Covid-19: vaccino antivirus, l’Ue lancia Telethon da 7,4 mld di euro

Da tutto il mondo arrivano donazioni e contributi per la lotta al virus. L'Italia, tra i 6 Paesi a capo dell’iniziativa, stanzia 140 milioni di euro.

Covid-19: vaccino antivirus, l’Ue lancia Telethon da 7,4 mld di euro

È partita il 4 maggio l’iniziativa paneuropea per la raccolta dei fondi destinati alla ricerca e sperimentazione di vaccini, trattamenti e diagnosi per sconfiggere il coronavirus. Impegni di finanziamento provenienti da tutto il mondo per un valore complessivo di 7,4 miliardi di euro (corrispondenti a 8 miliardi di dollari).

 

L’Italia è tra i sei Paesi che piloteranno questa nuova piattaforma, sotto lo slogan “World against Covid-19”, assieme alla Commissione europea, alla Francia, Germania, Regno Unito, Norvegia e Arabia Saudita (quest’ultima detiene la presidenza di turno del G20).

 

Vi partecipano anche governi extra-europei (come il Canada e il Giappone), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il World Economic Forum, fondazioni come la Bill & Melinda Gates Foundation, il Welcome Trust, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), l'Alleanza globale per i vaccini (GAVI), donatori privati (tra cui la star Madonna) e tanti altri partner.

 

Nessun contributo e donazione, invece, da parte degli Stati Uniti, vista la posizione del Presidente Donald Trump nei confronti dell’OMS. Washington sta già investendo nella messa a punto di un vaccino, tutto ‘statunitense’, che dovrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno.

 

In una conferenza stampa online , in “Risposta globale al coronavirus”, la Presidente Ursula Von der Leyen, ha annunciato che l’Esecutivo Ue contribuirà al progetto con risorse pari a 1,4 miliardi di euro. Un ottimo punto di partenza per una maratona che, a livello globale, raggiungerà una cifra importante che possa garantire lo sviluppo collaborativo e l’accesso universale di vaccini e di strumenti diagnostici e terapeutici per il covid-19.

 

Chi contribuisce – e quanto – in Europa?

Oltre alla Commissione Ue, la Francia mobiliterà 500 milioni di euro; la Germania 525 milioni di euro. Mentre l’Italia 140 milioni di euro, di cui 10 milioni da destinare alla CEPI (che si occupa delle attività di ricerca sul vaccino), 10 milioni all’OMS (per fornire sostegno ai Paesi più colpiti) e 120 all’Alleanza per l’immunizzazione globale dal covid-19. Spagna, Portogallo e Paesi Bassi, rispettivamente con 125, 10 e 192 milioni di euro.


A queste donazioni, si aggiungono oltre 441 milioni di euro da parte del Regno Unito che finanzierà il Programma medico internazionale.

 

Ursula Von der Leyen ha dichiarato che “(…) siamo sulla buona strada per sviluppare, produrre e distribuire un vaccino per tutti, (…) in tutto il mondo la società civile e le persone dovranno unirsi ai Governi in questa dimostrazione globale di speranza e determinazione.”

 

La lunga maratona, un grande “traguardo”: finanziare la ricerca

Siamo solo all’inizio di un percorso che porterà a mobilitare una parte di un più ampio potenziale di risorse destinate al finanziamento di ricerca e innovazione per combattere l’emergenza sanitaria.

 

La distribuzione di tecnologie sanitarie (su scala mondiale) contro il coronavirus comporta costi ingenti in termini di produzione, approvvigionamento e distribuzione.

Per contribuire agli obiettivi della “Risposta globale al coronavirus”, Bruxelles ha stanziato 1 miliardo di euro sotto forma di sovvenzioni, 400 milioni di euro a garanzia dei prestiti. Ha, inoltre, ridefinito le priorità del programma Horizon2020. (per sbloccare fino a 1 miliardo di euro), del programma RescEU (per 80 milioni di euro), dello Strumento per il sostegno all’emergenza (dotazione pari a 150 milioni di euro) e di altri strumenti esterni (per 170 milioni di euro).

 

100 milioni di euro saranno donati alla CEPI e 158 milioni all'OMS. Gli inviti a presentare proposte (le cosiddette “call” finanziate dall'Unione europea) e i progetti che ne scaturiranno nel quadro di Horizon 2020 saranno in linea con gli obiettivi dei tre partenariati e dovranno assicurare il libero accesso ai dati. I finanziamenti nell'ambito di RescEU saranno finalizzati, invece, all'approvvigionamento, alla costituzione di scorte e alla distribuzione di vaccini e di strumenti terapeutici e diagnostici.

I fondi vanno direttamente ai destinatari, che non potranno però decidere da soli come impiegarli: il loro uso sarà stabilito di concerto con il partenariato.

 

Nel rispetto degli impegni assunti, tutti i nuovi vaccini e strumenti diagnostici e terapeutici contro il coronavirus dovranno essere resi disponibili ovunque, e a prezzi accessibili, indipendentemente dal luogo in cui sono stati sviluppati.

 

Queste le ‘regole’ chiare (e il senso ‘solidale’) della grande sfida dei ricercatori, ma anche della delicata partita che i Governi giocheranno una volta trovate le soluzioni e un antidoto al virus che ha scatenato alta letalità e grave emergenza sanitaria ed economica nel mondo.

 

 

Prossime tappe

La risposta globale deve coinvolgere anche la società civile e la comunità dei cittadini di tutto il mondo, motivo per cui Bruxelles intende collaborare con ONG come Global Citizen e altri partner.

 

In agenda per il 4 giugno prossimo, il Vertice Mondiale sui Vaccini organizzato da GAVI per mobilitare ulteriori risorse affinché si garantisca prevenzione, protezione e cure alle generazioni future.

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