Che cos'è la nuova Agenzia Federale Unica per il lavoro in Italia

Agenzia Federale Unica del lavoro in Italia prevista dalla nuova riforma del lavoro di Matteo Renzi, cos'è e come funziona in base alle regole Jobs act?

Redazione
di Redazione
26 aprile 2018 12:22
Che cos'è la nuova Agenzia Federale Unica per il lavoro in Italia

Che cos'è l'Agenzia Federale Unica per il lavoro in Italia? Si trattava di un progetto che voleva attuare Matteo Renzi con il suo Governo.

Vediamo nell'articolo di oggi di cosa si tratta o meglio cosa Matteo Renzi voleva attuare con questa agenzia.

Si trattava, infatti, di un nuovo ente per l'impiego.

Era previsto dalla riforma del lavoro ma non ha mai preso forma.

L'Agenzia Federale Unica del lavoro era un progetto che Matteo Renzi e il suo Governo volevano attuare diversi anni fa.

Ecco la sua storia.

 

Agenzia Federale per il lavoro in Italia

L'Agenzia Federale per il lavoro in Italia nasce a seguito della nuova riforma del lavoro voluta da Matteo Renzi.

Data l'urgenza per il Governo di intervenire sulla forte disoccupazione che ha colpito il paese, nonché sulla notevole precarietà che le precedenti riforme del lavoro hanno attuato, con il Jobs act, oltre a creare, o comunque a prendere la direzione verso un unico rapporto di lavoro, il contratto a tutele crescenti, si vuole dare vita anche ad un nuovo ufficio di collocamento dal nome: Agenzia Federale Unica del lavoro.

 

Che cos'è l'Agenzia Federale Unica del lavoro

Ma che cos'è l'Agenzia Federale Unica del lavoro? Si tratta di una vera e propria struttura che prenderà spunto dal sistema tedesco, l'Agenzia Federale per il lavoro, per la domanda e l'offerta nel mondo del lavoro. Date le difficoltà nel ricollocare tutti coloro che perdono il posto del lavoro, e date le difficoltà nel formare i giovani per il mondo del lavoro, si vuole dare vita ad una struttura che permetta di creare una forte comunicazione tra la domanda e l'offerta di lavoro.

Un nuovo modo di pensare e di fare le cose se ci si rapporta al vecchio ufficio di collocamento. Infatti è proprio quest'ultima struttura che da tempo non riesce più ad adempire all'incarico di ricollocare i disoccupati nel mondo del lavoro. Dai corsi di formazione proposti fino all'interagire con i possibili posti disponibili, gli attuali centri per l'impiego non riescono ad essere competenti in una situazione molto difficile nel settore economico/lavorativo. E così ci si rivolge all'ufficio di collocamento solo per le domande di disoccupazione, cassa integrazione e per individuare un nuovo percorso formativo, sapendo che difficilmente ci si ricollocherà nel mondo del lavoro mediante lo stesso ufficio.

Con l'Agenzia Federale Unica del lavoro le cose dovrebbero prendere un altra piega. Così, dal 2015, i lavoratori che perderanno il posto di lavoro non dovrebbero più sentirsi abbandonati dato il sussidio universale con la nuova Naspi nuova disoccupazione, e data la nuova Agenzia del lavoro, che dovrebbe interagire al meglio tra formazione, domanda e offerta di lavoro.

L'Agenzia Federale per il lavoro non sopprimerà gli attuali Centri per l'impiego ma li dirigerà, creando un rapporto di collegamento che renda competente le strutture su:

  • domanda e offerta di lavoro;

  • erogazione dei sussidi;

  • formazione per la ricollocazione nel mercato del lavoro.

Da tempo il sistema legato alla formazione professionale del lavoro è passato nella mani delle regioni quando, con la modifica del Titolo V della Costituzione, legge Costituzionale numero 3 del 2001, è stato affidato alle Regioni il compito di formare e ricollocare le risorse nel mondo del lavoro. Di risultati positivi, dopo la modifica, non se ne sono visti tanti (anche se i dati negativi possono derivare non tanto da un fatto di organizzazione ma da un repentino e verticale aumento della disoccupazione).

A seguito della legge Costituzionale 3 del 2001 ogni regione italiana ha attuato i suoi servizi nel campo.

Oggi, con la nuova riforma del lavoro, il Governo di Matteo Renzi cerca di immettere questo nuovo ente che creerà un coordinazione di tutti i centri per l'impiego. Con l'Agenzia Federale per il lavoro si prevede un uso migliore e mirato dei fondi pubblici per la ricollocazione, evitando sperperi che possono derivare da formazioni non adeguate all'attuale mondo del lavoro, nonché una maggiore comunicazione a livello nazionale che permetta a domanda ed offerta di trovare la giusta armonia.

 

Come funziona l'Agenzia Federale tedesca in Italia:

Il sito Agenzia Federale per il lavoro tedesca dell'ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia può offrire, oltre che a proposte di lavoro tra Germania e Italia, spunti su come sarà strutturata la nuova Agenzia Federale Unica per il Lavoro in Italia. Mi rifaccio all'ambasciata date le difficoltà che si potrebbero trovare dietro il sito diretto dell'Agenzia Federale del Lavoro Tedesca (sito interamente in lingua madre). Infatti la nuova Agenzia Italiana si baserà proprio su quello che è il sistema tedesco, sistema che in Europa è tra i migliori dati gli sviluppi economici e lavorativi della Germania.

L'Agenzia del lavoro tedesca attua un piano completamente diverso per tutti coloro che perdono il posto di lavoro nel suolo tedesco. Grazie all'Agenzia Federale per il lavoro tedesca si ha la possibilità di ricevere un reddito di cittadinanza (sussidio non contemplato dal Jobs act) che permetta all'individuo di “vivere” fino al ritrovamento di un nuovo lavoro. Durante il lasso di tempo in cui la risorsa percepisce l'indennità di cittadinanza, gli saranno proposte diverse offerte di lavoro (se ne vengono rifiutate 3 si perde diritto al reddito di cittadinanza).

Il Governo Renzi non sembra seguire il l'idea, più volte proposta dal Movimento 5 Stelle, del reddito di cittadinanza, ma se riuscisse a creare una struttura solida dietro l'Agenzia Federale Unica del Lavoro in Italia forse la disoccupazione potrebbe cominciare a scendere notevolmente.

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