Il recovery fund

Recovery fund: cos'è come funziona significato, recovery plan italiano

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Recovery fund: cos'è come funziona significato, recovery plan italiano

Recovery fund italiano, ultime notizie:

 

*** Recovery fund italiano ultime notizie 10 settembre 2020: presentata ieri la bozza del Recovery Plan italiano, composta da 32 pagine, al Ciae - Comitato Interministeriale per gli Affari Europei, incaricato dal premier Giuseppe Conte di predisporre le linee guida del testo.

 

Solo dopo la bozza sarà spedita alle Camere per essere finalmente consegnata all’Unione europea entro il 15 ottobre per l’avvio delle consultazioni informali, in concomitanza con il documento programmatico di bilancio valevole per il 2021.

 

Si spera che la promessa di Conte di coinvolgere Camera e Senato verrà mantenuta ma intanto la bozza è già pronta, quindi il passaggio parlamentare potrebbe rivelarsi una pura formalità, per maggiori informazioni: Recovery fund italiano cosa prevede il testo.

 

L'accordo del Recovery fund.

C'è stato finalmente l'accordo sul Recovery Fund: i 27 leader europei  impegnati da 5 giorni in duri negoziati, stanchi ma soddisfatti hanno siglato per acclamazione e applauso finale il testo di uno storico piano straordinario da 750 miliardi di cui 390 miliardi di sovvenzioni da non rimborsare e 360 miliardi di prestiti, per salvare i paesi più colpiti dalla pandemia e dalla crisi economica.

 

Sull'accordo Recovery Fund, Conte ha detto: "Con 209 miliardi possiamo far ripartire l'Italia", il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel su Twitter ha invece dichiarato "Ce l'abbiamo fatta, l'Europa è forte e unita" aggiungendo poi "È un ottimo accordo, e accordo giusto", "Ed è un segno concreto che l'Europa è una forza in azione".

 

Al termine del Consiglio europeo in conferenza stampa il premier Conte ha detto "Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l'autonomia delle istituzioni comunitarie", aggiungendo "Il governo italiano è forte: la verità è che l'approvazione di questo piano rafforza l'azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l'Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre".

 

Alla domanda sul Mes il premier ha risposto: "La mia posizione non è  mai cambiata. Il Mes non è il nostro obiettivo. L'obiettivo è valutare il quadro di finanza pubblica e utilizzare tutti i piani che sono nell'interesse dell'Italia. Il piano che oggi approviamo ha assoluta priorità. Ci sono prestiti molto vantaggiosi". Poi Conte ha annunciato: "Partirà presto task force sul Piano di rilancio", ma, aggiunge "avremo il quadro chiaro dopo il confronto con le opposizioni".

 

Poi concludendo ha detto: "Permettetemi di ringraziare tutti gli italiani: in questi giorni sono stato molto impegnato, non ho avuto il tempo di seguire il dibattito interno ma ho avvertito forte il sostegno di tutta la comunità nazionale: sono orgoglioso di questo risultato, orgoglioso di essere italiano".

 

 

*** Ultime news, Recovery fund, verso 390 miliardi di sussidi in cambio di sconti ai frugali.

Il Consiglio europeo straordinario continua ad oltranza per il quarto giorno consecutivo la riunione sempre in cerca di un accordo tra Paesi Frugali e Paesi  Mediterranei.

La plenaria dei leader dei 27 Paesi è stata riconvocata prima alle 16 ed ora alle 17.

 

Dopo una cena e una serie di incontri bilaterali e multilaterali che si sono svolti per tutta la notte, alle 5:45 del i leader europei si sono ritrovati attorno al grande tavolo circolare dell’Europa building, il palazzo che ospita tutte le riunioni del Consiglio. Ma poco dopo il presidente del Consiglio Charles Michel ha aggiornato la riunione alle 16, per consentire a tutti di riposare.

