Classifica stipendi Authority

Nel mondo parallelo delle Authority gli stipendi sono autogestiti

Il caso Tridico alza il sipario sugli stipendi negli enti pubblici. Ma occhio alle autorità indipendenti: incarichi strapagati per commissari e personale

Nel mondo parallelo delle Authority gli stipendi sono autogestiti

Se il problema fosse solo il taglio degli stipendi dei parlamentari o gli emolumenti versati al presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, saremmo a cavallo. La verità è che in Italia tra enti pubblici e partecipate si muove un mondo parallelo. Basta guardare la galassia delle Authority, enti pubblici non economici, dotati di una particolare autonomia e indipendenza sul piano organizzativo e, soprattutto, su quello economico.

 

Organismi che decidono - e non sono sindacabili - stipendi ed emolumenti non solo dei presidenti ma anche di componenti i collegi, staff dei manager e degli incarichi amministrativi di vertice. Un ‘sottobosco’ di nomine e poltrone ambitissime, che sfuggono ai riflettori della cronaca quotidiana, e che oltre a garantire status e potere sono anche strapagate.   

 

Antitrust

Così all’Antitrust – Autorità garante per la concorrenza e il mercato non è solo il presidente Roberto Rustichelli a percepire uno stipendio annuo di 240 mila euro, il tetto massimo fissato per i dirigenti della pubblica amministrazione dal decreto 66 del 2014.

Anche i due commissari del collegio, Gabriella Muscolo e il costituzionalista Michele Ainis, guadagnano la stessa cifra. 

Identico trattamento economico, 240 mila euro, per il segretario generale, l’avvocato dello Stato in aspettativa Filippo Arena, e il capo di gabinetto Enrico Quaranta.

Nel 2011 è stata decisa una riduzione dei componenti il collegio, che sono passati da 5 a 3, ma in cambio si sono moltiplicate le figure apicali con mega stipendi. In nome dell’autonomia il bilancio dell’Authority non passa nemmeno dalla Ragioneria di Stato.

 

Agcom

All’Autorità di garanzia per le comunicazioni presidente e commissari sono stati rinnovati da poco.

A guidare l’Authority che vigila su media, editoria e telecomunicazioni sarà: il vicesegretario generale della Camera Giacomo Lasorella, indicato da Palazzo Chigi. 

Ad affiancarlo i nuovi componenti del collegio nominati invece dalle Camere: Enrico Mandelli e Laura Aria (in quota centrodestra),

Antonello Giacomelli deputato dem e Elisa Gioni (area 5S).

Dunque, all’Agcom i commissari sono 4. Sul sito istituzionale quanto a retribuzioni compaiono ancora i nomi dei precedenti: l’ex deputato di Forza Italia Antonio Martusciello, Francesco Posteraro ex dipendente della Camera dei deputati, Antonio Nicita ex deputato di Scelta Civica e il professore Mario Morcellini. Anche per loro 240 mila euro l’anno. Come la cifra incassata dal precedente presidente, Angelo Marcello Cardani.   

 

Consob

In Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, il presidente è l’economista Paolo Savona. Nominato nel 2019 percepirà 187mila euro l’anno a cui se ne aggiungono 10 mila per viaggi di servizio.

Meno dei suoi 4 commissari i cui stipendi si attestano a 240 mila euro lordi con rimborsi variabili: 7 mila per la professoressa Anna Genovese, 12 mila per il magistrato Giuseppe Maria Berruti, 20 mila euro per Paolo Ciocca, fino ai 21 mila euro di Carmine Di Noia

Fresco di nomina è il nuovo direttore generale, Mauro Nori. A cui spettano emolumenti pari a 240 mila euro. Come al suo vice, Tiziana Togna, al presidente Acf (Arbitro per le controversie finanziarie) Gianpaolo Barbuzzi e all’avvocato generale Paolo Biagianti Paolo. La voce che indica i compensi recita così: "emolumenti complessivi percepiti con oneri a carico della finanza pubblica".

 

Anac

Tra le più giovani Authority italiane figura l’Anac. Nata nel 2013 vigila sui contratti pubblici e sulla prevenzione della corruzione.

Giuseppe Busia è il nuovo presidente e ha preso il posto del giudice Raffaele Cantone. Per lui 180mila euro annui, 150 mila euro per i commissari.

Gli incarichi dirigenziali non di vertice viaggiano su cifre pari a 140 mila euro. Angela Lorella Di Gioia, segretario generale, percepisce invece un trattamento economico che raggiunge i 160mila a cui vanno aggiunti 40 mila euro in qualità di retribuzione massima di risultato

 

Art

Operativa dal 2014 l’Autorità per la regolazione dei trasporti ha come organo di indirizzo politico-amministrativo il Consiglio. Che è composto dal presidente – Andrea Camanzi -  e da due commissari: Mario Valducci e Barbara Marinali. Per tutti e tre 240 mila euro più rimborsi spese per viaggi e missioni che in alcuni casi arrivano anche a 40.000 euro l’anno, sempre pagati con fondi pubblici. Incarichi dirigenziali amministrativi di vertice sono attribuiti a Guido Improta, segretario generale con una busta paga da 228mila euro, e il capo di gabinetto con 205 mila.

 

Garante per la Privacy e Arera

Anche il Garante per la protezione dei dati personali è un organo collegiale. Ne fanno parte il neo presidente Pasquale Stanzione – per lui 240 mila euro – e altri tre componenti con trattamento economico pari a 160mila euro ciascuno. All’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente per il presidente Stefano Besseghini e i 4 membri del Collegio 240 mila euro l’anno

 

Ivass, Covip, Infanzia, Detenuti

All’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo il presidente è il direttore generale della Banca D’Italia, Daniele Franco, che percepisce ‘solo’ i suoi 400 mila euro come figura di vertice di via Nazionale. I due consiglieri sono a carico dell’Authority a 240mila euro l’anno. Organo monocratico è l’Autorità per l’infanzia e l’adolescenza, a cui è attribuita un’indennità di carica pari a quella del capo dipartimento della presidenza del Consiglio dei ministri. Non può superare i 200mila euro. Nella Commissione di Vigilanza sui Fondi pensione l’indirizzo politico-amministrativo è deciso dall’Organo di vertice. Si compone di un presidente e due commissari. Lo stipendio del primo è di 162mila euro, ai commissari ne sono attribuiti 138mila. L’unico a scendere e di parecchio dai mega-stipendi dei suoi colleghi è il presidente del Garante nazionale per i detenuti. Per lui poco più di 50mila euro.

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