Il Tridico criticato

L’aumento di stipendio di Tridico: la vicenda del presidente Inps

Il presidente Tridico sull'aumento stipendio da 62 mila a 150 mila euro lordi l’anno afferma “non mi è stato riconosciuto un arretrato di 100mila euro”

L’aumento di stipendio di Tridico: la vicenda del presidente Inps

La vicenda sull’aumento di stipendio di Tridico continua anche ancora a tenere banco su tutti i giornali cartacei e online. E se prima c’era stata l’accusa, ieri, c’è la puntualizzazione del presidente dell’Inps che tramite una lettera a Repubblica ha cercato di spiegare perché, in un periodo così difficile per l’Italia e per gli italiani, con la cassa integrazione che ancora non è stata pagata a tutti, il pasticcio dei dati sensibili mostrati in sede di domanda del bonus covid e tanta altra mala gestione dell’Ente, si sia aumentato lo stipendio da 62 a 150 mila euro a partire solo dallo scorso aprile.

 

Tridico scrive: “ho letto l’articolo di Giovanna Vitale che riguarda il mio compenso come presidente dell’Inps. Tutto l’articolo ruota intorno a due falsi: per effetto del decreto interministeriale che stabilisce i compensi del Cda di Inps (e Inail), al sottoscritto sarebbe riconosciuto un arretrato di 100mila euro. Questo il primo falso. Come poi precisato dall’INPS in un comunicato dove si nega alcun compenso retroattivo al presidente, la nuova misura del compenso previsto per il presidente dell’Istituto decorrerà non da maggio 2019, bensì dal 15 aprile 2020, ovvero da quando si è insediato il cda e ne ha assunto la carica di presidente. “Il secondo falso è che non è nei poteri del presidente o di qualsiasi altro organo dell’Istituto determinarsi i compensi”.

 

E ancora “Mi ha sorpreso il modo in cui è stata trattata la vicenda che, soprattutto in Rete ha scatenato centinaia di commenti sfociati anche in minacce e insulti alla mia persona. Ribadisco che non mi è stato riconosciuto un arretrato di 100mila euro e che l'aumento non l'ho deciso io".

 

Lo scandalo però ormai è montato e le opposizioni, a partire dalla Lega e dalla Meloni che ha riassunto la vicenda con un semplice ma efficace “da Tridico a Triplico”, chiedono le dimissioni di Tridico e al governo di riferire in Parlamento.

 

Critiche anche dagli stessi grillini rei di aver messo lì il padre del reddito di cittadinanza che si è pure aumentato lo stipendio. E se in realtà lo stipendio per guidare un istituto così importante effettivamente non è, anzi non era, commisurato alla responsabilità, il problema è che finora il Presidente l’ha guidato molto male e pertanto ora appare più indifendibile che mai. Tanto è che anche l’ex capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha detto di voler «chiarimenti» e perfino il premier Giuseppe Conte ha avvertito: «Non ero informato di questa vicenda: ovviamente ho chiesto accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Permettetemi di comprenderla bene poi formulerò una valutazione più compiuta. Sono abituato a parlare seriamente: fatemi fare una verifica e alla fine parlerò".

 

Enrico Marro dalla pagine del Corriere, aggiunge ieri: “Nunzia Catalfo, la ministra grillina del Lavoro che con il collega del Tesoro, il dem Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto che concede l’aumento di stipendio al presidente Inps (da 62 mila a 150 mila euro lordi l’anno) ha sentito più volte Tridico e continua a difenderlo. 

 

Ma se tutto ciò non bastasse, da Repubblica è arrivato un altro tassello che arricchisce la vicenda e fa indignare ancora di più: poichè l’Inps non poteva aumentare capitoli di spesa con nuovi oneri (522 mila euro totali) sulla finanza pubblica, l’aumento al presidente e anche ai consiglieri di amministrazione è stato finanziato cancellando le spese postali per informare i futuri pensionati a quanto sarebbe ammontata la loro pensione con le famose “buste arancione”.

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