Le sanzioni

Dpcm 3 novembre e lockdown, multe e sanzioni: cosa si rischia

Previste multe e sanzioni per chi non rispetta le misure restrittive. Le conseguenze più gravi riguardano la violazione della quarantena se positivi

Dpcm 3 novembre e lockdown, multe e sanzioni: cosa si rischia

Con l’entrata in vigore del Dpcm 3 novembre, valido dal 6 novembre al 3 dicembre, scattano anche i nuovi controlli.

In caso di violazione delle norme si rischiano infatti multe e sanzioni, anche piuttosto salate.

 

La più pesante riguarda chi dovesse uscire nonostante si trovi in quarantena per esito positivo del tampone al Covid-19.

 

Dpcm 3 novembre: le sanzioni per violazione delle disposizioni

Da 400 a 1.000 euro è la sanzione amministrativa per chi non dovesse rispettare quanto imposto dal Dpcm 3 novembre, come il mancato utilizzo della mascherina o del rispetto del distanziamento, ma anche il divieto di spostamento: le disposizioni cambiano a seconda della zona “cromatica” in cui si trova la regione. Ossia fascia rossa, arancione o gialla.

La multa scende a 280 euro, con uno sconto del 30%, se viene pagata entro 5 giorni.

 

  • Zona rossa: nella fascia rossa è vietato ogni ingresso in entrata e in uscita nei territori, così come spostarsi sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione): fanno eccezione gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Si può uscire solo per assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista; per fare rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Vietati quindi anche gi incontri con amici e parenti non conviventi.

  • Zona arancione: è consentito spostarsi solo all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22, senza che ci sia la necessità di motivare lo spostamento. Dalle 22 alle 5 si applica il “coprifuoco”, quindi sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Sono inoltre vietati, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute, per svolgere attività oppure usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune. 

  • Zona gialla: sono vietati gli spostamenti nella fascia oraria che va dalle 22 alle 5 del mattino, salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Il Viminale ha chiarito in una circolare che sarà possibile la chiusura di strade e piazze a rischio assembramento anche prima delle 21.


L’utilizzo dell’autocertificazione è obbligatorio per dimostrare le “comprovate esigenze” previste dal Dpcm. Ma attenzione a non attestare il falso: in zona rossa sarà oggetto di controlli.

 

Se viene provata la non veridicità di quanto dichiarato, può scattare il reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale, previsto dall'articolo 495 del codice penale e punito con la reclusione da uno a sei anni.


Conseguenze ancora più dure sono previste per non rispetta l’obbligo di quarantena.


Nessuna multa invece è prevista per chi viola le raccomandazioni inserite nel dpcm.

 

Violazione quarantena: le sanzioni

In caso di violazione della quarantena e isolamento se positivi, che costituisce reato penale, si rischia l’arresto da tre a 18 mesi.

A cui si aggiunge un’ammenda da 500 a 5mila euro.

 

Questa è la sanzione più pesante tra quelle previste.

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