioni contenute nella banca dati saranno disponibili anche sul sito del Ministero delle politiche agricole e del turismo.

  • In caso di pubblicazione di annunci di affitti online senza il bollino anti furbetti è prevista la sanzione da 500 a 5.000 euro per annuncio a carico del portale.

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