 

Oggi pomeriggio "Michel proporrà una soluzione con una riduzione dei sussidi a 400 miliardi e 390 miliardi", ha anticipato Conte. La soluzione da 400 "condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 un minore sconto", ha spiegato il premier. Tuttavia, "questa negoziazione volta ad abbassare il livello di efficacia della reazione europea non ha senso. I trasferimenti sono necessari a una pronta ripresa per rafforzare la resilienza dei paesi che hanno più difficoltà nella crescita economica". "Il Recovery Plan - ha evidenziato Conte - non può diventare uno strumento per condurre battaglie ideologiche. Chi oggi si contrappone alla chiusura di questo negoziato e pensa di acquisire nell'immediato maggiore consenso sul piano interno deve però pensare che non solo la storia gli chiederà il conto ma che i suoi stessi cittadini, superata la reazione emotiva, si renderà che quella di stasera è stata una valutazione miope che ha portato a una decisione che ha contribuito ad affossare il mercato unico e la libertà di sognare delle nuove generazioni", ha concluso Conte.

 

 

*** Recovery fund Consiglio Ue Day 3: I 27 Paesi sono tornati a riunirsi oggi domenica 19 luglio 2020 per il terzo giorno consecutivo con un unico obiettivo: trovare finalmente l’accordo sul bilancio comunitario 2021-2027 ed il Fondo per la Ripresa post-pandemia, anche se secondo la Germania che ditiene la presidenza di turno dell'Unione, trovarlo oggi sarà difficile.

 

Ormai in piena notte una fonte della delagazione ha infatti spiegato che “Le deliberazioni sono a uno stadio importante. Non è ancora possibile dire che ci potrà essere un accordo oggi. Ma vale la pena continuare il lavoro perché vi è una ampia volontà da parte dei paesi membri di trovare una intesa”.

 

Dopo quindi che la riunione di ieri è stata interrotta dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel poco dopo le 23, riprenderà oggi domenica 19 luglio alle 12.

Da sottolineare che il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha presentato sabato una nuova bozza di bilanci che prevede:

  • Tetto di bilancio pari a 1.074 miliardi di euro;

  • Recovery fund da 750 miliardi di euro cambiando però le proporzioni, anziché 500 miliardi di sussidi e 250 miliardi di prestiti, prevedeva 450 miliardi di sussidi e 300 miliardi di prestiti, in modo da venire incontro ai paesi che non vogliono sovvenzioni e preferiscono linee di credito.

 

Le richieste dei paesi frugali:

I Paesi frugali invece chiedofno che:

  • l'ammontare di sussidi scenda da 450 miliardi a 410 miliardi;

  • aumento dei prestiti da 300 miliardi a 340 miliardi.

Macron e Merkel si sono detti uniti nel voler mantenere la quantità di sussidi sopra i 400 miliardi di euro ma a complicare la situazione è anche l'iter con cui dovrebbe approvare l'uso nazionale delle risorse provenienti da Fondo per la Ripresa. Il meccanismo, infatti, proposto dal presidente Michel, su pressione del governo olandese, prevede che ci sia il via libera all'attivazione del fondo ad un determinato paese da parte della maggioranza qualificata dei paesi membri.

 

Dopo il voto, l'erogazione dovrebbe essere approvata dalla Commissione e un qualsiasi governo avrebbe 3 giorni per chiedere un passaggio al Consiglio o addirittura al Consiglio europeo.

Ma l'Italia ed altri paesi non sono certamente soddisfatti di un simile procedimento e tra i motivi del malcontento c'è sicuramente che un processo di approvazione così risulterebbe troppo lento e complicato.

 

Il premier Conte dice no al veto di un singolo Stato sui fondi agli altri paesi, appellabile anche davanti alla Corte di giustizia Ue. “L'Europa è sotto ricatto dei paesi frugali”, afferma il premier. Se ne dovrà riparlare oggi".

 

Intanto una nuova bozza negoziale potrebbe essere preparata stamattina.

