Stipendi politici parlamentari italiani 2019: quanto guadagnano?

Stipendi politici parlamentari italiani, che cos’è e significato della diaria e il dettaglio ti tutte le altre voci ed il confronto con l’Unione Europea

Redazione
di Redazione
13 settembre 2019 15:12
Stipendi politici parlamentari italiani 2019: quanto guadagnano?

Stipendi politici e parlamentari 2019: quando guadagnano?

 

Ci sono diverse voci da analizzare quando si parla di costi della politica italiana.

 

Gli stipendi dei politici e dei parlamentari italiani sono da diverso tempo uno degli argomenti più discussi nella politica italiana.

Soprattutto da quando la crisi ha colpito il paese.

 

Di seguito l’elenco di tutti gli stipendi, le spese e la spiegazione delle buste paga dei nostri parlamentari.

 

Stipendi politici 2019: quando guadagna un parlamentare della Camera?

Indennità parlamentare netta: l’indennità dei parlamentari della Camera dei Deputati ammonta a 5.486,58 euro netti al mese.

 

Indennità parlamentari lorda: l’indennità dei parlamentari della Camera dei Deputati ammonta a 10.435,00 euro lordi al mese.

 

Diaria: la diaria ammonta a 3,503,00 euro al mese. C’è una riduzione di 206,58 euro per ogni assenza che il parlamentare della Camera dei Deputati effettua nelle sedute che prevedono delle votazioni in assemblea.

 

Rimborso per le spese inerenti al rapporto eletto/elettori: è un rimborso che alla Camera dei Deputati ammonta a 3.690,00 euro mensili dai quali sono escluse le spese postali (quindi la cifra solitamente è più alta). Questa spesa si riferisce al rapporto che c’è tra chi viene eletto e il suo elettore che lo sceglie (spesa percepita anche con la legge elettorale Porcellum nonostante che quest’ultima non consente di scegliere il proprio rappresentante).

 

Rimborso spese trasporto: questa spesa si articola in diverse sotto voci, di cui:

  • libera circolazione autostradale nazionale;

  • libera circolazione ferroviaria nazionale;

  • libera circolazione aerea nazionale;

  • libera circolazione marittima nazionale;

  • 3.323,70 euro trimestrali per gli spostamenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e dall’aeroporto di Fiumicino a Montecitorio (per le distanze inferiori ai 100km dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino);

  • 3.995,10 euro trimestrali per gli spostamenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e dall’aeroporto di Fiumicino a Montecitorio (per le distanze superiori ai 100km dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino).

Rimborso per le spese telefoniche: ai parlamentari della Camera dei Deputati spetta la cifra di euro 3.098,00 all’anno per il rimborso delle spese telefoniche.

 

Assistenza sanitaria: mensilmente, i parlamentari della Camera dei Deputati versano una somma che è pari al 4,5% dell’indennità parlamentare lorda, che in euro ammonta a 526,66 euro, per il sistema sanitario integrativo che provvede a rimborsare ulteriori spese sanitarie sostenute dai parlamentari.

 

Liquidazione di fine mandato: dall’indennità lorda del parlamentare della Camera dei Deputati viene sottratta una somma mensile, versata su un fondo, che ammonta al 6,7% della stessa indennità, in euro 784,14 al mese, che permette al deputato di usufruire alla fine del suo mandato di una liquidazione che ammonta all’80% dell’ultimo stipendio moltiplicato per tutti gli anni di servizio.

 

Abolizione dei vitalizi: dopo 5 anni di mandato effettivo il deputato riceve il vitalizio che partirà al suo 65° anno d’età ma che, se l’attività parlamentare è prolungata, comincia anche al 60° anno d’età.

L’importo del vitalizio varia dal 20% al 60% dell’indennità parlamentare (dipende dagli anni di servizio) e viene sospesa, anche se il parlamentare della Camera dei Deputati ha raggiunto la giusta età, se quest’ultimo viene rieletto come parlamentare o se accetta altri incarichi pubblici che prevedono una somma mensile pari o più alta del vitalizio.

