25 Aprile 2020: Festa della Liberazione ai tempi del Coronavirus

25 Aprile 2020 cos'è e perché si festeggia, Liberazione d'Italia, significato e storia della resistenza italiana, come sarà ai tempi del Coronavirus

25 Aprile 2020: Festa della Liberazione ai tempi del Coronavirus

25 Aprile 2020: festa della Liberazione ai tempi del Coronavirus

 

Il 25 aprile rappresenta una delle date fondamentali della storia italiana. È il giorno in cui ogni anno si celebra la Liberazione d’Italia dal regime fascista e dell’occupazione militare tedesca di stampo nazista.

Una festa nazionale che conserva il suo profondo significato e viene celebrata con eventi ufficiali.

 

25 Aprile 2020, la Liberazione ai tempi del Coronavirus:

A causa dell’emergenza Coronavirus, che sta interessando l’Italia e il mondo, non si hanno ancora notizie in merito alle celebrazioni e agli eventi che saranno organizzati per sabato 25 Aprile 2020.

 

Per la Festa della Liberazione 25 aprile 2020, si potranno comunuque svolgere alcune forme di celebrazione, come la deposizione di corone davanti lapidi o monumenti ai Caduti, che prevedano, oltre alla presenza dell’autorità deponente, la partecipazione anche delle associazioni partigiane e combattentistiche.

 

A comunicarlo ai prefetti una circolare del Gabinetto del ministro dell’Interno, condivisa con l’ufficio del cerimoniale di Stato e per le onorificenze della Presidenza del Consiglio dei ministri.

 

Durante queste celebrazioni dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale, compatibile con la situazione emergenziale, e forme di intese con le associazioni anche per l’individuazione di un’unica rappresentanza ed esclusa qualsiasi forma di assembramento.

Ecco il messaggio del presidente Sergio Mattarella 25 aprile 2020 e l'iniziativa lanciata dall'Anpi Bella ciao flash mob 25 aprile 2020.

 

25 Aprile cos'è e perché si festeggia la Liberazione?

Il 25 Aprile è stata scelta come data simbolo della Festa nazionale perché proprio quel giorno, nel 1945, avvenne la ritirata da parte delle truppe naziste e di quelle fasciste della Repubblica di Salò dalle città di Milano e Torino.

 

La guerra in realtà andò avanti ancora per qualche giorno: la fine venne sancita infatti con la firma della Resa di Caserta il 29 Aprile (che divenne effettiva il 2 maggio).

 

Il 25 Aprile ha assunto anche un altro significato, ossia quello della Resistenza militare e politica delle forze partigiane.

Cosa accadde il 25 Aprile 1945: il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (Clnai), che coordinava i diversi gruppi di resistenza nel Nord, chiese ai territori ancora occupati di insorgere. Il 19 Aprile aveva infatti diramato un messaggio via radio e sui giornali agli occupanti:

Insorgere o perire 

 

Sei giorni dopo, le città di Milano e Torino furono liberate. Entro il 1 maggio furono liberate anche altre città del Nord Italia.


La sera del 25 Aprile, Benito Mussolini cercò di fuggire travestito da soldato tedesco, ma venne catturato dalla 52esima Brigata Garibaldi nei pressi del lago di Como. L’epilogo è noto: fu processato e fucilato il 28 Aprile.


Il crollo del regime fascista era in realtà avvenuto due anni prima, il 25 luglio 1943: il Re Vittorio Emanuele III aveva infatti fatto destituire Mussolini al termine del Gran Consiglio del Fascismo.

 

Il 3 settembre di quello stesso anno il nuovo capo del Governo, Pietro Badoglio, firmò l'armistizio con gli alleati anglo-americani; i nazisti quindi decisero di liberare Mussolini, che nel frattempo era stato imprigionato sul Gran Sasso, e formarono la Repubblica Sociale Italiana (conosciuta inoltre come la Repubblica di Salò).

 

Al Sud intanto arrivarono gli anglo-americani e in varie zone d’Italia iniziarono a costituirsi movimenti di partigiani, che oltre ad antifascisti e militari del dissolto esercito regio, riunì anche contadini, giovani e operai: si era formata la “Resistenza” contro il dominio nazifascista.


25 Aprile, da quando si festeggia?

la giornata di festività nazionale venne istituita con un decreto l’anno seguente, proposta dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e firmata dal Re Umberto II, all’epoca principe e luogotenente del Regno d'Italia. Era il 22 Aprile del 1946.

 

Tre anni più tardi, con la legge n.269 del maggio 1949, presentata sempre da De Gasperi in Senato l’anno precedente sulle "Disposizioni in materia di ricorrenze festive”, la data venne fissata in maniera definitiva.


Da allora tutte le città italiane vengono organizzate delle manifestazioni commemorative dell’evento.


A Roma, le celebrazioni vengono aperte dal Presidente della Repubblica all’Altare della Patria.

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