Le chiavi della Casa Bianca

Usa 2021, Trump si arrende. Ecco le nomine del Governo Biden

Trump accetta la transizione, ma annuncia nuove battaglie. Ecco la squadra di Joe Biden, dove entra anche Avril Haines, la prima donna a capo della Cia

Usa 2021, Trump si arrende. Ecco le nomine del Governo Biden

Alla fine Donald Trump, a tre settimane dal voto, ha ceduto dando il via libera verso il passaggio di poteri a Joe Biden. Decisivo è stato l’esito del conteggio dei voti nel Michigan, che ha consegnato lo stato al candidato democratico, che ora si avvia a diventare a tutti gli effetti il 46esimo Presidente americano.

 

La responsabile della General Services Administration (Gsa), Emily Murphy, ha infatti riconosciuto Biden come apparente vincitore delle elezioni, mentre Trump in un tweet ha concesso la vittoria, chiarendo di averlo fatto «nell’interesse del Paese», per proteggere la Murphy «tormentata, minacciata, molestata» aggiungendo: «Non voglio che accada niente a lei, ai suoi familiari e ai suoi dipendenti. La nostra lotta continua tenacemente». 

 

La fase di transizione dei poteri, dunque, inizia mentre Joe Biden sta completando la sua squadra. Ecco chi ne farà parte e quando inizieranno a lavorare. 

 

Anthony Blinken nuovo segretario di Stato

Nato nel 1962, dopo la laurea in legge ad Harvard e i primi anni come avvocato, ha avviato una carriera diplomatica. Durante l’amministrazione Clinton è entrato nel Dipartimento di Stato, mentre nel 2009 ha conosciuto Biden, diventando Consigliere per la Sicurezza nazionale dell’allora vicepresidente. Promosso a Vice Consigliere per il presidente Barack Obama, è poi diventato Vice Segretario di Stato. E’ appassionato di musica e suona la chitarra. Il suo compito con il presidente Biden sarà quello di smorzare gli attriti internazionali e normalizzare i rapporti con alcuni Paesi, come l’Iran. 

 

Avril Haines, prima donna a capo della Cia

Una vera novità è rappresentata dalla designazione di Avril Haines a capo della CIA, il servizio di intelligence nazionale. Anche lei conosce Biden da tempo. La 61enne newyorkese lavora con il Presidente eletto dai tempi dell’amministrazione Obama, quando è stata vice consigliera per la Sicurezza nazionale, ma il suo è un nome noto anche all’interno del mondo degli 007, dal momento che è stata vicedirettrice della stessa CIA. Se confermata, sarà comunque la prima donna a dirigere l’Agenzia. Una curiosità: il marito, David Davighi, ha origini italiane. 

 

Alejandro Mayorkas, il primo ispanico alla Sicurezza interna

Nato a l’Havana (Cuba), Mayorkas è emigrato negli Stati Uniti con la famiglia, in fuga dal regime castrista, quando aveva un anno, nel 1960. Dopo gli studi in legge, è stato procuratore in California, per poi lavorare sotto la presidenza Obama, presso l’agenzia che si occupa di diritto di cittadinanza. Con la conferma della sua nomina da parte del Senato diventerà il primo ispanico e immigrato a diventare segretario del dipartimento per la Homeland Security, ossia ministro degli Interni.

 

Janet Yellen alla guida del Tesoro

Anche Janet Yellen, seppure nome molto conosciuto nel mondo della finanza, vanterà un primato: sarà la prima donna a capo del Dipartimento del Tesoro, dopo essere stata anche la prima a capo della Fed, la banca centrale americana. Secondo il Wall Street Journal, Joe Biden l’avrebbe scelta con l’obiettivo di rilanciare l’economia statunitense. Yellen ha 74 anni ed è soprannominata «la dura di Brooklyn» per aver sostenuto con fermezza interventi contro la disoccupazione, ma anche la «colomba» per la sensibilità e apertura nei confronti dei risvolti sociali ai problemi economici. Per questo la sua designazione è stata accolta con favore dall’ala sinistra dei democratici. Durante la sua formazione, presso la Brown University, ha incontrato e conosciuto James Tobin, professore a Yale, consigliere dei presidenti JFK e Lyndon Johnson, e poi premio Nobel all’Economia. La sua nomina alla Fed fu voluta da Barack Obama. 

 

John Kerry, inviato speciale per il clima

Anche il nome di John Kerry non è affatto nuovo: oltre a poter vantare una lunga amicizia personale con Joe Biden, l’ex candidato alla presidenza Usa nel 2004 (sconfitto da Barack Obama) è stato poi Segretario di Stato dello stesso Obama tra il 2013 e il 2017. Il senatore, oggi 76enne, ha seguito e sostenuto la campagna elettorale di Biden fin dalle primarie democratiche. Oltre a far parte del Consiglio di Sicurezza nazionale è stato scelto come inviato Usa per il Clima (posizione individuata per la prima volta all’interno del Consiglio) e la sua nomina non necessita di alcuna conferma da parte del Senato. 

 

Linda Thomas-Greenfiel, ambasciatrice Usa all’ONU

Se sarà confermata, sarà la prima donna afroamericana ambasciatrice alle Nazioni Unite. La nomina arriverebbe dopo una carriera diplomatica lunga 35 anni, durante i quali la Thomas-Greenfield è stata ambasciatrice Usa in Liberia e Assistente Segretario di Stato per gli Affari africani del Dipartimento di Stato dal 2013 al 2017. La scelta sarebbe ricaduta sulla 68enne di Baker (Louisiana) per valorizzare il corpo dei diplomatici, sminuito durante l’Amministrazione Trump. 

 

I prossimi passi di Biden

Il primo step della transizione dei poteri dall’amministrazione Trump a quella Biden consisterà in un incontro tra coloro che finora hanno gestito l’emergenza sanitaria e i collaboratori del nuovo Presidente che dovranno occuparsi proprio della pandemia da Covid. A seguire ci sarà un passaggio di consegne anche tra i responsabili vecchi e nuovi della sicurezza nazionale. I tempi sono ristretti e l’agenda andrà di pari passo con le ultime conte dei voti negli Stati contesi, per concludersi entro l’8 dicembre, data in cui avverrà la nomina ufficiale dei Grandi Elettori che il 14 dicembre procederanno alla nomina del 46esimo Presidente americano, che si insedierà formalmente il 20 gennaio.

 

Per questo si sta ultimando lo spoglio: dopo l’esito nello stato del Michigan, andato a Biden e preceduto da quello analogo in Pennsylvania e Georgia, tocca ora a Minnesota, Nevada, New Mexico e District of Columbia (tutti attribuiti al candidato Dem). A Trump, invece, sono già andati ufficialmente Indiana e North Carolina, mentre i primi di dicembre arriverà il risultato definitivo anche per California (già vinta da Biden), Texas e New York.

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