La legge elettorale che verrà

Riforma Legge elettorale 2020: cos’è come funziona e cosa cambia

Attualmente in Italia c'è il Rosatellum, un sistema misto, sostanzialmente proporzionale. Le discussioni vertono su Brescellum o Germanicum in vista riforma

Riforma Legge elettorale 2020: cos’è come funziona e cosa cambia

Torna in auge la riforma della legge elettorale, con Pd e M5s che spingono per il passaggio dall’attuale Rosatellum al Brescellum o Germanicum.

 

L’esigenza di modificare la legge elettorale italiana è nata nei primi anni ’90 a seguito dei cambiamenti economici, culturali e sociali del Paese, senza trovare mai una soluzione definitiva che metta in accordo le diverse fazioni politiche, che continuano ad accusarsi a vicenda di voler cambiare la legge a proprio vantaggio.

 

Prima di parlare delle nuove proposte spieghiamo bene cos’è la legge elettorale e come funziona.

 

Legge elettorale: cos’è e a cosa serve

Ogni paese democratico che si rispetti ha una legge elettorale che permette ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento, ossia disciplina le modalità di presentazione delle liste dei candidati alle elezioni, le opzioni di scelta disponibili agli elettori, il numero dei collegi, le modalità di assegnazione dei seggi e tanto altro ancora.

 

La legge elettorale è dunque di importanza fondamentale per garantire che la democrazia di un paese funzioni adeguatamente, poiché incide sulla rappresentatività degli organi elettivi, alterandone la quantità e la qualità della rappresentanza popolare nelle istituzioni.

 

È di fondamentale importanza garantire la rappresentatività tutelando le minoranze ma è altrettanto necessario garantire la governabilità, attraverso la formazione di maggioranze parlamentari solide. Si parla quindi di sistemi elettorali maggioritari o di sistemi elettorali proporzionali, a seconda del fatto che i seggi vengano assegnati in proporzione ai voti ottenuti durante le elezioni dai partiti politici oppure che l’assegnazione di seggi avvenga sulla base del numero di collegi vinti.

 

In Italia il problema della governabilità ha portato al passaggio dal sistema proporzionale a sistemi misti, tendenzialmente maggioritari, con l’approdo nel 2017 del Rosatellum.

 

Rosatellum: come funziona l’attuale legge elettorale italiana

Attualmente in Italia è in vigore la legge elettorale chiamata Rosatellumdal nome dell’allora capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato, un sistema misto sostanzialmente proporzionale che lascia spazio al sistema maggioritario solo per l’elezione di un terzo dei parlamentari.

 

In particolare, si tratta di un sistema:

  • per tre quarti proporzionale visto che fa eleggere il 64% degli eletti in collegi plurinominali proporzionali senza la possibilità di attribuire preferenze da parte degli elettori. Prevista una soglia di sbarramento fissata al 3%;

  • un quarto maggioritario, il restante 36% dei rappresentanti popolari viene eletto in collegi maggioritari uninominali dove si presentano più concorrenti ma ne esce vincitore solamente uno.

Il Rosatellum è stato utilizzato solamente una volta, per le elezioni del 2018, che hanno portato all’elezione dell’attuale legislatura la XVIII, ricevendo numerose critiche poiché giudicato distorsivo della rappresentanza, da qui la necessità di una modifica.

 

Da considerare poi che la revisione appare quantomai necessaria in vista di un possibile taglio dei parlamentariche verrà definitivamente approvato o rigettato in occasione del referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020.

 

Il tale occasione i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi sulla conferma del testo di legge approvato da entrambe i rami del Parlamento a maggioranza assoluta l’8 ottobre 2019, sulla riduzione del numero di parlamentari da 945 (630 deputati e 315 senatori) a 600 parlamentari (400 alla Camera e 200 al Senato).

 

Legge elettorale: come cambia con la riforma

Mentre la Lega continua a spingere per una riforma della legge basata su un sistema del tutto maggioritario, Pd e Movimento 5 stelle restano fautori del sistema proporzionale, fortemente criticato dal centrodestra in quanto sembrerebbe non garantire la governabilità.

 

Numerose le proposte avanzate, con il leader del Carroccio Matteo Salvini a favore di un sistema per il 75% maggioritario e per il restante 25% proporzionale mentre Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge che ipotizza un 64% maggioritario e un 34% proporzionale, con un premio di maggioranza alla prima coalizione.

 

Pd e M5s puntano sul Brescellum o Germanicum, chiamato così perché d’ispirazione tedesca. Si tratta di un sistema proporzionale che prevede:

  • l’abolizione dei collegi uninominali;

  • una soglia di sbarramento al 5%;

  • l’introduzione del diritto di tribuna per i partiti più piccoli.

 

Cosa cambia rispetto al Rosatellum? Prima di tutto viene meno la parte completamente maggioritaria del sistema elettorale, facendo sparire i collegi uninominali.

 

Secondo poi viene innalzata la soglia di sbarramento dal 3% al 5% e viene introdotto il diritto di tribuna per non lasciare completamente fuori quei piccoli partiti che non superano lo sbarramento, permettendo il rientro in Parlamento se si va particolarmente bene a livello regionale.

 

Per ora non sembrano esserci cambiamenti nella formazione delle liste, con i listini che restano “bloccati”, ossia non permettono agli elettori di esprimere una preferenza in quanto i candidati presenti nelle liste vengono eletti nell'ordine prestabilito.

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