 

 

*** Recovery Fund 18 luglio Day 2:  seconda giornata del vertice Ue, al via quindi il secondo round tra i leader europei dopo che il vertice di ieri si è concluso poco prima della mezzanotte dopo più di 13 ore di discussioni, vari incontri bilaterali e multilaterali e una cena di lavoro

 

Il Consiglio europeo riprende oggi con ancora marcate distanze tra i vari Paesi, tanto è che il premier austriaco Sebastian Kurz alla fine del vertice di ieri twittava: “La nostra posizione è che chiaramente rifiutiamo la proposta di un recovery fund che prevede 500 miliardi di aiuti a fondo perduto”.

 

Sulla stessa posizione l’Olanda, il cui leader Rutte ha chiesto che ci sia un voto all’unanimità dei leader europei sui piani di ripresa nazionali. Per cercare di ammorbidire la posizione del premier olandese, ormai in stallo, è intervenuto in serata il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel presentando una proposta di “freno di emergenza“ che consentirebbe di bloccare il versamento degli aiuti se “non c’è consenso tra i governi”. Ancora da vedere quanti Stati di opporranno all’attivazione di questo paracadute di cui ha parlato ieri anche Conte: “abbiamo avanzato una proposta italiana alternativa”. L’ipotesi del “freno di emergenza non convince quindi il presidente del Consiglio che ha aggiunto: "Ho rappresentato, nonostante l'impegno e la generosità dello sforzo", che la nuova proposta di Charles Michel "è una proposta non spendibile. Ho presentato una proposta italiana alternativa”,

 

"La proposta italiana era per elaborare un coinvolgimento anche del consiglio ma rispettoso delle prerogative della commissione, a cui in base alle previsioni comunitarie spetta la prerogativa sull'attuazione del bilancio", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Su questo non si può transigere: è una funzione che i trattati attribuiscono alla commissione. La nostra era una proposta che comunque consentiva al consiglio di elaborare da parte della commissione una maggiore attenzione. Nulla di più", ha aggiunto.

 

"Noi dobbiamo declinare - ha sottolineato Conte - un programma che favorisca la ripresa europea, soprattutto i Paesi più colpiti, meno resilienti. Quindi deve essere un programma che deve corrispondere a queste caratteristiche: adeguatezza, proporzionalità ed effettività. Se manca uno di questi aspetti vuol dire che lo strumento non è né ben strutturato né funzionale. Effettività significa che sia effettivamente perseguibile questo programma. Se poi frapponiamo degli ostacoli operativi non lo rendiamo efficace non serve a nessuno, né all'Italia, né alla Spagna né all'Europa". 

 

Una volta concluso il vertice, Conte, Merkel e Macron si sono incontrati al bar dell'hotel di Bruxelles che ospita i tre leader.

 

Tuttavia, visto che i nordici hanno dovuto accettare la creazione di Eurobond anti-crisi, al momento il negoziato sembra orientarsi verso le loro richieste. I Paesi mediterranei si difendono minacciando di mettere il veto al mantenimento dei rebates, gli sconti al Bilancio Ue 2021-2027 collegato al Recovery dei quali godono i nordici.

 

Secondo fonti diplomatiche di un paese in prima linea, hanno fatto sapere ieri che comunque i leader "frugali" "sembrano al momento risparmiare le energie per quello che succederà domani”. Pertanto il vertice di oggi 18 luglio si prospetta una battaglia epica Italia-Olanda, Conte vs Rutte

 

 

*** Recovery Fund ultime notizie 17 luglio Day 1: come molti ormai sanno la storica discussione sul famoso recovery fund o meglio il programma di aiuti Next generation Eu si svolgerà al Consiglio europeo straordinario convocato per oggi 17 luglio e per domani 18. Soltanto una volta raggiunta l’intesa si saprà a tutti gli effetti cos’è il Recovery Fund e come funzionerà esattamente.

