Web tax Italia 2020: cos’è come funziona tassa servizi digitali al 3%?

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Web tax Italia 2020: cos’è come funziona tassa servizi digitali al 3%?

Web tax Italia 2020: dalla web tax alla Digital tax 2020 con la nuova Legge di Bilancio 2020.

 

Dopo due anni di rinvii, entro il 2020 partirà ufficialmente la web tax Italia. Dopo la conferma da parte dello stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che al termine dell'Ecofin aveva detto che la Digital tax “è una delle componenti della manovra", ora la misura è stata inserita, con alcune modifiche rispetto alla precedente normativa mai attuata, nel testo della Legge di Bilancio 2020, attualmente in discussione al Senato.

 

Secondo le ultimissime novità, l'articolo 84 del Ddl di Bilancio 2020, ha quindi rilanciato la web tax introdotta dall’articolo 1, comma 35, della legge di Bilancio 2019 in una veste in parte modificata. Tra le principali novità c'è l’eliminazione della necessità di emanare un decreto attuativo per la sua attuazione, al fine di rendere automatica l’applicazione dell’imposta 2020

 

La Web tax 2020 in Italia prevede quindi un'imposta sui servizi digitali pari al 3% da applicare ai servizi digitali, ovvero:

  • veicolazione su una interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia;

  • messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi;

  • trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.

Si tratta di un prelievo del 3% destinato a colpire le imprese con ricavi ovunque realizzati superiori a 750 milioni e ricavi derivanti da servizi digitali non inferiori a 5,5 milioni.

 

Dal momento che nel testo della Legge di Bilancio 2020 è ormai stata confermata la Digital tax, andiamo a vedere la Web tax cos’è e come funziona, cosa prevede e cosa tassa, per chi è obbligatoria, da quando parte e come si pagherà.

 

Web tax 2020 in Legge di Bilancio: cosa prevede la Digital tax?

Web tax 2020 in Legge di Bilancio 2020 cosa prevede? In base a quanto previsto dal testo della Legge di Bilancio 2020 bollinato e in discussione in Senato in questo momento, prevede l'avvio della cd. Web tax Italia entro il 2020.

 

Nel testo però c'è una modifica sostanziale alla normativa Web tax intrdotta dalla scorsa legge di bilancio (art. 1 commi 35-50 L. 145/2018), la vecchia norma Web Tax istituiva l'imposta sui servizi digitali con una aliquota del 3% sui ricavi derivati da:

  • pubblicità mirata online;

  • fornitura di beni e servizi venduti su piattaforme digitali;

  • trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo sempre di un'interfaccia digitale.

 

Ora la nuova normativa Web Tax 2020 così come modificata dall'articolo Articolo 84 – Imposta sui servizi digitali di cui all’articolo l, comma 35, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 prevede una continuità con la precedente norma e introduce le seguenti modifiche:

  • le soglie siano calcolate rispetto ai ricavi conseguiti l'anno precedente a quello di riferimento;

  • l'imposta si applica sui ricavi realizzati nell'anno solare a decorrere dal 2020;

  • eliminata la necessità di emanare un apposito decreto ministeriale di attuazione, prevedendo così l'applicazione automatica della norma a partire dal 1° gennaio 2020;

  • è stato meglio definito ciò che non va considerato servizi digitali;

  • introdotta una sunset clause, ovvero una apposita clausola che preveda che la web tax resti in vigore fino all'attuazione delle disposizioni che deriveranno da accordi raggiunti nelle sedi internazionali in materia di tassazione dell'economia digitalizzata;

  • ai fini dell'applicazione dell'imposta non sono considerati i corrispettivi della messa a disposizione di un'interfaccia digitale che facilita la vendita di prodotti soggetti ad accisa.

 

 

Cos'è la Web tax?

Che cos'è la Web tax? La Web tax è una nuova tassa approvata l'anno scorso ma mai entrata in vigore. Ora con il nuovo governo giallorosso si torna a parlare di web tax Italia nella Legge di Bilancio 2020.

 

Ma esattamente cos'è la Digital tax 2020? Con il termine Digital tax si indica un'apposita imposta che vada a colpire i giganti del web, Google, Facebook, Amazon ecc, che nel nostro Paese producono reddito senza pagare le giuste tasse.

 

Al fine di consentire la corretta tassazione dei giganti del web, con la Legge di Bilancio 2020, il governo andrà ad ufficializzare l'avvio della cd. Web tax quale imposta sulle vendite online.

 

Andiamo quindi a vedere come funziona la web tax.

A breve potrebbe arrivare anche la web tax europea decisa dall'Unione Europea.

