Riforma del Mes

Riforma Mes: cos’è, cosa prevede e cosa cambia, approvata Ue Italia

Novità riforma Mes: anticipata di due anni la rete di sicurezza per le banche, sostituito il Memorandum d’intesa per le riforme con una lettera d’intenti

Riforma Mes: cos’è, cosa prevede e cosa cambia, approvata Ue Italia

La maggioranza di governo si è ricompattata in extremis sul Mes, superando l'ostacolo del voto del 9 dicembre che avrebbe potuto mettere a repentaglio l'intera tenuta dell'esecutivo. Camera e Senato hanno espresso parere favorevole alle comunicazioni del premier Conte sulla Riforma del Mes, in vista della riunione del Consiglio europeo prevista per il 10 dicembre sul Fondo Salva-stati. 

 

La pandemia ha posticipato di un anno la tanto attesa riforma del Mes, ma alla fine si è arrivati all’obiettivo principale, ossia quello di rafforzare l’euro e tutto il sistema bancario europeo.  

 

I ministri finanziari dei 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica hanno dato il via libera alla modifica del trattato pensato per aiutare i paesi dell’eurozona a rischio default, studiando una riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) atta a prevenire le crisi finanziarie piuttosto che a curarle.

 

Anticipata di due anni la rete di sicurezza per le banche, sostituito il Memorandum d’intesa per le riforme con una lettera d’intenti: queste le principali novità della riforma dell'Esm - European stability mechanism o Fondo salva-stati.

 

Riforma Meccanismo europeo stabilità: cos’è

Via libera dell’Eurogruppo alla riforma del Mes, avviata due anni fa ma poi interrotta dalla crisi pandemica da Coronavirus che ha investito il mondo intero. Dopo intensi negoziati, alla fine è stato approvato lo stesso testo concordato un anno fa.

 

La riforma del trattato è stata pensata per rafforzare e semplificare le linee di credito precauzionali del Fondo salva-Stati, al fine di agire prima del salvataggio di una nazione, sostenendo i paesi dell’Eurozona in anticipo rispetto a quando si ritrovano a fare i conti con problemi di finanziamento sui mercati.

 

Soddisfatto il presidente di turno dell'Ecofin, il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz, convinto che la riforma del Meccanismo europeo di stabilità possa "rafforzare l'euro e tutto il settore bancario europeo, perché lo rendiamo più robusto contro gli attacchi degli speculatori, e rendiamo il settore bancario più resistente alle crisi e quindi in grado di sostenere l'economia reale".

 

Naturalmente i paesi della Zona Euro dovranno continuare a fare il proprio lavoro, riducendo i rischi sui bilanci delle banche. Proprio a tal proposito il ministro dell'Economia italiano, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che “l'Italia figura tra i Paesi che hanno compiuto progressi nel sistema bancario che oggi appare solido e non più collocato, come è stato per molto tempo, tra quelli con fragilità, un riconoscimento positivo che giudichiamo importante e che concorre a farci considerare positivo l'esito dell'Eurogruppo".  

 

È bene specificare che questa riforma non ha nulla a che vedere con la linea di credito di emergenza creata in primavera per le spese sanitarie dirette ed indirette da Covid-19, la Pandemic Crisis Support. A tal proposito il titolare del dicastero di via XX Settembre, in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue della Camera prima dell’Eurogruppo, ha specificato che la riforma del Mes è “una cosa distinta dalla scelta se utilizzare o meno il Mes sanitario da parte dell’Italia: su tale questione, come è noto esistono posizioni diverse, ogni decisione a riguardo dovrà essere condivisa dall’intera maggioranza e approvata dal Parlamento”.

 

Riforma Mes: cosa cambia e cosa prevede

Cuore centrale della riforma del Mes è la funzione di paracadute finale o backstop del Fondo Unico di Risoluzione delle banche (fondo salva-banche), su cui si era spesa in particolar modo l’Italia. Si tratta di una garanzia di ultima istanza da utilizzare nel caso in cui il Single Resolution Fund (Srf), o Fondo Unico di Risoluzione, si trovi a corto di fondi.

La rete di sicurezza entrerà in vigore due anni prima del previsto, nel 2022 invece del 2024 grazie ai progressi fatti dalle banche europee nella riduzione dei crediti deteriorati (Npl).

 

Oltre al backstop, la riforma del Mes prevede anche una semplificazione e un rafforzamento delle linee di credito, in particolare della Precautionary Conditioned Credit Lines (Pccl) messa a disposizione degli Stati membri dell’area euro con fondamentali economici solidi che vengono colpiti da choc avversi. Con la riforma, l'accesso a questa particolare linea di credito sarà riservato ai membri del Mes la cui situazione finanziaria ed economica sia "robusta" nei fondamentali e il cui debito pubblico sia "sostenibile".

 

Prevista anche l’eliminazione del Memorandum d’intesa per le riforme, conosciuto per aver imposto in passato condizioni rigidissime alla Grecia, e la sostituzione con una lettera d'intenti che assicura il rispetto delle regole del Patto di stabilità. Tradotto vuol dire che le ristrutturazioni richieste al Paese che utilizza i fondi del Mes non saranno più automatiche e che se non vengono mantenuti gli impegni presi la linea di credito viene interrotta.

 

I paesi che si ritrovano in questa situazione non verranno lasciati soli ma potranno chiedere un’altra linea di credito, la Eccl - Enhanced Condition Credit Line siglando però un memorandum d’intesa che li vincola al rispetto delle condizioni previste ed alla sorveglianza aumentata della Commissione europea.

 

La riforma del Mes approvata dall’Eurogruppo dovrà ora essere firmata da tutti gli Stati aderenti al trattato a gennaio, per poi passare alle operazioni di ratifica a livello nazionale.

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