 

 

*** Recovery Fund ultime notizie 19 giugno: oggi si è tenuta la videoconferenza dell'Eurogruppo ma non si è trattato di un vertice decisivo perché quello finale si terrà poi a luglio.

Facendo riferimento alle parole usate dalla stessa presidente Ursula von der Leyen il Consiglio europeo prima della conferenza quella di oggi sarà comunque “una tappa cruciale verso l’uscita dalla crisi”.

E poi ancora “Sono felice di presentare il Next Generation Eu al Consiglio europeo. Il nostro pacchetto aiuterà l’Europa per una ripresa resiliente, sostenibile e digitale. Ora dobbiamo unire i nostri sforzi, non è consentito alcun ritardo”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione.

David Sassoli intervenendo in apertura della videoconferenza ha detto invece: “È una proposta ambiziosa che per noi rappresenta la base minima di partenza. Non accetteremo nessun passo indietro“.

Per tutte le novità: Recovery fund ultime notizie.

 

 

*** Recovery Fund: Francia e Germania hanno fatto un primo passo verso il fondo di recupero proponendo un Recovery fund da 500 miliardi.

Quindi mentre a Bruxelles si prende tempo per finalizzare una proposta coerente e risolutiva di Recovery Fund, Macron e Merkel arrivano ad una soluzione condivisa per la combattere la crisi.

Secondo il premier Giuseppe Conte se si vuole risolvere la crisi economica causata dall’emergenza coronavirus che ha investito tutta l’Europa, occorre fare molto di più. 

 

 

*** Recovery fund, il fondo cambia nome: in base alle ultime notizie l'Esecutivo Ue d'ora in poi si chiamerà Ricovery Instrument Recovery Initiative.

Per quanto riguarda invece il nuovo fondo e le strategie shock della BCE, vi rimandiamo al nostro articolo redatto dalla nostra corrispondente a Bruxelles che parla di Operazioni monetarie definitive e del Programma acquisto titoli anti-Spread: BCE shock Eurozona.

 

 

*** Recovery fund ultime notizie 30 aprile: 

Il commissario Paolo Gentiloni a un evento di +Europa ha affermato che per il Recovery fund è in corso "un lavoro tecnico", la sua tempistica "è legata all'entrata in vigore del bilancio Ue, ma l'esigenza di questo fondo è più urgente, perché i rischi per il mercato unico e le differenze tra Paesi si manifesteranno in autunno, non in primavera dell'anno prossimo, quindi bisogna trovare il modo, tecnicamente, per anticipare l'operazione".

 

 

*** Recovery fund ultime notizie 29 aprile:

Novità per le tempistiche per la nascita e l'attivazione del nuovo Fondo di recupero Ue, stando infatti alle parole dette dalla vice-presidente della Commissione Ue, Vera Jourova, cira il Recovery fun il "1° gennaio 2021 è una data molto ambiziosa". Il Fondo è un processo molto impegnativo che richiede tempo.

 

Il Recovery fund, nato da una proposta francese, è un fondo garantito dal bilancio dell’Unione Europea da utilizzare per l'emissione dei cosiddetti recovery bond, ribattezzati da alcuni anche Ursula bond, ispirati dal nome della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

 

Recovery fund cos'è, significato e come funziona, Recovery bond

Che che cos'è il Recovery fund? Il Recovery fund è un fondo garantito dal bilancio dell’Unione Europea da utilizzare per l'emissione dei cosiddetti recovery bond, ribattezzati da alcuni anche Ursula bond, ispirati dal nome della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

 

Con il Recovery fund Parigi ha quindi proposto un compromesso che non chiede la condivisione dei debiti passati, ipotesi fortemente osteggiata dai cd. Paesi del Nord - Olanda, Svezia, Finlandia Austria e Germania, ma una condivisione del rischio comune solo futuro. 

 

Il finanziamento del fondo avverrebbe tramite la raccolta di liquidità data dall'emissione dei recovery bond, titoli di debito comune, che secondo i piani dell’Eliseo, inaugurerebbero una nuova e più forte solidarietà comunitaria.