 

Web tax 2020: come funziona la Digital tax

Web tax Italia: come funziona la Digital tax 2020? La Web tax funziona così:

 

- prevista una nuova tassa sulle vendite digitali con un'imposta pari al 3%, ciò significa che le imprese italiane che risultano clienti delle multinazionali del web con fatturato sopra i 750 milioni di euro e che compiono più di 3.000 transazioni, dovranno trattenere sulle fatture l'imposta del 3% sul fatturato e riversarla al Fisco. 

 

- Come si applica l'imposta: per calcolare l'imposta si deve applicare l’aliquota del 3% all’ammontare dei ricavi tassabili realizzati dal soggetto passivo in ciascun trimestre.

 

- L'imposta così determinata dovrà essere versata entro il mese successivo a ciascun trimestre e alla presentazione della dichiarazione annuale ell’ammontare dei servizi tassabili prestati entro 4 mesi dalla chiusura del periodo d’imposta. 

A tal fine, entro 4 mesi dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio, il Mef e l'Agenzia delle Entrate, dovranno emanare un apposito decreto che fissi i servizi assoggettati alla web tax.

 

- A differenza della precedente web tax approvata due anni fa, l'applicazione della nuova Web tax Italia nella Manovra 2020, rientrano le imprese del web che mettono a disposizione piattaforme digitali per la vendita di beni e la cessione di servizi, quali ad esempio Amazon, eBay ecc.

 

Il prelievo del 3% sul B2B ossia business to business, andrà comunque a produrre effetti inevitabili anche sulle piccole e medie imprese italiane che effettuano vendite internazionali di prodotti made in Italy.

 

- Gli altri due settori che saranno colpiti dalla web tax Italia sono:

  • pubblicità online realizzata su interfaccia digitali;

  • raccolta dati sempre tramite piattaforma digitale.

Per cui saranno colpiti tutti gli operatori italiani che utilizzano per la pubblicità e la trasmissone datl, Google, Facebook e Amazon.

 

Web tax Italia imposta 3%: su cosa si paga e da quando?

Cosa tassa la web tax? L'imposta al 3% della web tax colpirà il fatturato delle imprese italiane sulle quali si applicherà appunto un'imposta del 3%.

 

La web tax, a differenza della Google Web tax e della vecchia Digital web tax di Renzi, pertanto, è un'imposta sulle vendite online che le imprese italiane che operano con Google, Facebook, Booking, Apple, Expedia, Airbnb, eBay ed altri, ed utilizzano i loro servizi dematerializzati, quali piattaforme ed applicazioni digitali, magazzini virtuali, raccolta dati personali ecc, ma sarà poi il ministero dell'Economia a definirli meglio in un elenco sulle varie tecnologie con i successivi decreti attuativi, devono versare al Fisco obbligatoriamente l'imposta del 3%.

 

Web tax in Italia da quando? In base a quanto confermato dal ministro Gualtieri, la Web tax in Italia entra in vigore dal 1° gennaio 2020.

 

Web tax Italia 2020 chi paga e su cosa si applica?

In base alla legge Web tax Italia 2020 si prevedono 3 strade di applicazione dell'imposta al 3% per le imprese con ricavi ovunque realizzati non inferiori a 750 milioni e ricavi derivanti da servizi digitali non inferiori a 5,5 milioni.

 

La Web tax 2020 in Italia prevede quindi l'applicazione di una imposta sui servizi digitali pari al 3% su:

  • veicolazione su una interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia;

  • messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi;

  • trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale.

Per cui si deve applicare l’aliquota del 3% all’ammontare dei ricavi tassabili realizzati dal soggetto passivo in ciascun trimestre.

 

L'imposta così determinata deve essere versata entro il mese successivo a ciascun trimestre e alla presentazione della dichiarazione annuale dell’ammontare dei servizi tassabili prestati entro 4 mesi dalla chiusura del periodo d’imposta. 

 

Web tax 2020 esclusioni:

In base al testo Web tax Legge di Bilancio 2020 il governo ha aggiunto il comma 37-bis alla precedente normativa, intervendo a specificare i servizi digitali esclusi dalla web tax Italia 2020:

 

A) la messa a disposizione di una interfaccia digitale il cui scopo esclusivo o principale è quello della fornitura agli utenti dell’interfaccia da parte del soggetto che gestisce l’interfaccia stessa di:

  • contenuti digitali;

  • servizi di comunicazione;

  • servizi di pagamento;

B) la fornitura di servizi finanziari regolamentati da parte di entità finanziarie regolamentate;

 

C) la cessione di dati da parte dei soggetti indicati alla precedente lettera b). 

 

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