Fidel Castro: biografia, studi, rivoluzione Che Guevara, data morte

Fidel Castro biografia: chi è? Dove e quando è nato, studi fatti, la passione per Cuba fino a diventare leader della rivoluzione e incontro con Che Guevara

Redazione
di Redazione
3 settembre 2019 12:13
Fidel Castro: biografia, studi, rivoluzione Che Guevara, data morte

Fidel Castro biografia: chi era? La storia di Fidel Castro è molto rievante nella politica internazionale.

 

Quali sono state le scelte che lo hanno portato al fianco di Che Guevara?

 

Cosa c'è da sapere sugli anni rivoluzione?

 

Quali sono state le sue politiche a Cuba?

 

Storia e biografia di Fidel Castro.

 

Fidel Castro biografia

Fidel Alejandro Castro Ruiz biografia: nasce il 13  agosto  1926 a  Biràn  Cuba muore il 25 novembre 2016 a l’Avana è sepolto nel  cimitero  di Santiago Di Cuba.

 

Fidel Castro detto il Leader  Maximo  è stato sposato due volte, la prima con Mirta Diaz Balaz dal 1948 a soli 22 anni fino al 1955, ricca e di famiglia agiata gli ha dato un figlio,  Fidelito  oggi fisico nucleare, dopo il divorzio è la volta nel 1980 di Dalia  Soto Del Valle, avranno altri 5 figli.

 

Fidel  Castro figlio di un immigrato spagnolo  diventato poi un proprietario terriero a Cuba, il giovane Fidel si iscrive  all’università dell’Avana nel 1945, inizia la sua fede politica iscrivendosi nelle file del Partito Del Popolo Cubano, si scontra con gli altri gruppi d’opposizione che spesso terminano in veri e propri scontri a fuoco.

 

Nel 1950 si laurea in legge.

 

Fidel Castro biografia rivoluzione Cuba

Dopo il colpo di stato di Fulgenzio Batista nel 1952 si arruola in un movimento che vuole ribaltarne il potere, inizia  con altri a pensare  di  dare  l’assalto  alla  caserma  Moncada.

 

A Santiago De Cuba, ne diviene il capo e il 1953 attua il piano d’assalto, ma le poche disponibilità di uomini e lo scarso coordinamento tra gli stessi fanno fallire l’attentato, Fidel Castro viene arrestato, alcuni di loro vengono uccisi nel corso degli scontri, altri giustiziati con la pena di morte immediata, un massacro che solo l’ intervento   dell’  Arcivescovo  di  Santiago mise fine.

 

Fidel Castro al suo processo rifiutò la difesa degli avvocati, fu lui stesso a pronunciarla, più che una difesa fu un’arringa contro il regime, presentò un memoriale che ne trasformò le parti, da accusato ad accusatore, un documento che spiegava a chiare lettere tutto il male perpetrato verso il popolo cubano, un vero e proprio  attacco  al  potere,  documento poi passato alla storia e diventato famoso con il titolo ”Condannatemi. Non importa. La storia mi assolverà”.

 

Oltre le chiare accuse al potere, Fidel, con questo documento iniziò anche la sua campagna politica illustrando un programma per migliorare la qualità della vita stessa dei cubani.

Scriveva che si doveva attuare un nuovo piano di distribuzione della terra ai latifondisti dietro pagamento di un indennizio, della confisca dei beni dello stato usurpati da alcuni membri dei governi passati, al passaggio allo stato dei servizi di distribuzione elettrica, telefonica, alla necessità di una politica d’industrializzazione, alla nascita di cooperative agricole, ai dimezzamenti degli affitti, alla riduzione dei costi urbani.

 

Il processo si concluse con una condanna e solo nel 1955, il governo Batista gli concesse l’esilio in Messico spinto dall’America che iniziava a vedere una pesante rigidità nel suo regime carcerario.

 

Fidel Castro he Guevara

E’ in Messico che Fidel Castro conosce Ernesto Che Guevara dando l’avvio ad un’amicizia che li vedrà combattere   insieme  per  ideali  comuni. A  dicembre del 1956 Fidel Castro con pochi uomini che sposano la sua stessa causa, decide di tornare a Cuba per rovesciare il governo Batista, dopo scontri violenti e interminabili che videro morire uomini del regime e rivoluzionari la lotta si concluse con la vittoria di Fidel Castro nel 1959, l’Esercito Ribelle prese il potere. 

 

Il  nuovo   governo  di  Fidel Castro mise in atto subito alcune riforme popolari, (chiusura delle case di tolleranza, delle sale da gioco, la lotta contro il traffico di droga perpetrate con capillarità attraverso tutti i quartieri  la liberalizzazione  degli accessi ai luoghi pubblici ,alberghi, spiagge, fino ad allora riservati esclusivamente  agli uomini del potere e alle classi sociali elevate.

 

Il popolo cubano apprezzò profondamente il cambiamento e il governo Fidel ebbe grande successo.

 

Le riforme promesse non tardarono ad arrivare, fu la volta della riduzione  dei canoni d’affitto,  dei prezzi dei medicinali dei libri scolastici, delle tariffe elettriche, telefoniche e dei trasporti.

 

L'embargo e la morte di Fidel Castro

Le  proteste iniziarono  quando il governo si accingeva a varare la Riforma Agraria, questa prevedeva un’ assegnazione di circa 400 ettari ad ogni latifondista con il divieto di frazionamento e vendita per evitare speculazioni, le reazioni non si fecero attendere.

 

Le classi sociali alte e medie, poi i dissensi più clamorosi, quello del comandante delle forze armate che si rifugiò negli Stati Uniti, poi il governatore della provincia di Camarguey, accusato di cospirazione contro il governo per essersi opposto alla nuova riforma agraria fu arrestato.

 

Inizia da qui anche la rottura con l’America, un braccio di ferro che porta al blocco economico come ritorsione dell’America contro l ’Uomo  Fidel, il cosiddetto EMBARGO durato diversi decenni, finito solo nel 2015 per volontà del Presidente Obama che lo annulla nella dichiarazione ufficiale mentre si trova a Cuba, una visita che non si faceva da 88 anni.

 

E’ nel 2006 che Fidel Castro inizia ad avere seri problemi di salute tanto da nominare nel 2008, dopo 50 anni  di  Presidenza,  suo  predecessore  il  fratello  Raul  Castro  Ruz, al quale  affida tutti i poteri.

 

Muore 10 anni dopo, nel novembre 2016 all’età di 90 anni, nove giorni di lutto, l’intera isola partecipa alla morte del  leader maximo, l’Avana è triste, tesa e preoccupata, un clima di incertezza e dolore , il governo teme le contestazioni di qualche gruppo reazionario e schiera l’esercito a sorvegliare le strade in attesa delle celebrazioni ufficiali.

 

La musica, una costante nella vita di tutti i cubani scompare dalle strade per commemorare la memoria di un uomo che ha fatto di Cuba un luogo unico al mondo, nonostante i dissensi, l’embargo durato  decenni,  persino i  turisti  sempre  numerosi nell’isola rispettano il silenzio imposto dal governo per il lutto di Fidel Castro.

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