 

Nel Consiglio Europeo del 23 aprile 2020, i capi di Stato e di Governo hanno approvato il pacchetto di misure contro gli effetti della pandemia Covid-19 uscito dall'ultimo Eurogruppo con l'ok dei ministri delle Finanze e dell’Economia dell’Ue. Tra questi c’è anche il Mes senza condizionalità, Sure, Bei.

 

Il Consiglio europeo ha dato l'ok al recovery bond e recovery fund . 

 

II leader dell'Unione hanno deciso alla fine di dare il via libera al pacchetto di misure Mes, Bei, Sure rimettendo alla Commissione il mandato di analizzare il fabbisogno del Recovery europeo per sostenere la ripresa dopo la crisi pandemica. A confermarlo anche il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel in conferenza stampa.

Il fondo sarà legato al bilancio pluriennale dell'Ue che Michel ha definito "urgente e necessario".

 

Ma che cos'è il recovery fund, cosa significa e come funziona il recovery bond? Vediamolo nei prossimi paragrafi.

 

Il Recovery fund:

Recovery fund cos'è? Il Recovery fund che significa letteralmente fondo di ricupero, come già detto, è una proposta fatta dalla Francia che prevede l'istituzione di un fondo ad hoc con lo scopo di emettere obbligazioni, i cd. recovery bond o ursula bond, con la garanzia del bilancio UE. In questo modo la condivisione del rischio sarebbe comune solo per il futuro, senza una vera mutualizzazione sui debiti del passato cosicché da accontentare i paesi del fronte del Nord come Olanda, Austria, Svezia, Finlandia e Germania, da sempre contrari ad una classica condivisione degli oneri legati ai debiti.

 

Il finanziamento del fondo di recupero avverrebbe tramite la raccolta di liquidità data dall’emissione dei recovery bond. Tale liquidità raccolta sarebbe poi distribuita ai governi maggiormente in difficoltà per l'emergenza coronavirus e non dovrebbe essere rimborsata.

 

L'idea del recovery fund è piaciuta anche all'Italia tanto che il premier Conte nell'informativa al Parlamento, ha detto che "l’Italia intende realizzarlo il prima possibile e questo sarà il tema della riunione di giovedì”, giorno del Consiglio europeo. "L’Italia sostiene una risposta coordinata, ambiziosa in relazione allo shock da Covid”, ha aggiunto poi Conte.

 

Parlando ancora del recovery fund, per il premier "questo nuovo strumento finanziamento dovrà essere conforme ai trattati perché non abbiamo tempo per modificarli. Va gestito a livello europeo senza carattere bilaterale, deve essere ben più consistente degli strumenti attuali, mirato a far fronte a tutte le conseguenze economiche e sociali, dovrà essere immediatamente disponibile e se dovrà ricadere nel quadro finanziario pluriennale dovrà essere messo a disposizione subito, attraverso garanzie che ne anticipino l’applicazione".

 

Il governo italiano appoggia quindi "la proposta francese avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità”.

 

Recovery bond cosa sono e differenza con gli Eurobond:

Cosa sono i recovery bond: in attesa che la commissione europea presenti entro il prossimo 6 maggio la sua proposta di Recovery fund, andiamo a vedere che cosa sono i recovery bond.

 

recovery bond, o ursula bond, sono obbligazioni comuni emessi dal fondo Recovey fund con la garanzia del bilancio UE. In questo modo la condivisione del rischio sarebbe comune solo per il futuro, senza una vera mutualizzazione sui debiti del passato cosicché da accontentare i paesi del fronte del Nord come Olanda, Austria, Svezia, Finlandia e Germania, da sempre contrari ad una classica condivisione degli oneri legati ai debiti.

 

Il finanziamento del fondo avviene quindi tramite la raccolta di liquidità data dall’emissione dei recovery bond. Tale liquidità, sarebbe poi distribuita ai governi maggiormente in difficoltà per l'emergenza coronavirus e non dovrebbe essere rimborsata.