Ogni mese, dall’indennità lorda del parlamentare della Camera dei Deputati, viene sottratta una quota di euro 1,006,51, pari all’8,6% dell’indennità lorda, che viene versata per il pagamento del futuro vitalizio.

 

Stipendi dei parlamentari del Senato della Repubblica 

Indennità parlamentare netta: l’indennità di un parlamentare del Senato della Repubblica ammonta a euro 5.613,63 netti al mese. L’indennità di un senatore non può essere cumulata con altri lavori dipendenti.

 

Indennità parlamentare lorda: l’indennità lorda di un parlamentare del Senato della Repubblica ammonta orientativamente sui 10.435,00 euro.

 

Diaria: una parlamentare del Senato della Repubblica percepisce una diaria di 3.500,00 euro mensili. Se il parlamentare non partecipa al 30% delle votazioni che vengono effettuate in una singola giornata la diaria subisce una riduzione che ammonta a 1/15 del suo valore originale, in euro si aggira intorno ai 230,00 euro di riduzione.

 

Contributo e spese per le attività e il supporto dei parlamentari del Senato: si tratta di una spesa che copre e supporto economicamente le attività dei senatori che ammonta ad euro 1.680,00 (che vengono erogati direttamente dal Senato della Repubblica) e 2.500,00 euro (erogati dal gruppo parlamentare di appartenenza), per un totale di 4.180,00 euro al mese.

 

Rimborso delle spese generali: tutte le spese che i parlamentari del Senato della Repubblica si trovano a sostenere vengono ricoperte

da quest’ultima voce per una ammontare di 1.650,00 euro al mese (spese di viaggio, telefoniche e accessorie).

 

Spese e per i viaggi e i trasporti: ogni parlamentare del Senato della Repubblica ha a sua disposizione una tessera che gli consente di viaggiare a spese dei contribuenti sui seguenti canali:

  • rete autostradale nazionale;

  • rete ferroviaria nazionale;

  • rete aerea nazionale;

  • rete marittima nazionale.

Vitalizio: i parlamentari del Senato della Repubblica hanno diritto ad un vitalizio dopo aver svolto 5 anni della loro attività di senatori. Tale vitalizio comincerà ad essere erogato al compimento del 65° anno d’età del parlamentare del Senato della Repubblica e varia dal 20% al 60% dell’indennità percepita. Il Senatore potrà ricevere il vitalizio anticipatamente: per ogni anno di mandato svolto effettivamente c’è una riduzione di 1 anno; tuttavia il vitalizio non può essere preso prima del 60° anno d’età.

Per quest’ultima voce, al parlamentare del Senato della Repubblica viene trattenuta dall’indennità lorda una somma dell’8,6% che ammonta a 1.032,51 euro. A questa somma il senatore può decidere se aggiungere una quota di euro 258,13 per la reversibilità.

 

L’erogazione del vitalizio viene sospesa se il soggetto in questione viene rieletto nel parlamento europeo, nazionale oppure se viene eletto in un consiglio regionale. Le sospensione del vitalizio si applica anche per gli incarichi incompatibili con lo status particolare dei parlamentari purché questi nuovi incarichi coprano almeno il 40% del vitalizio.

 

Liquidazione di fine mandato: ai parlamenti del Senato della Repubblica viene erogato un importo di fine mandato che è pari all’80% dell’indennità moltiplicato per gli anni di attività svolti all’interno del Senato.

Per quest’ultima voce viene trattenuta dalla busta paga dei Senatori della Repubblica una somma di euro 804,40 che sarebbe il 6,7% del totale lordo.

