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L’anniversario

John Lennon, 8 dicembre 1980. La ricostruzione dell'omicidio

“I was shot”, le ultime parole di Lennon prima di morire. Da oggi 40 artisti italiani aderiscono alla campagna “Imagine” per i lavoratori dello spettacolo

John Lennon, 8 dicembre 1980. La ricostruzione dell'omicidio

La sera dell’8 dicembre del 1980  John Lennon viene assassinato da un pazzo con l’ossessione per i Beatles.  “I was shot”, sono le sue ultime parole, “mi hanno sparato”. Una morte inspiegabile. Ma Lennon è nella storia della musica e sarà ricordato per sempre, non solo per le sue canzoni  meravigliose, ma per il sogno che aveva di vivere in un mondo senza guerre, quello che canta in “Imagine”, semplicemente  il suo capolavoro. 

 

Da oggi, 40 artisti italiani aderiscono alla campagna lanciata dalla rivista  Rolling Stone “Imagine” per sostenere  il fondo “Scena unita, per i lavoratori della musica e dello spettacolo”, una  categoria  in grande difficoltà per le misure sanitarie anti- Covid. Artisti come  Max Papeschi, Paolo Troili, Marco Lodola, Morgan (che ha creato il disegno della campagna) e Giulio Vesprini,  hanno partecipato con una loro opera  ispirata all’ex Beatles. I lavori  sono  presentati e messi in vendita sul sito della rivista.  

 

John Lennon, l'8 dicembre di 40 anni fa l'assassinio:

Esattamente quarant’anni fa, John Lennon viene ucciso a due passi dalla sua casa, il Dakota Building di New York, da uno squilibrato in cerca di gloria. E’ insieme alla moglie Yoko Ono.

 

Sono circa le 22,50, John e Yoko hanno passato una  giornata piena di impegni. La mattina avevano posato nudi, abbracciati in posizione fetale, per Rolling Stone sulla moquette del loro appartamento, una foto che entrerà nella storia. A quell’ora l’assassino di John è già in agguato all’ingresso del palazzo, è arrivato dalle Hawaii, in mano stringe un disco, Double Fantasy, l’ultimo album di Lennon. Secondo la ricostruzione dell’ultimo giorno di Lennon fatta da Ezio Guaitamacchi nel suo libro "Amore, morte e Rock ‘n' Roll", dedicato alla fine di  50 rockstar, qualcuno incrocia davanti al palazzo Mark David Chapman, è James Taylor, che però lo scansa malamente. 

Alle 16,30 John e Yoko escono dall’edificio diretti in sala registrazioni, Chapman è ancora lì, con l’album tra le mani. Vuole un autografo, Lennon gli firma la copertina del disco.

 

Alle 22,50 John e Yoko sono di ritorno a casa, scendono dalla macchina che li ha accompagnati e non si accorgono dell’assassino che è nascosto nel buio: Mark David Chapman prende la mira, spara a bruciapelo, 5 colpi di pistola, uno va a vuoto, gli altri 4 trapassano i polmoni e l’aorta. Pochi minuti dopo il dottor, Lynn, direttore dei servizi di emergenza al Roosevelt Hospital di New York, inizia una sfida impossibile, salvare la vita dell’ex Beatles. In un’intervista alla Cnn, il dottor Lynn ha ricordato quei drammatici momenti: "Due agenti di polizia entrarono in ospedale, uno di loro aveva il corpo di Lennon sulle sue spalle e l'altro gridò, ferita da arma da fuoco, senza segni vitali. Lennon era ormai senza vita, non aveva polso, nessuna pressione del sangue, non rispondeva. Gli ho aperto il petto, ho preso in mano il suo cuore per praticare un massaggio cardiaco.  Dopo aver provato per circa dieci, 15, 20 minuti, era chiaro che nulla si poteva fare e John Lennon fu dichiarato morto. Non ricordo con precisione cosa dissi alla signora Ono, probabilmente qualcosa come: Ho una notizia molto brutta. Nonostante tutti i nostri sforzi per salvare suo marito, non abbiamo potuto ed è morto. Cadde letteralmente sdraiata sul pavimento e sbatteva la testa contro il muro. Ho messo le mani dietro la sua testa, nel timore che si potesse fare del male". 

 

Alle 22.53, la leggenda della musica muore al Roosevelt Hospital.  Yoko prega i dottori di non dare ancora la notizia, deve prima parlare con  il figlio Sean. La morte di John Lennon è un lutto mondiale, la moglie sceglie di non celebrare nessun funerale.

Chapman arrestato subito, alla polizia dirà:” Volevo essere importante”. L’album che Lennon gli aveva firmato, “Double Fantasy“ è stato messo all’asta per oltre un milione di dollari. Negli anni Chapman ha dichiarato: “Sentivo che uccidendo John Lennon sarei diventato qualcuno e invece sono diventato un assassino. Ora so cos’è la vergogna”.

 

Chi era John Lennon:

John Winston Lennon nasce a Liverpool il 9 ottobre del 1940, mentre gli aerei tedeschi bombardano la cittadina britannica. Cresciuto senza  padre, perde anche la madre, che muore in un incidente stradale. Ad occuparsi di quel ragazzo che ama il rock’n’roll è la zia Mimì. John fonda con i compagni di scuola, i Quarrymen, e incontra Paul Mc Cartney. E’ l’inizio della band che rivoluzionerà il mondo della musica. I Beatles. 

 

Dopo la rottura Lennon si trasferisce definitivamente  in America con Yoko Ono, ma non è più la star della musica pop. Diventa, con la moglie, un pacifista attivista, un manifesto vivente politico impegnato contro la guerra, ha problemi di droga ed è spiato dall’Fbi.

 

Nel 1975 si ritira a vita privata, abbandona la musica, cinque anni dopo ritorna con Double fantasy, è il 1980, l’anno della sua morte. 

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