 

Recovery bond e Eurobond differenza:

La differenza sostanziale tra i due bond è che nel caso dei recovery bond la condivisione del rischio è comune solo per quanto concerne il debito futuro mentre con gli eurobond o coronabond, ci sarebbe la mutualizzazione del debito futuro e anche pregresso.

 

Consiglio europeo ok al Recovery fund:

Recovery fund e la von der Leyen: secondo alcune fonti europee non ufficializzate, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen sarebbe a lavoro per presentare al prossimo Consiglio europeo, una proposta sul recovery fund e recovery bond, per questo motivo che i suddetti bond sono stati chiamati anche "ursula bond".

 

Ursula von der Leyen con la sua strategia mira a raccogliere fino a 1.000 miliardi di euro che andrebbero così ad aggiungersi agli altri 3 strumenti già approvati dall'Eurogruppo: MES, SURE e BEI.

 

E la BCE dal canto suo sarebbe del tutto legittimata a comprare i titoli di debito emessi dal recovery fund, i cd. recovery bond o ursula bond.

 

In base alle ultime notizie nel Consiglio europeo del 23 aprile 2020, i leader europei hanno deciso di lavorare sui recovery bond e sul recovery fund. Già entro il prossimo 6 maggio la commissione europea dovrà elaborare una proposta.

 

I tre strumenti approvati dall'Eurogruppo, che devono ora essere approvati dal Consiglio Europeo di giovedì sono il MES, la Bei, Banca europea per gli investimenti (Bei) e il Sure.

 

Nuovo Mes cos'è e come funziona:

Il Mes, meccanismo economico Salva-Stati è uno strumento istituito dall'Ue e nato con la precedente crisi finanziaria al fine di concedere prestiti agli Stati Membri che non riuscivano, o lo facevano ad altissimi costi, a finanziarsi sui mercati 

 

Il MES in passato è stato attivato da 3 paesi:

  • Cipro  per 6,3 miliardi di euro;

  • Grecia per 61,9 miliardi di euro;

  • Spagna 41,3 miliardi euro,

con diverse rigide condizioni che impongono a chi riceve i prestiti di ad approvare un memorandum d’intesa (MoU) che definisce con rigorosa precisione quali misure si impegna a prendere (soprattutto in termini di tagli al deficit/debito e di riforme strutturali).

 

Rispetto a questo Mes, il nuovo Mesè frutto di un compromesso che prevede che i Paesi Membri possono richiedere prestiti al MES a copertura dei:

  • SOLO danni economici legati all'epidemia Coronavirus,

a tassi molto più bassi di quelli di mercato e con scadenze assai lunghe, per un importo non superiore al 2% del Pil: l'Italia potrà richiedere circa 36-27 miliardi.  

 

Sure, cassa integrazione europea: cos'è e come funziona

Il secondo strumento su cui i ministri dell'economia si sono trovati d’accordo all'Eurogruppo è il SURE (Support to mitigate unemployment risks in emergency) ovvero la cassa integrazione europea fortemente voluta dalla von der Leyen.

 

Il Sure prevede di poter sbloccare risorse per 100 miliardi di euro e per accedervi gli Stati membri devono fornire garanzie nazionali fino a 25 miliardi che serviranno alla Commissione per emettere bond tripla A (molto sicuri e quindi con bassi tassi di interesse) che vengono poi girati agli altri paesi membri tramite prestiti a lungo termine.

 

Bei, banca europea investimenti:

Il terzo strumento approvato è un piano da 200 miliardi di euro per le imprese sotto forma di prestiti concessi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).

 

I prestiti tramite la Bei saranno attivati dal Fondo di garanzia dei paesi europei di 25 miliardi che permetterà alla BEI di reperire sui mercati fino a 200 miliardi da trasformare in finanziamenti agevolati alle imprese tutelando maggiormente le piccole e medie imprese.

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