Ritratti a stelle e strisce

Chi è Janet Yellen, la prima donna al Tesoro nominata da Joe Biden

Se confermata dal Senato, la 74enne sarà la prima donna a dirigere il Tesoro USA, la Banca Centrale e Consiglio dei Consulenti economici della Casa Bianca.

Chi è Janet Yellen, la prima donna al Tesoro nominata da Joe Biden

C’è ancora una donna tra le presunte candidate a uno dei posti chiave della nuova squadra di Joe Biden, eletto Presidente degli Stati Uniti con il voto del 3 novembre. L’agenzia Reuters e fonti vicine alla Casa Bianca informano sulla proposta di nominare Janet Yellen, ex-Presidente della Federal Reserve ed economista di lunga data, per il ruolo di Segretario del Tesoro.

Se confermata dal Senato, la Yellen diverrebbe la prima donna a gestire il Tesoro, la Banca Centrale e il Consiglio degli esperti economici dell’Amministrazione USA.

L’atteso inquilino di 1600 Pennsylvania Avenue avrebbe scelto la 74enne, economista del lavoro, non solo in base alla fiducia (l’hanno definita una “trusted, steady, and pragmatic hand on the helm”, una ‘mano salda’). Ma, soprattutto, per la sua capacità di guidare gli sforzi della nuova ‘agenda di Biden’ verso la ripresa e il rilancio a fronte delle conseguenze devastanti dell’impatto della pandemia.

 

In corsa per il “Tesoro”, chi è Janet Yellen

Nata a New York il 13 agosto 1946 in una famiglia ebraica di origini polacche, da un’insegnante di scuola elementare (madre) e un medico di base (padre).

È cresciuta nel quartiere di Bay Ridge a Brooklyn. Ragazza preparata e di successo, la giovane Yellen si è diplomata con il titolo di Valedictorian (l’equivalente dello studente meritevole dell’anno) alla Fort Hamilton High School, sempre a Brooklyn. Ha conseguito gli studi all’Università Brown (Pembroke College, 1967), dove  è riuscita a orientare la sua specializzazione, partendo dalla filosofia e improntandola sull’economia. È stata particolarmente influenzata dai professori (allora noti) George Borts e Herschel Grossman. Nel 1971 a Yale, ha ottenuto un Dottorato di ricerca. in economia con una tesi intitolata “Occupazione, produzione e accumulazione di capitale in un’economia aperta: un approccio di disequilibrio”, presentata sotto la supervisione dei (in seguito) premi Nobel James Tobin e Joseph Stiglitz, con i quali si è distinta tra gli studenti più brillanti e memorabili. Nello stesso anno e presso la stessa Facoltà, Yale ha l’attivo dottorandi illustri come Uri Possen e Gary Smith. Ma la Yellen è stata l’unica donna in quella classe di corso.

 

Dopo la laurea, ha lavorato per diversi anni come docente universitaria di Macro-economia presso la Haas School of Business dell’Università della California, a Berkeley, dove attualmente è Professoressa Emerita. Oltre alla carriera di esperta accademica nelle discipline economiche, la Yellen si è distinta nel contesto politico statunitense per poi ricoprire la carica di Presidente della Federal Reserve dal 3 febbraio 2014 al 3 febbraio 2018.

 

È sposata con il collega economista George Akerlof, anche lui docente nello stesso Ateneo a Berkeley e vincitore del Nobel per l’Economia. Ha un figlio, Robert Akerlof, docente di Economia all’Università di Warwick.

 

Già Alto funzionario con Clinton e Obama, tra le 100 donne più potenti per Forbes

È negli anni Novanta che viene incaricata dall’allora Presidente Bill Clinton di assumere la Presidenza del Consiglio dei Consulenti economici a Washington. Dal 1994 al 1997, è stata membro del Consiglio dei Governatori del Federal Reserve System e, successivamente, Vice-presidente dell’American Economic Association. Negli anni seguenti, ha fatto anche parte della Federal Open Market Committee e, per sei anni, è stata a capo della Federal Reserve Bank di San Francisco.

