L’addio all’Ue

Brexit 2021: come funziona l’ingresso a “punti” nel Regno Unito

Da gennaio 2021 è in vigore il “sistema a punti” per lavorare e vivere nel Paese, annunciato dal Governo britannico. Ecco quando e quale visto servirà

Brexit 2021: come funziona l’ingresso a “punti” nel Regno Unito

Cambiano le regole per poter entrare e soprattutto vivere nel Regno Unito. Alle 23 del 31 dicembre 2020 è terminata la libera circolazione tra il Paese e il resto dell’Unione Europea, con l’entrata in vigore della Brexit dal 1° gennaio 2021.

 

Niente più trasferimenti automatici, dunque, ma solo a precise condizioni che il Governo britannico ha messo a punto e divulgato in queste ore, attraverso un’apposita campagna di sensibilizzazione. Ecco cosa è cambiato. 

 

Brexit 2021, il Sistema di immigrazione a punti (PBS)

Si chiama Points-based immigration System ed è il nuovo sistema “a punti” voluto dal Regno Unito per regolamentare l’ingresso di stranieri nel proprio territorio. Non prevede distinzioni tra cittadini europei ed extraeuropei, ma per poter entrare servirà un minimo di 70 punti, 50 dei quali ottenibili con la conoscenza approfondita della lingua inglese e avendo già un lavoro o uno sponsor. Insomma, ci si potrà trasferire solo con un contratto già in mano e non per cercare sul posto una nuova opportunità.  

 

Sono anche richiesti un salario minimo di 20.480 sterline, pari a circa 23mila euro. Se si guadagnano più di 25.600 sterline (circa 28.500 euro) si ottengono però più punti, così come se si può contare su un dottorato di ricerca, se si è under 30 o se si lavora in settore nei quali c’è maggiore richiesta di personale. Insomma, si privilegiano i lavoratori qualificati, meglio pagati, giovani e promettenti. Non a caso uno degli slogan che circola in queste ore è Open for Business, dunque porte aperte a chi porta produttività: «Il nuovo sistema di immigrazione invia un messaggio a tutto il mondo: la Gran Bretagna resta Open for business.?Vogliamo continuare a incoraggiare i migliori talenti da tutto il mondo a portare le loro competenze nel Regno Unito», ha dichiarato l’Ambasciatore britannico in Italia, Jill Morris.

 

Il sistema dei visti dal 1° gennaio 2021:

Sono anche previsti visti differenti a seconda del motivo per cui si vuole entrare nel Regno Unito. Esclusi gli studenti e i turisti (vedi sotto) o coloro che intendono fare visita a parenti in territorio britannico, i visti per lavoro sono suddivisi a loro volta tra quelli per lavori qualificati, per professioni sanitarie e assistenziali (Health and Care), per professioni specialistiche come fondatori di Start up e Innovators e per Global Talent, ossia talenti e soggetti con spiccate qualità nei campi dell’ingegneria, delle scienze, della tecnologia digitale, ma anche dell’architettura, delle arti (compresi cinema, design, moda). 

Una corsia privilegiata sarà riservata a ricercatori e scienziati nell’ambito delle cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, Maths). In tutti questi casi è comunque richiesta un’offerta di lavoro da uno sponsor riconosciuto dall’Home Office e la conoscenza della lingua inglese almeno a livello B1.

 

Domanda e tasse amministrative per entrare nel Regno Unito

A chi intende trasferirsi sono richiesti, oltre alla compilazione di una domanda tramite App per smartphone, anche il pagamento di una tassa amministrativa. Potrebbe essere necessario anche un supplemento per la copertura sanitaria (Immigration Health Surcharge), per accedere al National Health Service. Una riduzione o esenzione è prevista per gli operatori del comparto medico. 

 

Brexit 2021, cosa cambia per gli studenti?

Come chiarisce il sito del Governo, «per studiare nel Regno Unito con un visto per studenti dovrai essere in possesso di determinati requisiti». Si dovrà, infatti, dimostrare che:

  • è stato offerto un posto in un corso da uno sponsor per studenti riconosciuto dall’Home Office;

  • si è in grado di parlare, leggere, scrivere e capire la lingua inglese;

  • si ha una disponibilità economica che permettere di mantenersi e pagare gli studi;

  • si intende studiare seriamente nel Regno Unito.

Stop dunque ai finti studenti, che in realtà lavoravano come camerieri e pizzaioli. È poi previsto un visto separato per i cosiddetti Child Student, gli studenti minorenni di età tra i 4 e i 17 anni, che desiderano studiare in una scuola indipendente. 

Se, invece, ci si vuole laureare in UK si potrà presentare una domanda apposita per il Graduate Visa, che prevede anche la possibilità di cercare lavoro o lavorare durante il completamento del percorso universitario per due anni (3 per i dottorandi), dopo il termine degli studi. Si può accedere a questo programma solo se si è in possesso di laurea triennale (Undergraduate Level) o superiore e solo a partire dall’estate del 2021, in presenza di uno sponsor per studenti riconosciuto dall’Home Office, che sarà accuratamente verificato. 

 

Brexit 2021, Turisti con permesso fino a 6 mesi

Ma cosa cambierà per chi vuole raggiunge il Regno Unito solo per motivi turistici? Al momento il premier Boris Johnson ha rassicurato:«Non stiamo sbarrando il cancello». Da gennaio, dunque, chi vorrà raggiungere Londra o altre città britanniche per un breve periodo, come nel caso dei turisti, non dovrà procurarsi un visto, purché la sua permanenza non superi i 6 mesi. Lo stesso varrà per chi desidera fare visita a parenti e amici, seguire un corso di studi breve (le classiche vacanze-studio estive) o attività di lavoro, come la partecipazione a conferenze ed eventi. 

 

Brexit 2021, Cosa cambia per chi vive già a Londra e dintorni

Chi vive già nel Regno Unito, pur senza essere cittadino britannico, dovrà presentare domanda l’EU Settlement Scheme per poter restare anche dopo il 30 giugno 2021, quindi oltre i sei mesi di transizione dopo la Brexit.

Il Governo di Londra sta ultimando i form, disponibili al sito GOV.UK. 

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