Pillole costituzionali

DPCM: significato acronimo, cos'è come funziona, è costituzionale?

Dpcm cos'è e significato acronimo di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, come funziona, quando si usa, differenza con il decreto legge

DPCM: significato acronimo, cos'è come funziona, è costituzionale?

Che cos'è il DPCM e quando si può usare? Che differenza c'è tra il decreto legge? Cosa significa esattamente l'acronimo di Dpcm? Queste sono solo alcune delle domande che i cittadini italiani, si stanno facendo da quando è iniziata la pandemia ed il Governo è ricorso sempre più spesso a questo tipo di provvedimento per agire contro gli effetti devastanti del Covid. 

 

Non a caso siamo tornati a parlare di Dpcm proprio in questi giorni visto che il DPCM 3 novembre emanato a pochi giorni di distanza dal DPCM 25 ottobre 2020 e dal DPCM 18 ottobre 2020, scade il 3 dicembre e che il Governo è quasi pronto al varo del nuovo Dpcm Natale 2020.

 

Per cui prepariamoci ad avere nuovo decreto del Presidente anche a gennaio dal momento che il nuovo Dpcm sarà valido forse fino al 15 gennaio 2021.

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto che proroga al 31 gennaio lo stato di emergenza che scadeva il 15 ottobre. Poi c'è stato l'incontro tra governo e Regioni per decidere le misure da inserire prima nel Dpcm 7 ottobre, poi nel dpcm 13 ottobre, poi del 18 ottobre, poi del 25 ottobre con la 'stretta' per il contenimento del virus ed ora del 2 novembre con zone rosse e lockdown in alcuni territori.

 

Alla luce di tutte queste novità andiamo quindi a concentrarci sulla nostra guida al DPCM e andiamo a spiegare cosa sono i decreti del presidente del consiglio dei ministri e quando si usano.

 

DPCM significato acronimo:

Cosa significa DPCM? Dpcm è l'acronimo di:

  • Decreto

  • Presidente 

  • Consiglio

  • Ministri

ovvero, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

DPCM: cos’è e come funziona

Che cos'è il DPCM?Il Dpcm è un provvedimento che può essere emanato solo dal Presidente del Consiglio.

 

I Decreti del Presidente del consiglio, come per i Decreti ministeriali, sono atti amministrativi, e, in quanto tali, possono derivare da norme di legge, ma non possono autonomamente promuoverle. Dal punto di vista della gerarchia giuridico-istituzionale, tali decreti appartengono ad un rango inferiore rispetto alla legge, ai decreti legge e ai decreti legislativi delegati.

 

DPCM come funziona: solitamente i decreti del Presidente del Consiglio sono stati impiegati per questioni meramente tecniche e solo per determinati ambiti o settori, basti pensare che finora erano utilizzati ad esempio per fissare i criteri per le nomine dirigenziali. Ed è solo con l'era della pandemia, che i DPCM, sono stati utilizzati come provvedimenti di "sicurezza" nazionale.  

 

Affiché il DPCM sia legale, essendo questo un provvedimento di “rango inferiore”, occorre che ci sia un decreto o una legge per reggersi. In pratica serve un provvedimento di rango superiore che ne sancisca l’ambito e i limiti di applicazione, i principi generali ecc. Ecco perché tutti i DPCM finora emanati dal governo Conte si sono sempre poggiati su un apposito decreto legge tra i tanti il decreto Io resto a casa, dl agosto ecc.

 

Differenza tra DPCM e decreto legge:

Capito che cos'è e come funziona il DPCM andiamo a spiegare la differenza che c'è tra un DPCM e un decreto legge.

  • Il DPCM è un atto che non viene sottoposto ad alcun intervento di verifica - il decreto legge invece deve essere sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica;

  • Il DPCM essendo quindi più veloce proprio perché non ha un controllo preventivo, è ottimale nei casi straordinari di necessità e di una certa urgenza.

  • I decreti ministeriali (DPCM) sono quindi di più rapida emanazione perché necessitano solo del presidente del consiglio. Iter più lento per i decreti leggi che per loro natura sono provvedimenti collegiali.

  • I DPCM e i decreti leggi sebbene entrino immediatamente in vigore, per i secondi è previsto un passaggio in più: la conversione in legge del decreto in Parlamento, e senza la quale si procederebbe alla decadenza retroattiva del provvedimento.

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