 

Nel 2010, l’allora Presidente degli USA, Barack Obama, la nomina Vice-Presidente della Federal Reserve, dove è rimasta per quattro anni, fino all’arrivo del suo successore Ben Bernanke. La Yellen è stata quindi la prima donna a rivestire questo ruolo e la prima ‘democratica’ dai tempi di Paul Volcker (ex-Presidente della Federal Reserve sotto i mandati di Jimmy Carter e Ronald Reagan. Molto popolare, è ricordato anche per aver messo fine agli alti livelli di inflazione registrati negli Stati Uniti negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta). In virtù di questa serie di importanti impegni portati avanti a livello istituzionale, è nel 2014 che Forbes posiziona Janet Yellen al secondo posto nella lista delle 100 donne più potenti del mondo.

 

Quanto alle altre cariche in via di attuale e potenziale assegnazione alla Casa Bianca, la Yellen entrerebbe a fare parte di una formazione che, oltre alla Vice di Biden Kamala Harris, potrebbe includere Alejandro Mayorkas alla guida del Dipartimento per la Sicurezza interna e Avril Haines come Direttore dell’Intelligence ‘a stelle e strisce’, stando ad alcune fonti vicine al team di Transizione di Biden. Mayorkas e Haines sono ex-assistenti dell’Amministrazione Obama. John Kerry, che è stato Segretario di Stato sotto Obama, potrebbe diventare l’inviato speciale presidenziale per il Cambiamento climatico.

 

Leva della politica fiscale

La strategia della nomina di Yellen, confermata dagli alleati Democratici durante la campagna elettorale di Joe Biden, punta a spostare l’attenzione delle politiche del Tesoro statunitense verso sforzi progressivi volti ad affrontare la crescente disuguaglianza economica e combattere i cambiamenti climatici. Punta anche a smorzare l’enfasi pre-pandemica dell’Amministrazione Trump sul taglio delle tasse e sull’allentamento delle normative finanziarie.

 

Yellen porta a Biden decenni di esperienza nel campo della politica economica, oltre che un’immagine particolarmente apprezzata e riconosciuta dal Congresso, dai funzionari delle finanze internazionali (come Christine Lagarde della Banca Centrale Europea, ad esempio, con cui ha intrattenuto un importante dibattito pubblico nel 2014), dai progressisti e da molti rappresentanti degli interessi economici statunitensi. Infatti, sempre in campagna elettorale, fonti hanno rivelato come la Yellen abbia individuato, come le priorità primaria d’intervento, l’apertura dei rubinetti della spesa fiscale per sostenere un’economia devastata dalla pandemia di coronavirus.

 

Tuttavia, la strada – tutt’altro che priva di nuove sfide - per la Yellen rimane in salita, vista la difficile congiuntura economico-sanitaria. Un percorso che ha come aspetto forte l’esperienza di policy-making in gran parte incentrata, negli ultimi vent’anni, sulla politica monetaria e fiscale. Per prima cosa, il suo sarà un ruolo molto più politico di quello che ha svolto nella sua lunga carriera alla Fed, un’istituzione che fa di tutto per prendere le distanze dalla politica di parte.

 

A Wall Street, Janet Yellen è considerata da molti come una dove (“colomba bianca”, nel gergo politico statunitense) che concentra le proprie preoccupazioni sulla disoccupazione piuttosto che per gli andamenti dell’inflazione. Come tale, pare sia meno propensa a sostenere aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve, rispetto - ad esempio - a William Poole (altro noto economista, undicesimo Amministratore delegato della Federal Reserve Bank di St. Louis), considerato un hawk (un “falco”). Eppure, non si può ancora dire l’ultima parola, dato che ci sono già analisti e opinionisti che speculano sulle proiezioni future, preannunciando come la Yellen potrebbe finire per agire più come un falco, qualora le circostanze economiche ineluttabili lo richiedessero.

 

È di oggi la notizia che riporta come lo scoop del Wall Street Journal sulla nomina della Yellen abbia contribuito a dare un sentiment positivo alle Borse, che anche in Europa stanno rispondendo bene alla notizia che l’Amministrazione Trump ha formalmente autorizzato la transizione dei poteri presidenziali a Biden (assieme al rialzo dettato dalle nuove speranze sul vaccino anti-covid19).

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