 

Assistenza sanitaria integrativa: ogni parlamentare del Senato della Repubblica ha diritto alla copertura delle spese dell’assistenza sanitaria e volendo può estendere questa copertura ai propri familiari:

  • i senatori che stanno ancora svolgendo il loro mandato versano ogni mese un contributo del 4,5% della loro busta paga lorda;

  • i senatori che già ricevono il vitalizio possono decidere se mantenere l’assistenza sanitaria integrativa pagando 4,7% dell’indennità lorda;

  • per entrambi, Senatori in carica e titolari di assegno vitalizio, è possibile estendere questa garanzia sanitaria ai propri familiari con l’aggiunta di quote mensili.

I costi della politica italiana risultano essere ancora oggi i più alti in tutta Europa. In molte occasioni i cittadini, o quanto meno la maggior parte, sembra aver manifestato un parere contrario agli elevati stipendi degli onorevoli ma da Palazzo Chigi non sembrano, almeno per il momento, esserci notizie che parlano di riduzione, nonostante la crisi.

 

Costi per un Deputato e Senatore

Un parlamentare della Camera dei Deputati percepisce:

indennità parlamentare;

rimborso per la diaria;

rimborso spese rapporto eletto/elettori;

rimborso spese trasporto;

rimborso spese telefoniche;

rimborso assistenza sanitaria;

erogazione liquidazione di fine mandato;

vitalizio.

 

Un parlamentare del Senato della Repubblica percepisce:

indennità parlamentare;

rimborso per la diaria;

finanziamento per le attività dei senatori;

rimborso delle spese generali;

rimborso viaggi e trasporti;

erogazione liquidazione di fine mandato;

rimborso assistenza sanitaria integrativa;

vitalizio.

 

Totale costi di un parlamentare al mese

Indennità parlamentare netta 5.000,00 euro (cifra arrotondata in difetto);

Diaria 3.500,00 euro (cifra arrotondata in difetto perché il parlamentare non faccia assenza);

Rimborso delle spese di esercizio: 3.690,00 euro (cifra arrotondata in difetto);

Rimborso spese dei trasporti: 1.108 euro al mese (cifra arrotondata in difetto);

Rimborso delle spese telefoniche: 258,00 euro (cifra arrotondata per difetto);

Totale spesa mensile 13.559,00 euro netti al mese (cifra arrotondata in difetto).

La diaria fa parte dei diversi rimborsi che i parlamentari hanno a loro disposizione. In particolar modo la diaria copre le spese di vitto e alloggio che un senatore o deputato si trova a sostenere durante la legislatura. Se un parlamentare è residente a Roma, dove ha sede lo stesso parlamento, sicuramente avrà una diaria decisamente più bassa rispetto a quel parlamentare che ha una residenza estranea alla capitale.

 

Restituzione dei soldi da parte dei parlamentari

Nella storia della Repubblica, dalla Costituente ad oggi, nessun parlamentare della Camera dei Deputati o del Senato della Repubblica ha mai restituito una parte del proprio stipendio, anche negli ultimi anni in cui la crisi economia ha fortemente colpito la popolazione italiana.

Nella storia della Repubblica Italiana i primi a restituire una buona parte del proprio stipendio mensile sono stati i parlamentari del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Nell’occasione, ovvero nella restituzione dei soldi da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle (da cui nessun partito politico di destra e sinistra prese esempio nella restituzione), furono interpellati il presidente della Camera e del Senato in quanto non vi era alcuna procedura per compiere un simile atto dato che nessuno prima lo aveva mai compiuto.

 

La normativa sulla trasparenza

In base alla normativa sulla trasparenza, presto dovremmo vedere pubblicato sui siti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica i seguenti dati:

  • reddito personale;

  • reddito dei coniugi e dei familiari di secondo grado (i familiari devo essere d’accordo, non si tratta di un obbligo ma in caso di opposizione deve essere data una motivazione);

  • atto di nomina parlamentare;

  • durata dell’incarico parlamentare;

  • curriculum vitae;

  • viaggi e missioni pagate dei contribuenti;

  • assunzione di altre cariche;

In Europa l’Italia risulta essere il paese dove l’indennità mensile di un politico supera quella di tutti gli altri paesi.

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