Napolitano bis: la prima volta nella storia della Repubblica italiana

Napolitano bis: secondo giuramento come Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano è stato un vero e proprio salvataggio per l'instabilità politica

Redazione
di Redazione
12 aprile 2018 10:12
Napolitano bis: la prima volta nella storia della Repubblica italiana

Dopo le elezioni politiche del 2013 si creò una situazione particolare in Italia.

Le correnti politiche, le opposizioni e le divisioni interne ai vari partiti non permettevano l'elezione del Presidente della Repubblica.

Si trattò di un momento molto complicato della storia della Repubblica Italiana.

Il Centrosinistra proponeva il suo candidato.

Il Centrodestra il proprio.

Il Movimento 5 Stelle un altro ancora.

All'interno degli stessi partiti, in particolare nel Partito Democratico, si votava per candidati diversi.

La Costituzione italiana prevede che per l'elezione del Presidente della Repubblica c'è bisogno della maggioranza assoluta.

Si riunisce il Parlamento in seduta comune con tanto di membri delle varie regioni.

Quell'anno i partiti non riuscivano a trovare un candidato.

 

Giorgio Napolitano bis

Alle fine del suo primo mandato Giorgio Napolitano fu chiaro.

Dichiarò pubblicamente che per lui era arrivato il momento di riposarsi.

Le elezioni politiche di quel periodo non creano una maggioranza vera e propria.

C'era una grande instabilità politica.

All'elezione per il Presidente della Repubblica i partiti non trovavano un accordo.

Uno dopo l'altro venivano bruciati tutti i candidati.

Romano Prodi.

Stefano Rodotà.

Franco Marini.

L'unica soluzione sembrò quella di un secondo mandato per Giorgio Napolitano.

Tutti i principali leader politici di allora lo implorarono.

Alla fine lui accettò.

Dichiarò che lo fece per responsabilità nei confronti del paese.

 

Le votazioni del secondo mandato di Giorgio Napolitano 

Storicamente sempre divisi dalle diverse idee politiche (salvo Pdl e Lega che il più delle volte hanno governato insieme), ideologicamente uniti su Franco Marini, poi divisi tra Prodi, Anna Maria Cancellieri e le schede bianche, il centrodestra di Silvio Berlusconi trova la giusta armonia con il centrosinistra di Per Luigi Bersani e la Scelta Civica di Monti.

Tutti insieme, dopo aver convinto Giorgio Napolitano ad un secondo mandato, si uniscono tirando fuori 738 voti che danno il via al nuovo settennato del Presidente della Repubblica.

Una vittoria che vede i principali leader politici, Berlusconi, Bersani e Monti, uniti dentro il parlamento in un lungo applauso di felicità per il loro lavoro.

C'è da dire che quella volta Giorgio Napolitano (di anni 90) si prese una responsabilità non da poco.

Anche perché il Governo che ha seguito questa elezione è stato molto instabile e chiese tante (forse troppe) volte l'intervento del Presidente della Repubblica.

 

Il governo delle larghe intese

E dopo il voto per il Presidente della Repubblica le forze politiche vincenti, Pdl, Pd, Lega e Scelta Civica, formarono il Governo delle larghe intese. Enrico Letta fu il primo Presidente del Consiglio.

Successivamente fu eletto Matteo Renzi.

Poi fu la volta di Paolo Gentiloni che portò a termine la legislatura.

Per 5 anni le forze politiche hanno dato vita ad un Esecutivo che è stato ricco di compromessi politici ma che era l'unico modo per dare un Governo al paese.

Tuttavia questa strada politica non ha premiato il protagonista di questa storia, il Centrosinistra, che alle elezioni successive è stato fortemente penalizzato.

Ma cosa sarebbe successo se non ci fosse stato un Governo?

Difficile dirlo dopo tutti questi anni.

 

Come il mondo ha visto l’elezione di Napolitano

Fuori dalla penisola c’è chi ha apprezzato lo sforzo che Giorgio Napolitano ha fatto.

“Ammiro la sua scelta, c’è la garanzia che andremo avanti assieme nell’affrontare le sfide dei nostri tempi” dichiarò l'ex Presidente Barack Obama.

Herman Van Rompuy, ex Presidente del Consiglio Europeo: “Lavoreremo ancora insieme”.

Ma non furono solo personaggi politici a commentare positivamente l’elezione del Presidente della Repubblica.

Papa Francesco “continuare la sua azione illuminata e saggia”.

Insomma, Giorgio Napolitano fu apprezzato veramente da parte di tutto il mondo che in quel momento vedeva l'instabilità politica dell'Italia con preoccupazione.

Ad ogni modo Giorgio Napolitano non finì il suo mandato.

Dopo qualche anno dichiarò che era il momento per lui di andare in pensione.

Alle successive votazioni la classe politica riuscì ad essere più compatta.

Forse anche più responsabile, con l'elezione di Sergio Mattarella.

Oggi Giorgio Napolitano fa ancora parte della vita politica del paese come Senatore a vita.

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